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Publisher: Bietti Editore.
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Details: cm.14x21, pp.333, brossura con copertina figurata a colori. Collana Il Picchio,39.

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Traduzione di A. Pitta. Milano, Casa Editrice Bietti 1933, cm.13x19, pp.294, brossura figurata. Coll. Nuovissima Collezione Letteraria, 67.
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Note: Lievi segni d'uso e firma di appartenenza a lapis al frontespizio.
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Traduz.di Giulia Brugiotti. Milano, Casa Ed.Bietti 1973, cm.13x21,5, pp.188, legatura ed. sopraccop.ill.a col. Coll."Wodehouse".
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Milano, Guanda Editore 1989, cm. 22x14, pp.272, brossura. Collana Narratori della Fenice. Nelle pagine di questo romanzo "abbondano gli innamorati, i viveurs, gli scrocconi, gli ubriaconi, le arpie, i falliti, i rapaci; ci sono tradimenti, furiosi litigi, inganni, rivalità, antipatie violentissime. Ma tutto sempre con l'inflessibile rigore che governa i giochi dei bambini, avviene per finta".

EAN: 9788877464064
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Note: Data a penna al frontespizio.
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Milano, Bietti Editore 1966, cm.14x21, pp.310, brossura con copertina figurata a colori. Collana Il Picchio,1.
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Perché dovremmo vergognarci del fascismo. Milano, Arnoldo Mondadori Editore 2022, cm.15x21, pp.350, brossura con bandelle e copertina figurata. Collana Strade Blu. «Cent'anni fa, in questi stessi giorni, la nostra patria cadeva nelle mani di una banda di delinquenti, guidata da un uomo spietato e cattivo. Un uomo capace di tutto; persino di far chiudere e morire in manicomio il proprio figlio, e la donna che l'aveva messo al mondo». Comincia così il racconto di Aldo Cazzullo su Mussolini. Una figura di cui la maggioranza degli italiani si è fatta un'idea sbagliata: uno statista che fino al '38 le aveva azzeccate quasi tutte; peccato l'alleanza con Hitler, le leggi razziali, la guerra. Cazzullo ricorda che prima del '38 Mussolini aveva provocato la morte dei principali oppositori: Matteotti, Gobetti, Gramsci, Amendola, don Minzoni, Carlo e Nello Rosselli. Aveva conquistato il potere con la violenza - non solo manganelli e olio di ricino ma bombe e mitragliatrici -, facendo centinaia di vittime. Fin dal 1922 si era preso la rivincita sulle città che gli avevano resistito, con avversari gettati dalle finestre di San Lorenzo a Roma, o legati ai camion e trascinati nelle vie di Torino. Aveva imposto una cappa di piombo: Tribunale speciale, polizia segreta, confino, tassa sul celibato, esclusione delle donne da molti posti di lavoro. Aveva commesso crimini in Libia - 40 mila morti tra i civili -, in Etiopia - dall'iprite al massacro dei monaci cristiani -, in Spagna. Aveva usato gli italiani come cavie per cure sbagliate contro la malaria e per vaccini letali. Era stato crudele con tanti: a cominciare da Ida Dalser e dal loro figlio Benitino. La guerra non fu un impazzimento del Duce, ma lo sbocco logico del fascismo, che sostiene la sopraffazione di uno Stato sull'altro e di una razza sull'altra. Idee che purtroppo non sono morte con Mussolini. Anche se Cazzullo demolisce un altro luogo comune: non è vero che tutti gli italiani sono stati fascisti. E l'antifascismo dovrebbe essere un valore comune a tutti i partiti e a tutti gli italiani.

EAN: 9788804751168
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