Scacchi

Ugo Mursia Editore 1975, cm.15,5x22, pp.102, brossura con copertina figurata. Quaderni di Scacchi. I Grandi Giocatori. Non comune.

Milano, Mursia 1975, cm.11,5x19, pp.103, brossura copertina figurata a colori. Collana I Giochi.

Nel mediogioco e nel finale il ``dover muovere`` è una spiacevole incombenza che viene qui studiata in svariatissime posizioni. Roma, Prisma Editori 1992, cm.13,5x22, pp.144, brossura con copertina figurata. Collana Temi di Scacchi,1. Uno dei libri più originali nel panorama editoriale degli anni ’90. Leonid Verkhovskij, popolare figura di studioso del gioco, affronta in questo libro un tema finora poco studiato e ci presenta un`antologia ragionata di posizioni nelle quali lo zugzwang assume un`importanza decisiva ai fini della vittoria. L`autore ci illustra una serie di posizioni il cui filo conduttore è l`importanza del ``perdere una mossa``, per costringere l`avversario ad indebolire fatalmente la propria posizione. Ovviamente è più facile che ciò avvenga con pochi pezzi sulla scacchiera, e proprio per questo il capitolo più sorprendente è forse l`ultimo, dedicato allo zugzwang nel mediogioco. L`incisività dei commenti di Verkhovskij consente al lettore di apprezzare tutta la brillantezza e l`efficacia di un procedimento tecnico che non deve mancare nel repertorio di un giocatore veramente completo. Lo zugzwang ci appare come una sorta di arma segreta capace di assicurare il successo in posizioni nelle quali sembrerebbe a prima vista inevitabile sfuggire alla patta, o addirittura di salvare una situazione compromessa.

Milano, U. Mursia & C. Ed. 1973, cm.11,5x19, pp.259, brossura copertina figurata. Coll."I Giochi". Quarta Edizione.

Milano, Mursia 1967, cm.11,5x19, pp.374, brossura copertina figurata a colori. Collana I Giochi. Scacchi.

Milano, Mursia 1976, cm.11,5x19, pp.156, brossura copertina figurata a colori. Collana I Giochi. Scacchi. Nell'infinita, affascinante casistica delle aperture, la Moderna Benoni ha trovato una sua ben precisa collocazione. Si tratta di uno schema difensivo che nei tempi recenti è andato via via affermandosi, sia per il tono energico ch'esso imprime al gioco, sia per la disponibilità nel valorizzare - nelle pieghe delle sottovarianti meno esplorate dalla teoria - l'estro creativo e combinativo. (Non per niente ne è convinto assertore uno dei più geniali Grandi Maestri, il sovietico Mikhail Tal). L'Autore è riuscito a realizzare con la necessaria chiarezza espositiva uno studio sistematico di questa Difesa, pervenendo ad attente e interessanti conclusioni, e corredando l'assunto con partite illustrative, giocate nei più importanti tornei internazionali, che ne esemplificano mirabilmente il principio informatore.

Serie di stimolanti test-quiz su posizioni di vario genere e varia difficoltà atti a stabilire la propria forza di gioco. Attraverso l`esame di ben 448 posizioni di mediogioco, con tempi di soluzione, tabelle e relativi punteggi, Livshits non solo guida il lettore al traguardo di saper calcolare il proprio quoziente d`intelligenza scacchistica (Q.I.) ma lo aiuta anche a migliorarlo, proponendogli svariati temi tattici che egli potrà utilizzare nelle proprie partite. Prisma Editore 1991, cm.14x21,5, pp.128, brossura copertina figurata a colori. Coll.Grandi Manuali di Scacchi,11.

Traduzione di Giuseppe Arabito. Roma, Prisma Editori 1993, cm.14x22, pp.144, brossura con copertina figurata a colori. Collana Temi di Scacchi,3. L`autore insegna ed esemplifica con chiarezza come e quando effettuare cambi di pezzi e pedoni per trarne vantaggio. Anche quegli scacchisti che conoscono i principi basilari della tattica e della strategia trascurano spesso un fattore molto importante del gioco: la tecnica del cambio di pezzi e di pedoni. Eppure negli scacchi è vitale saper concretizzare un vantaggio posizionale o materiale con un cambio opportuno, come non c`è niente di peggio che ricorrere ad un cambio in un momento sbagliato. Fra i massimi virtuosi del cambio troviamo campioni del mondo come Anatoly Karpov, Vassily Smyslov e Bobby Fischer, le cui partite sono capolavori di tecnica del cambio. L`autore, in uno stile chiaro, ci insegna come eseguire correttamente il cambio, proponendoci una serie di esempi istruttivi tratti dalla prassi dei più celebri grandi maestri. Gennady Nesis è stato campione del mondo di scacchi per corrispondenza, ed è uno dei più attivi teorici russi, in un paese dove l`insegnamento scacchistico ha un`importanza fondamentale nella formazione dei giovani talenti.

Milano, Ugo Mursia Editore 1993, cm.11,5x19,5, pp.199, brossura copertina figurata a colori. Collana I Giochi.

Traduzione di Folco Ferretti. Roma, Prisma Editore 1990, cm.14x22, pp.140 , 100 diagrammi, brossura copertina figurata a colori. Coll.Biblioteca di Aperture,2. Diretta da Sergio Mariotti. Presenta un accurato studio su Spagnola, Russa, Scozzese, Italiana e Quattro Cavalli: le aperture più importanti del gioco aperto.

