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Mein leben (la mia vita).

Author:
Publisher: Pegaso.
Date of publ.:
Details: cm.16x22, pp.320, brossura cop.fig.

EAN: 9788871242828
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List Verlag 2001, cm.13x21, pp.255,(1), brossura 15. Auflage.
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#305860 Biografie
Traduzione di Barbara Gambaccini. Prefazione di Giuseppe Benelli. Massa, Edizioni Clandestine 2017, cm.13x20, pp.233, brossura copertina figurata. Il professor Thomas Weber, docente di storia e affari internazionali ad Aberdeen, Scozia, durante le ricerche finalizzate alla pubblicazione del suo nuovo libro Metamorphosis: How Adolf Hitler Became a Nazi, di prossima pubblicazione in Inghilterra, ha rinvenuto, nell'archivio di Adolf Viktor Von Koerber, diversi documenti, nonché una testimonianza scritta, peraltro giurata, della vedova di costui, che indicano in Adolf Hitler il vero estensore del testo Adolf Hitler: sein Leben und seine Rede, uscito poco prima del tentato Putsch di Monaco. "Hitler aveva bisogno di dare un forte impulso al proprio profilo nazionale", afferma lo storico. Egli comprese che, per portare a compimento la sua "rivoluzione", era necessario costruire dal nulla una vera e propria narrazione basata sulla propria figura. Nasce così l'idea del "Führer", descritto come un "figlio austro-tedesco" a cui era "concesso il dono dell'intuizione, l'inalienabile capacità di comprendere fino in fondo l'intricato gioco delle nazioni". Un leader per così dire perfetto "il creatore del movimento che, in pochi anni di lotta, ridesterà il popolo tedesco, infondendogli nuova vita" Ma il capo del nazismo comprese bene che non poteva essere lui medesimo a raffigurarsi così. Per costruire la propria leggenda, era necessario che venisse legittimato dall'esterno: a questo serviva Von Koerber, asso dell'aviazione nella grande guerra, un uomo considerato esterno al partito nazionalsocialista. Adolf Hitler (1889 - 1945), fondatore del nazionalsocialismo, fu per dodici anni cancelliere del Terzo Reich. Annoverato tra i distruttori più efferati dell'umanità, il suo nome e la sua politica hanno lasciato segni indelebili nella storia del XX secolo. In questa sua prima autobiografia, sono raccolti alcuni dei più importanti discorsi da lui tenuti nei primi anni della nascita del Partito Nazista, da cui emergono i temi fondamentali a cui fece appello per garantirsi l'ascesa al potere. Prefazione di Giuseppe Benelli.

EAN: 9788865966884
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Roma, Presidenza del Consiglio dei Ministri sd.(ca.1990), cm.17x24, pp.XII,403, numerose figg.in bn.e a col.nt., legatura ed.cartonata, cop.fig.a col. Allo stato di nuovo. Coll.Il Tempo e l'Immagine.
EUR 25.00
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#79206 Scienze
Sez.I:Matematica, meccanica, astronomia, geodesia e geofisica,pp.235. Sez.II:Fisica, chimica, geologia, paleontologia e mineralogia,pp.170. Sez.III:Botanica, zoologia, fisiologia e patologia,pp.48. Roma, Accad.Naz.dei Lincei 1971, cm.18x27, num.ill.e tavv.bn.nt.e ft. brossura Coll.Serie VIII, Memorie.
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A cura di Antonia Tissoni Benvenuti e Maria Pia Mussini Sacchi. Torino, UTET 1983, cm.16x23,5, pp.752, alcune figg.bn.nt. legatura editoriale in tutta tela, fregi e titoli in oro al dorso. Coll.Classici Italiani.

EAN: 9788802037431
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Milano, Medusa 2017, cm.12x15, pp.99, brossura copertina figurata a colori. Collana Le Api,25. Per tutto il corso del Novecento, fino agli anni Ottanta e Novanta, la sceneggiata è stata la forma di spettacolo prediletta dal proletariato napoletano e campano, dal cosiddetto sottoproletariato urbano - in realtà proletariato marginale - e dal mondo contadino che, quando era costretto a entrare in città, trovava il suo svago al teatro Duemila o al Trianon, vicini alla stazione ferroviaria e a piazza Garibaldi. Gli spettacoli erano tre al giorno, la mattina alle 11, il pomeriggio alle 6, la sera alle 9 e il programma cambiava di settimana in settimana, e si provava il nuovo copione nell'unica mattina in cui il teatro era chiuso. Come nel teatro dell'Ottocento, la compagnia aveva attori in ruoli fissi: al centro, "isso, essa e 'o malamente" e la coppia comica. La scena era il vicolo, e simili erano le storie narrate: l'innocenza insidiata, i buoni e i cattivi, un vicinato partecipe. Tutto diventava pubblico, tutto tornava strada. Al quinto atto, la canzone che dava il titolo a ogni testo e ne riassumeva vicenda e sentimenti. Ci fu un tempo in cui il popolo produceva la propria cultura, le proprie forme di spettacolo, la propria musica. Aveva gusti e idee propri e non quelli imposti dal potere attraverso comunicazioni di massa artefici di una cultura omologata e massificata. È utile ricordarlo.

EAN: 9788876983832
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