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Il malloppo. Finanzieri, tangentisti, onestuomini, furboni e altre storie di un'Italia ossessionata dal denaro.

Author:
Publisher: Rizzoli.
Date of publ.:
Details: cm.14x22,5, pp.320, legatura editoriale cartonata con sopraccoperta.

EAN: 9788817536059
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Milano, Sperling & Kupfer Editori 2005, cm.14x22, pp.476, legatura editoriale cartonata con sopraccoperta. Coll.Saggi. Storia È la memoria degli sconfitti nella guerra civile ad accompagnarci lungo le pagine di questo libro. Storie dolenti, mai venute alla luce, che Giampaolo Pansa ha raccolto, cercato, ricostruito con partecipazione, puntiglio e grande rispetto per le troppe vittime incolpevoli, travolte dagli orrori della resa dei conti quando erano ragazzi o bambini. Storie sempre taciute per molte ragioni: la condizione di perdenti, l'ostilità dei vincitori, l'isolamento sociale e, nell'immediato dopoguerra, la paura di possibili vendette anche contro i genitori, i figli o i fratelli dei fascisti uccisi. Un capitolo proibito della nostra storia, narrato da italiani vissuti per sessantanni nella condizione obbligata di prigionieri del silenzio. Un'opera da cui emerge con chiarezza quanto l'Italia sia ancora oggi un paese diviso, a dispetto dell'antifascismo sbandierato dalla cultura dominante.

EAN: 9788820039677
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Milano, Sperling & Kupfer 2003, cm.14x22, pp.380,(2), legatura in tutta tela con sovracopertina figurata. Coll.Saggi - Storia. La cornice in cui si inserisce la ricostruzione dei tanti eventi ripercorsi nel volume vede Giampaolo Pansa confrontarsi con Livia, una brillante funzionaria della Biblioteca Nazionale di Firenze, che a suo tempo aveva svolto ricerche sui fatti sanguinosi dell'immediato dopoguerra. Assieme a lei, l'autore si avventura su un terreno minato, socchiudendo porte che ancora oggi molti vorrebbero tenere sbarrate: l'accusa di revisionismo è sempre in agguato per chi, pur condividendo le stesse posizioni dei vincitori, vuole scrivere tutta intera la storia. Pansa non se ne cura e indaga nelle pieghe di episodi e circostanze che videro migliaia di italiani vittime delle persecuzioni e delle vendette di partigiani e antifascisti.

EAN: 9788820035662
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Available
Milano, Rizzoli 2012, cm.14x22, pp.428, legatura editoriale cartonata con sopraccoperta figurata a colori. "Esiste ancora la sinistra in Italia? Sembra di sì, e non so dire se sia un bene o un male. Qualche amico proverà orrore perché oso scriverlo e penserà che abbia davvero cambiato campo. Ogni tanto qualcuno mi accusa: Pansa, sei diventato di destra! Di solito sono signori che non hanno digerito i miei libri revisionisti sulla guerra civile. Adesso troveranno qui una conferma dei loro sospetti. Li capisco. "Tipi sinistri" è il ritratto dei vizi che uccidono il progressismo italiano, una descrizione fondata sulle figure dei suoi capi e capetti. Ho imparato da tempo una verità: le idee camminano sulle gambe degli esseri umani. È un principio che vale anche per i partiti. Se vogliamo capire di quale pasta sono fatti, bisogna osservare i personaggi che ne occupano le prime file. "Tipi sinistri" dipinge senza riguardi i big rossi. Ma soprattutto li colloca in una sequenza di gironi infernali che spiega molte delle loro disgrazie. Si va dagli Invincibili agli Sconfitti, dai Superstiti agli Isterici, dagli Apprendisti agli Indignati, per approdare ai Bolliti, ai Dispersi, ai Rinati e agli Inguaiati. (...) Concludo avvertendo che nella catastrofe delle sinistre ho saputo distinguere. Giorgio Napolitano non assomiglia certo a tante eccellenze rosse. Lo stesso vale per Carlo De Benedetti: l'Ingegnere è meglio di molti dei soloni che scrivono sui suoi giornali." (Giampaolo Pansa)

EAN: 9788817056953
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Milano, Rizzoli Ed. 2015, cm.14x22,5, pp.406, legatura ed., sopracop. Coll.Saggi italiani. "Su alcune figure non esistono dubbi. Fra gli antenati della destra italiana troviamo Giovanni Guareschi, il comandante Junio Valerio Borghese, Giorgio Almirante, Franco Freda, Indro Montanelli. Possiamo domandarci se a loro sia giusto affiancare i democristiani Mario Scelba e Amintore Fanfani, grandi manager come Eugenio Cefis e Cesare Romiti, un eroe civile come Giorgio Ambrosoli, un leader nascente come Matteo Salvini. Ritiene di sì Giampaolo Pansa, rovesciando un luogo comune che considera la destra una piccola parrocchia di pochi fanatici e di bombaroli neri. Gli avversari l'hanno sempre dipinta così. Tanto da spingere molti elettori moderati, conservatori o nostalgici del fascismo a pensare che la loro parte politica non fosse necessaria alla democrazia, mentre lo erano i cattolici e i comunisti. Pansa ribalta il verdetto che giudica senza patria milioni di italiani. Lo fa sin dal titolo del suo nuovo libro: 'La destra siamo noi'. Non è un brillante paradosso. È la sintesi di una verità: pure chi si schiera dietro una bandiera che la maggioranza rifiuta, appartiene alla storia italiana. Anche perché tutti siamo un po' di destra e su alcune questioni in modo deciso. Del resto gli esseri umani hanno un connotato comune: la doppiezza, una natura ibrida capace di passare da un'opinione a quella opposta. Allora perché negare che la destra abbia lo stesso diritto di esistere che la sinistra riserva soltanto a se stessa?"

EAN: 9788817080507
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