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Sangue, sesso, soldi. Una controstoria d'Italia dal 1946 a oggi.

Author:
Publisher: Rizzoli.
Date of publ.:
Details: cm.14x22, pp.464, legatura editoriale cartonata, sopraccoperta.

Abstract: De Gasperi ha salvato la libertà dell'Italia e non era affatto un lacchè del governo americano. Togliatti veniva chiamato il migliore, ma per molti era il peggiore perché s'inchinava davanti ai baffi di Stalin. L'editore Feltrinelli non è stato eliminato dai servizi segreti, si è ucciso nell'inseguire la chimera di una rivoluzione proletaria. Il Sessantotto si è rivelato un tragico bluff che ha distrutto la nostra università. Andreotti Belzebù le ha sbagliate tutte? Assolutamente no. Sono alcuni dei giudizi che il lettore troverà in "Sangue, sesso, soldi". Un titolo che fotografa la natura dell'Italia che abbiamo costruito dal 1946 in poi.

EAN: 9788817084581
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Milano, Rizzoli 2012, cm.14x22, pp.428, legatura editoriale cartonata con sopraccoperta figurata a colori. "Esiste ancora la sinistra in Italia? Sembra di sì, e non so dire se sia un bene o un male. Qualche amico proverà orrore perché oso scriverlo e penserà che abbia davvero cambiato campo. Ogni tanto qualcuno mi accusa: Pansa, sei diventato di destra! Di solito sono signori che non hanno digerito i miei libri revisionisti sulla guerra civile. Adesso troveranno qui una conferma dei loro sospetti. Li capisco. "Tipi sinistri" è il ritratto dei vizi che uccidono il progressismo italiano, una descrizione fondata sulle figure dei suoi capi e capetti. Ho imparato da tempo una verità: le idee camminano sulle gambe degli esseri umani. È un principio che vale anche per i partiti. Se vogliamo capire di quale pasta sono fatti, bisogna osservare i personaggi che ne occupano le prime file. "Tipi sinistri" dipinge senza riguardi i big rossi. Ma soprattutto li colloca in una sequenza di gironi infernali che spiega molte delle loro disgrazie. Si va dagli Invincibili agli Sconfitti, dai Superstiti agli Isterici, dagli Apprendisti agli Indignati, per approdare ai Bolliti, ai Dispersi, ai Rinati e agli Inguaiati. (...) Concludo avvertendo che nella catastrofe delle sinistre ho saputo distinguere. Giorgio Napolitano non assomiglia certo a tante eccellenze rosse. Lo stesso vale per Carlo De Benedetti: l'Ingegnere è meglio di molti dei soloni che scrivono sui suoi giornali." (Giampaolo Pansa)

EAN: 9788817056953
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Milano, Sperling & Kupfer 2003, cm.14x22, pp.380,(2), legatura in tutta tela con sovracopertina figurata. Coll.Saggi - Storia. La cornice in cui si inserisce la ricostruzione dei tanti eventi ripercorsi nel volume vede Giampaolo Pansa confrontarsi con Livia, una brillante funzionaria della Biblioteca Nazionale di Firenze, che a suo tempo aveva svolto ricerche sui fatti sanguinosi dell'immediato dopoguerra. Assieme a lei, l'autore si avventura su un terreno minato, socchiudendo porte che ancora oggi molti vorrebbero tenere sbarrate: l'accusa di revisionismo è sempre in agguato per chi, pur condividendo le stesse posizioni dei vincitori, vuole scrivere tutta intera la storia. Pansa non se ne cura e indaga nelle pieghe di episodi e circostanze che videro migliaia di italiani vittime delle persecuzioni e delle vendette di partigiani e antifascisti.

EAN: 9788820035662
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3 copies
Milano, Sperling & Kupfer Ed. 1991, cm.13x21, pp.294, brossura cop.fig.a col. Coll.Saggi.

EAN: 9788820012243
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Milano, Rizzoli Ed. 2017, cm.15x24, pp.320, legatura ed.soprac.fig.col. "L’Italia non c’è più" di Giampaolo Pansa è un omaggio a un giornalismo che ha visto nella Prima Repubblica una periodo florido e doloroso. Il giornalista e scrittore che, negli ultimi anni, si è impegnato a riscrivere la storia, ci racconta quella stagione anche attraverso una serie di cammei dedicati ad alcuni grandi colleghi. Innanzitutto Walter Tobagi, il giornalista del Corriere ucciso il 28 maggio 1980 da un commando di terroristi di cui facevano parte due figli della borghesia intellettuale milanese. Poi Claudio Rinaldi, il direttore dell’Espresso ucciso dalla sclerosi multipla che aveva fatto del giornalismo una missione. E Giorgio Bocca, il giornalista partigiano che attaccò duramente Il sangue dei vinti, ma al quale Pansa sa dedicare pagine di stima, come spetta a chi agli inizi della professione gli fu maestro. Il giornalista qui si racconta a Carlotta, una ventenne bella e ignorante che poco sa del suo passato. Così Giampaolo a lei si confida e narra di una nazione che non ha più dignità, né forza, né punti di appiglio. Dall’infanzia sotto il fascismo, fino ai primi amori e alle prime esperienze sessuali per poi passare agli anni da cronista del Vajont ai fatti della Banca dell’Agricoltura. L’Italia non c’è più è un memoir, ma anche un resoconto storico necessario per affrontare il presente.

EAN: 9788817093682
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Cambridge University Press. Presentaz.di Giorgio Candeloro. Milano, Garzanti Ed. 1969, cm.17,5x24,5, pp.XXIV,894, 175 ill.bn.e 32 tavv.a col. legatura ed.in tutta tela, sopraccop.fig. Coll.Storia del Mondo Moderno.
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Inaugural dissertation der Philosophischen Fakultat der Friedrich Alexander Universitat su Erlangen, Nurnberg. Offset Fotodruck 1966, cm.14,5x20, pp.132, legatura in cartoncino con dorso telato incollato.
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