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#64414 Caccia

Enciclopedia della caccia.

Author:
Publisher: Sadea/Sansoni.
Date of publ.:
Details: 2 voll. cm.24x31, pp.345,345, centinaia di figg.a col.nt. legature editoriali

EUR 45.00
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Firenze, Vallecchi Ed. 1974, 2 voll. cm.11x18, pp.XV,296,226, brossura copp.figg. Coll.Tascabili Vallecchi,58,59.
EUR 9.50
2 copies
#112723 Regione Toscana
Interventi di Promozione del Turismo Culturale in Garfagnana. Firenze, Ediz.Regione Toscana 1998, cm.22x30, pp.112, 3 cartografie ripiegg.più volte, 10 tavv. cartella.
EUR 34.90
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Pisa, Ediz.ETS 2006, cm.16x24, pp.112, brossura Coll.Progetti Linguistici. Le parti di questo libro sono brevi segmenti, cui si destina il momentaneo rilievo di un tratteggio, lungo una linea di ricerca lontana dall’essere agli autori stessi tutta evidente. Sono unite da questioni di merito (il latino e la sua proiezione romanza), ma in modo più pertinente da un accostamento metodologico: più che note di linguistica latina, appunti di una riflessione cui il latino funge da occasione. Tale accostamento non è una teoria, e non solo perché gli abbozzi di riflessione che pur soggiacciono alle descrizioni non possono aspirare a tale designazione (e si rifugge qui dall’attitudine, invalsa da decenni in linguistica, all’abuso del termine). Prima ancora che per questo, perché il tratto caratterizzante le ricerche qui presentate è zetetico e non si orienta tanto alla soluzione dei problemi investiti dall’indagine nel quadro dogmatico di una specifica scuola, quanto all’ipotetica messa a punto di un modo in cui tali problemi sono costituibili come dati linguistici primari, suscettibili di un’indagine scientifica. Insomma, i capitoli di questo libro sono contributi pre-teorici e preliminari, destinati all’impostazione metodologico-descrittiva di classici problemi di morfosintassi latina prospettivamente considerati. Nella costituzione della mitologia grammaticale che ancora oggi sta a indiscussa base ideologica della linguistica occidentale il latino ha giocato e giuoca un ruolo mitopoietico. Non è forse priva di senso di conseguenza la proposta di una scepsi che sommuova il fondamento (spesso celato) di idee ricevute tra i cui caratteri sta quello (per nulla trascurabile) d’essere non solo talvolta tecnicamente efficaci ma anche di facile ed epidemica trasmissibilità didattica: tratto del resto tipico dei luoghi comuni. In riferimento a fenomeni specifici, non meraviglierà così di vedere le pagine che seguono mettere in discussione anche nozioni categoriali (pronome? verbo? nome? persona?), provocate, per così dire, allo scopo di verificarne sperimentalmente le reazioni, e interpretazioni tràdite di processi diacronici, che lungi dall’essere veri e propri punti fermi e stabili acquisizioni della disciplina (come sono ritenute) sono totem. Dichiarare quanto a essi il proprio quieto scetticismo, come qui si fa (e adducendo, come si vedrà, qualche argomento), è anzitutto un tentativo di distacco dalla torpida acquiescenza alla ripetizione del già noto, non foss’altro per osservare anch’esso come dato e per comprenderne, ove possibile, gli effetti. È così che nozioni come quelle di grammaticalizzazione e di rianalisi, tipologie morfologiche, valori formali e significati, sono qui convocati per una volta non per (ri)trovare consolatoria conferma, ma per rendere conto della loro effettiva validità. E alla prova dei fatti, ne sortisce un’esigenza di ripristino dell’autenticità dell’appercezione sperimentale, di restauro di condizioni di un ambiente concettuale ripulito e perciò meno inadeguato al farsi fenomenologico di un’attività euristica. In questo che, come si comprende, è ancora lavorìo più che lavoro, a chi qui propone come raccolta provvisoria i provvisori risultati di ricerche altrimenti topologicamente più disperse di quanto in verità esse non siano idealmente, sono infatti apparsi più volte come ostacoli non solo i termini disponibili della disciplina, bloccati talvolta dalla consuetudine al di qua della loro potenzialità espressiva, ma i suoi stessi concetti. Ostacolo più crudamente manifesto, peraltro, ove la ricerca della pertinenza risulta minata più dall’eccesso che dal difetto e la superficiale ridondanza appare infine come manchevolezza profonda. Ma che non di ineffabilità si tratti e che esista in linguistica almeno il modo di porsi domande sperimentali è speranza, se non si vuol dire convinzione, che gli autori confidano di condividere con il lettore.

