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#96393 Arte Pittura

Domenico Puligo. 1492-1527. Un protagonista dimenticato della pittura fiorentina.

Author:
Curator: A cura di Elenra Capretti e Serena Padovani con la collaborazione di Stefano Casciu e un saggio di Anna Forlani Tempesti.
Publisher: Sillabe.
Date of publ.:
Details: cm.21x30, pp.144, 174 numerose figure bn.e a colori, brossura copertina figurata a colori.

Abstract: Domenico Puligo fu allievo di Ridolfo del Ghirlandaio e da lui, come scrive Vasari, ne "apprese il colorito vaghissimo, e quello continuò con maniera abbagliata, con perdere i contorni ne gli scuri de' suoi colori, che piacendogli dare alle sue figure una aria gentile, fece in sua gioventú infiniti quadri con buona grazia e per Fiorenza e per mercatanti". Tra la sua elegante produzione troviamo infatti numerosi ritratti, penetranti e di grande espressione e, accanto a questi, soggetti religiosi e devozionali, nonché mitologici. Ad arricchire le già cospicue raccolte fiorentine e ad incrementare il rcco catalogo, giungeranno per la mostra opere da altri istituti museali di prim'ordine non solo toscani e italiani ma anche esteri quali la Pinacoteca di Siena, il museo della prestigiosa Accademia Etrusca di Cortona, il Metropolitan Museum of Art di New York.Il volume è la prima monografia critica dell'artista.I curatori sono studiosi e storici dell'arte di prim'ordine tra i quali Serena Padovani, direttore della Galleria Palatina e curatrice della mostra, Elena Capretti, esperta e attenta conoscitrice dell'opera del pittore.

EAN: 9788883471407
EUR 55.00
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#201 Arte Varia
Sesto Fiorentino, Villa Corsi Salviati,24 ottobre- 22 novembre 1981. A cura di Maria Pia Mannini. Firenze, Electa Ed. 1981, cm.22x24, pp.127, 66 ill.bn.e alcune tavv.a col.a p.pag. brossura cop.fig.a col.
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Firenze, Biblioteca Medica Laurenziana, 4/2-15/04/1984. Prefazione di Giulio Carlo Argan. Firenze, Centro Di Ed. 1984, cm.22x24, pp.214, numerose illustrazioni bn.e a colori nel testo molte a p.pagina, brossura copertina figurata a colori.

