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#99184 Dantesca

Dante elegiaco. Una chiave di lettura per la «Vita nova».

Author:
Publisher: Olschki Ed.
Date of publ.:
Series: Coll. Saggi di «Lettere Italiane»,62.
Details: cm.14,5x20,5, pp.122, brossura Coll. Saggi di «Lettere Italiane»,62.

Abstract: Il volume intende rinnovare l’esercizio critico sulla «Vita nova» puntando direttamente l’attenzione su una serie di questioni aperte o mai affrontate, a cominciare dal problema dell’inquadramento del testo dal punto di vista del genere e del conseguente The author intends to renew the critical approach to the «Vita Nova» by drawing attention to questions which either are still open or have never been faced, beginning with the problem of defining its context and defining its genre, and hence Dante’s choi.

EAN: 9788822255174
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Seconda edizione rivista e acresciuta. Pisa, Pacini Editore 2021, cm.14,5x22,5, pp.122, brossura copertina figurata a colori. Coll.Strumenti di Filologia e Critica,29. Il volume mira a condurre il lettore davanti allo scrittoio di Svevo, illustrando le strategie e le modalità della sua scrittura, i modelli e le fonti d'ispirazione che la guidano, il reticolo di rapporti che essa stringe con il proprio contesto storico e culturale. L'attenzione filologica per la trasmissione e lo stato dei testi sveviani consente inoltre di mettere in rilievo alcuni aspetti latenti o seminascosti della sua narrativa, del suo teatro, della sua epistolografia.
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Roma, Salerno Ed. 2008, cm.16x24, pp.294, brossura copertina figurata. Coll.Sestante,40. Nato a Trieste, «città di traffici e non di vecchia cultura, varia di razze e di costumi», Umberto Saba ha attraversato la prima metà del secolo partecipando delle sue vicende intellettuali e politiche senza mai omologarsi alle mode del momento, mantenendo una rotta peculiare dovuta al carattere della propria formazione e all'autenticità di fondo della propria poetica. Paradossalmente trascurato a paragone di altri rispetto ai quali e stato inferiore solo quanto a capacità autopromozionale, aspettava da tempo una messa a punto che ne aggiornasse il profilo biografico e la fisionomia di poeta e prosatore. Una trattazione complessiva, che tiene conto di tutti i progressi fatti dalla critica negli ultimi decenni, sia sul piano filologico sia su quello dell'analisi metrico-stilistica e della contestualizzazione storico-culturale dei testi, si propone ora al lettore per conoscere meglio e apprezzare finalmente uno dei classici del nostro Novecento. La sua vena ha influenzato un filone di poesia in apparenza facile e leggero, minoritario ma non per questo meno vivo, da Betocchi e Penna a Caproni e Bertolucci. Personaggio difficilmente gestibile e imprevedibile, deliberatamente provocatore, il suo ruolo nel quadro della letteratura italiana resta principalmente quello del poeta del Canzoniere, ma un posto di rilievo ha anche lo scrittore di Scorciatoie e raccontinì, di Storia e cronistoria del Canzoniere e di Ernesto.

EAN: 9788869731976
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Pisa, Pacini Editore 2018, cm.14,5x22, pp.120, brossura copertina figurata a colori. Coll.Strumenti di Filologia e Critica,26. "Comincio la presentazione di questo volume prendendo a prestito un brano di Caproni che mi pare assai significativo. 'Certo, oggi la poesia non riesce più ad avere una posizione o funzione di privilegio come quando, in anni andati, e io li ricordo, almeno fino a Gozzano entrava in quasi tutte le case bene, al pari dell'acqua potabile, o del gas, o dell'energia elettrica. Dico quando ancora non vi era iato fra cultura del poeta, e diciamo pure borghese, e cultura del pubblico, e diciamo pure borghese.'. Il passaggio serve a mettere subito in evidenza che la poesia di Gozzano è stata l'ultima ad avere, come diceva Caproni, una piena sintonia con un pubblico di lettori considerevolmente vasto, lo stesso, almeno da un punto di vista sociologico, che si entusiasmava per Pascoli e per D'Annunzio. Da questa semplice considerazione discende la peculiare collocazione di Gozzano come anello di congiunzione fra una cultura poetica che ha le proprie salde radici nell'Ottocento e una più moderna, come a chiudere una stagione e al tempo stesso aprirne una nuova. Anche in ragione di questa posizione di particolare importanza nella storia della poesia italiana e della sua fruizione il Dipartimento di Filologia e Critica delle Letterature Antiche e Moderne dell'Università di i na ha voluto contribuire a marcare la ricorrenza del centenario della morte di Gozzano organizzando una giornata di studi che si è tenuta il 23 giugno 2016. Se ne raccolgono qui i frutti..." (dalla prefazione di Stefano Carrai).