EAN: 9788846718648
EUR 30.00
-60%
EUR 11.90
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Pisa, Ediz.ETS 2006, cm.21x30, pp.110, con figg.bn.nt. in parte testo, in parte "pagine per scrivere" "pagine per disegnare". brossura cop.fig.
EUR 12.00
-58%
EUR 5.00
Available

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Firenze, Franco Cesati Ed. 2006, cm.16x24, pp.148, brossura cop.fig.a colori. Quaderni della Rassegna,47. Perché un romanziere si dedica alla cronaca e perché si avverte la necessità di raccontare il Paese? Questo l’interrogativo che percorre il volume. Un tempo esisteva una demarcazione netta tra la prosa giornalistica e la narrativa. Sono Tondelli, Veronesi e Baricco, romanzieri affermatisi negli ultimi vent’anni in virtù di uno spiccato talento affabulatorio, gli apripista di un genere spurio oscillante tra fiction e non-fiction, coltivato con eccellenti risultati da Antonio Franchini, Edoardo Albinati, Gianfranco Bettin, Massimo Parlotto, tra i tanti. Questo il tema e questi citati gli autori su cui si dipana la serie di studi di docenti di diverse università italiane ed europee, collezionati da Martine Bovo e Stefania Ricciardi italianiste a Bordeaux, in Francia.

EAN: 9788876672262
EUR 20.00
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#210010 Arte Saggi
Firenze, MCE 2015, cm.17x24, pp.400, 36 tavv.bn.ft. brossura soprac.fig.a col. Coll.Explicandi via,2. Il magistero di Giocondo Albertolli (1742-1839) all'Accademia di Belle Arti di Milano dal 1776 al 1812 si diffuse grazie alla stampa di quattro repertori di tavole, i quali compendiavano la lunga esperienza dell'ornatista nel campo della decorazione. Quei volumi furono il testo base per gli allievi che frequentavano il corso di ornato a Brera ma anche il punto di riferimento per le generazioni successive. Il metodo di Albertolli godette di ottima fortuna, imponendosi per decenni nelle accademie e nelle scuole d'arte; solo a partire dagli anni Settanta dell'Ottocento la fortuna di suoi repertori risentì dei tentativi di innovazione dell'insegnamento accademico. La foglia d'acanto, che era stato per quasi un secolo il simbolo incontrastato della decorazione neoclassica, tramontò.

EAN: 9788890202667
EUR 60.00
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EUR 51.00
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#247706 Arti e Mestieri
Firenze, Polistampa 2010, cm.17x24, pp.28, ill.bn.nt. brossura cop.fig. Le presentazioni di Alberto Cristiani, Giampiero Fossi, Carla Guiducci Bonanni e Luciano Defilla, precedono le missive di Corinne Kraft e Roberto Lunardi in grato ricordo di Elena Dapples, a un anno dalla scomparsa. Nel 2005 la signora Dapples aveva infatti donato al Centro Signa Arti e Mestieri (il volume contiene anche l'atto) la sua ricca e variegata raccolta di ceste e cestini per depositarla al Museo della Paglia e dell'Intreccio. Gli esemplari, aggiungendosi al precedente Fondo Paoli e a innumerevoli altri provenienti da ogni parte del mondo, hanno formato una delle collezione di manufatti in fibre vegetali intrecciate più interessanti d'Italia. Il testo di David Tarallo tratta appunto del nucleo di ceste, della vita e della personalità della donatrice e infine della secolare presenza della sua famiglia svizzera a Grezzano, in Mugello.

EAN: 9788859608011
EUR 6.00
-33%
EUR 4.00
Available
Traduzione di Roberta Zuppet. Köln, Könemann Ed. 2000, cm.19x26, pp.144,num.ill.col.nt. brossura copertina figurata a colori.

EAN: 9783829045797
EUR 6.00
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