Ugo Mursia Editore 1975, cm.15,5x22, pp.XII,130, brossura con copertina figurata. Quaderni di Scacchi. I Grandi Giocatori. Non comune.

Ugo Mursia Editore 1975, cm.15,5x22, pp.XII,115, brossura con copertina figurata. Quaderni di Scacchi. I Grandi Tornei.

Roma, Prisma 1998, cm.14x22, pp.286, brossura copertina figurata a colori. Titolo assai ricercato (mai ristampato) sulla strategia del gioco degli scacchi, scritto da uno dei massimi esperti al mondo nella specialità.

Nuova edizione ampliata. Bologna, Caissa Italia 2021, cm.17x24, pp.368, illustrazioni. brossura con copertina figurata. Collana I Grandi Giocatori. Ogni campione, per essere tale, ha bisogno di un rivale. Robert James Fischer, XI Campione del mondo di scacchi, scelse come rivale un'intera nazione. L'egemonia della scuola sovietica, ininterrotta dai tempi di Alekhine, era destinata a crollare sotto i suoi colpi. Questo volume raccoglie le testimonianze dei "russi" travolti da Fischer nella sua corsa a ostacoli verso il titolo mondiale e le correda di numerose foto d'epoca e inediti documenti segreti estratti dagli archivi del PCUS. Oltre ai racconti dei protagonisti (l'amico-rivale Tal su tutti, ma anche Botvinnik, Smyslov, Petrosjan, Tajmanov, Karpov e naturalmente Spasskij) dal libro emergono "l'apparato anti-Fischer" e le poco note figure dei Grandi Maestri "di regime" quali Alatortsev, Bondarevskij e l'onnipresente Baturinskij. E se le 158 partite commentate da ben sette Campioni del mondo certo non mancheranno di affascinare, il cuore del libro è nell'aneddotica che fa da corollario agli avvenimenti scacchistici e che vede tra gli attori non protagonisti personaggi del calibro di Fidel Castro, Rostropovich, Solzhenitsyn e l'oscuro Pavlov...

Roma, Prisma 2007, cm.17x24, pp.268, brossura copertina figurata a colori.

Centro Diffusione Scacchi 1973, cm.17x24, pp.137, brossura con copertina figurata.

Bologna, Caissa Italia 2013, cm.17x24, pp.136, illustrazioni in bianco e nero. brossura. Collana Aperture. Idee, Scienza e Cultura. Nell'apertura che prende il nome dal genio ipermoderno di Richard Réti, il Bianco ritarda la "spinta migliore", attendendo il momento opportuno per giocare d2-d4 (o, perché no, e2-e4). Grazie a questa tattica dilatoria, ad esempio, Réti sconfisse due giganti come José Raul Capablanca e Efim Bogoljubov al fortissimo torneo di New York 1924. Il vantaggio principale nell'adottare il sistema di Réti è quello di ridurre al minimo il potenziale dinamico del Nero, che per larghi tratti della partita è costretto a brancolare nel buio rispetto alle vere intenzioni del suo avversario. Il Bianco infatti manovra con i pezzi e delega all'alfiere campochiaro fianchettato sull'ala di re il compito di controllare il centro; solo quando riterrà che tutto sia in ordine effettuerà la spinta centrale che darà forma definitiva al suo gioco. Nel sistema Réti, dunque, si privilegia la comprensione della posizione alla sequenza di mosse, e la strategia alla tattica. Per questo motivo McDonald si dilunga a spiegare tutti i possibili impianti del Nero e a individuare la giusta reazione del Bianco, anziché obbligare il lettore a difficili esercizi di memoria. Infine, un intero capitolo è dedicato ai casi in cui il Nero tenta di svicolare dalla morsa di Réti e omette a sua volta la spinta in d5. In questo caso l'autore ci fornisce diverse idee su come affrontare i temi "inglesi" che si avranno sulla scacchiera e dare più di un fastidio al nostro avversario.

Roma, Prisma Editori 1985, cm.15,5x21,5, pp.128, alcune tavole in appendice fuori testo, brossura con copertina figurata a colori.

A cura di Fabio Molin. Roma, Prisma 1998, cm.14x22, pp.333, illustrazioni. brossura copertina figurata a colori. Collana I Re degli Scacchi.

Milano, Mursia 1971, cm.17x24, pp.VI,588, legatura editoriale, sopraccoperta figurata, sopraccoperta figurata a colori.

Revisione e aggiunte di Stefano Rosselli del Turco. Milano, Ugo Mursia Ed. 1972, cm.11,5x19,5, pp.231, numerose esempi di giochi nel testo, brossura copertina figurata. Coll.I Giochi.

Minsk, Polimia 1982, cm.13x20,5, pp.187, legatura editoriale in mezza tela, copertina figurata a colori. Aleksandr Aleksandrovic Alechin, anche conosciuto come Alexander Alekhine (Mosca, 31 ottobre 1892 – Estoril, 24 marzo 1946), è stato uno scacchista russo naturalizzato francese, quarto campione del mondo, considerato uno dei più grandi giocatori di scacchi di sempre.

Mosca, Educazione Fisica e Sport Editore 1985, cm.14x21, pp.252, brossura copertina figurata a colori. Collana Teoria delle Aperture. Testo in russo.

Mosca, Educazione Fisica e Sport Editore 1981, cm.14x21, pp.240, brossura copertina figurata a colori. Collana Teoria delle Aperture. Testo in russo. Odessa, 8 marzo 1925 – Mosca, 17 novembre 1998) è stato uno scacchista sovietico, dopo il 1991 russo, grande maestro.