EAN: 9788870380804
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Venezia, Palazzo Grassi, 30/9-22/10/1978. A cura di Marco Semenzato. Venezia, Azienda Automoma di Sogiorno e Turismo di Venezia 1978, cm.20x21, pp.328, illustraz. bianco e nero e a colori nel testo, brossura con copertina figurata a colori. Collana Mostra Mercato Internazionale dell'Antiquariato.
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Firenze,Palazzo Strozzi,28/4-30/6/1979. A cura del Comune e della Provincia. Firenze, Vallecchi 1979, cm.22x24, pp.77, 24 tavv.a col.a p.pag. 306 ill.bn.molte a p brossura copertina figurata a colori.
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Spoleto 26/6-28/7/1982. Coordinamento e cura del Catalogo e della Mostra di Grazietta Guaitini. Firenze, Nuova Guaraldi Ed. 1982, cm.22x23, pp.180, 144 fra ill.e tavv.bn.e col. legatura ed. sopracop.fig.a col. Coll.Cataloghi e Repertori.
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Illustrata da Giovan Battista Piazzetta. Con testi di Lucio Fino e Vincenzo Placella. Sorrento, Franco Di Mauro Ed. 2002, cm.32x44, pagine632, 83 illustrazioni nel testo e ft. legatura artigianale con dorso in pelle con nervetti ed incisioni in oro che riprendono fregi del'700, in cofano, piatti in carta francese ed angoli in pelle, racchiusa in elegante cofanetto. Tiratura rigorosamente limitata di 1499 esemplari numerati progressivamente a mano e LIX riservati all'editore. Stampata su carta Canaletto della cartiera di Cordenons. Ristampa anastatica della prima edizione. Nel Settecento, l'Arte del Libro - superata l'ampollosa ornamentazione secentesca - raggiunse a Venezia livelli altissimi: editori, stampatori e incisori - malgrado le inevitabili lotte, le avversità, le incomprensioni o l'indifferenza di governanti e collezionisti - ottennero risultati degni dei ben più illustri e famosi predecessori del Rinascimento. In proposito, basta ricordare che nel Viaggio in Italia del 1740, Johann Caspar Goethe, dopo un soggiorno a Venezia, scrisse che lì la stampa è assai polita e non la cede a quella delle altre nazioni; e che Thomas Salmon, nel 20° volume dello Stato presente del Mondo, scrisse che taluni de' nostri Stampatori son giunti in questi ultimissimi tempi colla nitidezza della carta, colla pulitezza de' caratteri e cogli ornamenti di bellissimi intagli di rame, ad uguagliare le più magnifiche edizioni oltramontane, facendo fra le altre molto onore alle Stampe veneziane la superba edizione in foglio della Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso, fatta nell'anno 1745 da Gio. Battista Albrizzi colle figure di Gio. Battista Piazzetta. Questo volume è dunque il motivo di questa lussuosa e perfetta ristampa anastatica della I edizione dell'opera, caratterizzata dal ritratto di M. Teresa d'Austria anziana, e dalle dediche con stemmi nelle incisioni a piena pagina che precedono ciascuno dei venti Canti: la Gerusalemme liberata, il più grande poema scritto dal dolcissimo Torquato Tasso e illustrato da Giovan Battista Piazzetta, - tra i massimi pittori e incisori dell'arte italiana del '700 -, è il più bel libro veneziano in assoluto, e oggi è tra i libri figurati antichi, uno dei più rari e dei più preziosi sul mercato antiquario. Per questo eccezionale volume in folio, il Piazzetta disegnò con brio e felicità d'invenzione ben ottantatrè composizioni, - oggi, purtroppo, sempre più spesso staccate dai pochi esemplari in circolazione dell'opera, per farne autonome incisioni da esporre in lussuose cornici -, sfoggiando una piacevolezza che fa passare l'osservatore di meraviglia in meraviglia. In una lettera Torquato Tasso dice di avere tre patrie: Sorrento (il luogo della nascita e della prima infanzia), Napoli (la città della madre Porzia de' Rossi: altrove la chiama sua "matria"), Bergamo (la città di origine dei Tasso: altrove la chiama sua "patria"). La nascita sorrentina del Tasso fu ben presto messa in discussione, ma il Serassi, nel Settecento, attribuiva il dubbio ad una confusione fra il Poeta e un fratellino, anch'egli di nome Torquato, morto in tenerissima età, che invece era nato a Salerno. La città Natale del Tasso mantiene vivo l'interesse per il grande poeta. Benemerita, in tal senso, l'Associazione Studi Storici Sorrentini la quale, tra l'altro, pubblica annualmente gli Studi tassiani sorrentini, giunti al nono numero. Torquato Tasso nasce, dunque, a Sorrento l'11 Marzo del 1544 da Bernardo, letterato, e da Porzia de' Rossi, napoletana ma la cui famiglia aveva origini pistoiesi. Varie città, come nel caso di Omero,si contesero il privilegio di essere la patria del tasso, notava il Serassi: Sorrento per la nascita, Napoli per la madre e per l'educazione, Ferrara "per la dimora fattavi oltre a vent'anni", Bergamo per la famiglia e l'origine paterna. Vien chiamato a Roma dal padre nel 1554, strappato alla madre Porzia, impossibilitata per volontà dei fratelli a seguirlo. Nel 1556 padre e figlio vengono raggiunti dalla tragica notizia della morte di Porzia. Questi due avvenimenti trovano eco straziata e dolente nella canzone al Metauro: Me dal sen de la madre empia fortuna/pargoletto divelse. Ah! di quei baci,/ ch'ella bagnò di lacrime dolenti,/ con sospir mi rimembra e degli ardenti/preghi che se' n portar l'aure fugaci:/ ch'io non dovea giunger più volto a volto/ fra quelle braccia accolto/ con nodi così stretti e sì tenaci./ Lasso! E seguii con mal sicure piante/ qual Ascanio o Camilla il padre errante. E veramente la vita di Torquato fu un continuo errare per l'Italia, da una corte all'altra, ed anche in Francia: Ferrara, Padova, Mantova, Bergamo, Urbino, Roma, Firenze, Napoli. A Sorrento tornerà fortunosamente, per visitare in incognito la sorella, nel 1577, scappando da Ferrara ove era tenuto quasi prigioniero a causa dei suoi disturbi mentali. Morì a Roma il 25 aprile 1595. La fama universale del Tasso è legata principalmente alla Gerusalemme liberata, una delle opere più fulgide della letteratura italiana e di quelle di ogni tempo e di ogni luogo. Oggetto fin da subito di attenzione estrema, al centro di polemiche appassionate, tra due veri e propri partiti, quello degli "ariostisti", sostenitori del poeta dell'Orlando Furioso e i "tassisti", i partigiani del Tasso, appunto, incontrò, sia in vita che in morte del suo autore, sostenitori accesi e detrattori accaniti, essendovi fra gli uni e gli altri anche personaggi molto illustri per altezza d'ingegno: si pensi, tra i detrattori, a Galileo Galilei, il quale amava la linearità e la solarità dell'Ariosto mentre vedeva nella Gerusalemme stento e artificio; si pensi, invece, fra i sostenitori, a Paolo Beni, il quale, nel Seicento, accostò il Tasso ai grandi poeti epici dell'antichità, Omero e Virgilio, dichiarandolo più grande di essi (oltre che più grande dell'Ariosto). Si pensi alla passione con cui parla del Poeta di Sorrento Vittorio Alfieri, al grande interesse del Goethe, il quale compose un dramma su di lui, all'amore del Foscolo - il quale, tra l'altro, dichiarò la grandezza delle Rime tassiane - e del Leopardi, il quale trovava nel grande poeta affinità spirituale e a lui intitolò una delle sue più stupende Operette Morali. I Romantici costruirono un mito sulla pazzia del Tasso che, secondo loro, era un'invenzione dei suoi nemici per farlo soffrire. Anche sui presunti amori del Sorrentino il Romanticismo costruì dei veri e propri romanzi. Il grande critico Francesco De Sanctis ne fece un poeta di età di crisi, di transizione, uno degli "illustri malati delle epoche di transizione". Critici più vicini a noi hanno posto l'accento sulla genuina religiosità del Tasso (fino a sottolinearne componenti ascetiche, come il Petrocchi).

EAN: 9788887365276
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#126281 Storia Medioevo
A cura di Sandro Carocci. Roma, Salerno Editrice 2006, cm.17,5x25, pp.807, num.tavv.a col.ft. legatura editoriale in tutta tela, con sopracoperta figurata a colori. Coll.Storia d'Europa e del Mediterraneo.

EAN: 9788884025265
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Acquaforte originale su rame. A secco su zinco stampata su carta Oxford incollata. 1989, cm.19,5x13,5, su foglio di cm.25x35, Prova d'Autore ed esemplae 13/25. Firmato a matita dall'autore. Cartellina con descritiozne editoriale che contiene l'incisione protetta da velina.
EUR 43.00
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