EAN: 9788869953767
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Roma, Antenore 2016, cm.14x22, pp.64, brossura copertina figurata. Collana Arezzo e Certaldo. Boccaccio fu traduttore di classici e lettore curioso e attento di alcune fra le più brillanti traduzioni di testi antichi o tardo-antichi. La vivace presenza dei volgarizzamenti nella testura delle sue opere induce a rivedere la valutazione della loro ricezione. I lettori erano affascinati dall'emulazione del mondo antico e dalle ambientazioni anticheggianti del racconto ma non padroneggiavano gli strumenti linguistici per attingere direttamente ai classici. Ed è per soddisfare le esigenze di questo pubblico semicolto che lo scrittore ricorre alla mediazione dei volgarizzatori. Il fatto che tenesse aperti sullo stesso tavolo - come parrebbe - testo latino e versione volgare ce lo fa intravedere dunque in cerca di uno stile "latineggiante". Le “Heroides” ovidiane di Filippo Ceffi e la “Consolatio” boeziana di Alberto della Piagentina furono determinanti per la sua ispirazione, sul piano inventivo e della ricerca di una forma moderna per testi che miravano ad ammantarsi di antico, specie per la “Comedia delle ninfe fiorentine” e l'”Elegia di madonna Fiammetta”.

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Traduzione di Ilide Carmignani. Roma, CDE su licenza Ugo Guanda 1999, cm.13,5x20,5, pp.136, legatura editoriale cartonata, sopraccoperta figurata a colori. Luis Sepúlveda è nato a Ovalle, in Cile, il 4 ottobre del 1949. È cresciuto a Valparaiso, in Cile, assieme al nonno paterno, un anarchico andaluso fuggito in Sud America, e uno zio. I suoi genitori erano in fuga perché suo padre era stato denunciato dal nonno paterno per motivi politici. Il nonno e lo zio glia hanno trasmesso l’amore per il romanzo d’avventura. Da piccolo Luis Sepúlveda leggeva i libri di Salgari, Conrad e Melville. A scuola iniziò a scrivere racconti per il giornalino scolastico e all’età di quindici anni si iscrisse a gioventù comunista. Due anni più tardi iniziò a lavorare per radio e quotidiani. Nel 1969 con il suo primo libro di racconti “Cronacas de Pedro Nadie”, vinse il Premio Casa de las Americas e una borsa di studio di 5 anni per studiare all’Università di Mosca. La sua esperienza nell’Unione Sovietica durò solo pochi mesi, in quanto venne espulso a causa di contatti con alcuni dissidenti. Tornato in Cile, lasciò la casa paterna e venne espulso da gioventù comunista. Trasferitosi in Bolivia, fu membro dell’ Eiército de Liberaciòn Nacional. Dopo un periodo trascorso in Bolivia, torna in Cile e consegue il diploma come regista teatrale. Iscrittosi al partito socialista, diventa anche guardia personale del Presidente Salvador Allende. Con il colpo di Stato di Augusto Pinochet, Luis Sepúlveda venne arrestato e torturato e venne liberato sette mesi dopo grazie alle pressioni di Amnesty International. Una volta libero, riprese riprese ad esprimere le sue idee politiche attraverso il teatro. Incarcerato nuovamente, fu condannato all’ergastolo, ma poi, sempre grazie ad Amnesty International, la pena fu commutata in esilio. Tra il 1977 e il 1978 viaggiò molto per il Sud America, fu in Brasile, Ecuador, Uruguay e Paraguay. Visse per sette mesi a contatto con gli indios Shuar. Nel 1979 si unì alle Brigate Internazionali Simon Bolivar che combattevano in Nicaragua. Dopo la vittoria, ricominciò a lavorare come giornalista e in seguito si trasferì in Europa. Dopo un periodo trascorso ad Amburgo, si spostò in Francia dove prese la cittadinanza. Dal 1982 al 1987 si imbarcò su una nave di Greenpeace e dal 1989 potè tornare in Cile. Il suo primo romanzo è dello stesso anno, e si intitola “Il vecchio che leggeva romanzi d’amore”. Dopo il successo, ha pubblicati altri numerosi romanzi, raccolte di racconti e libri di viaggio, tra cui “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare” (1996). Luis Sepúlveda dal 1996 vive a Gijon, in Spagna.
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