Quasi. Quadrimestrale di testi poetici e altre approssimazioni. Anno VI, n.16, secondo semestre 1981. Testi di: Giovanni Albertocchi, Piero Favini, Mario Lunetta,Luigi Panarese,Crescenzio Cane, Franco Dionesalvi, Giovanna Campani, Luigia Polosa, Franca Tommasi Toraldo, Andrea Genovese, Raoul Bécousse, Annie Salager, Fabio Bertini, Giuseppe Favati.

A cura di Mario Meneghini, nuova present.di B.T.Sozzi. Firenze, Sansoni Ed. 1978, cm.13,5x21, pp.XII,XIX,324, legatura editoriale dorature al dorso. Coll.Biblioteca Carducciana.

Vol.I:pp.416, 87 facs.di cui 52 ft. Vol.II:pp.472, 61 facs. di cui 17 ft. Firenze, Sansoni Ed. 1956, 2 voll. cm.18x25, pp.416,472, num.figg.bn.nt.riproduc.frontespizi. brossura sopracopp. Coll.Biblioteca Bibliografica Italica. Ediz.num.in 666 esemplari.

Firenze, Sansoni 1955, cm.16x22, pp.163, brossura cop.con bandelle. Intonso.

Firenze, Giunti Ed. 1993, cm.16x22, pp.XI-936, 136 ill.bn.nt.più 12 facs. legatura editoriale con sopraccoperta figurata a colori. Ristampa dell'Ediz.Firenze,1909. Questo volume è la ristampa anastatica dell'edizione Bemporad del 1909. Una narrazione piana, semplice, in forma discorsiva, ma ampiamente documentata di un momento particolarmente oscuro della storia toscana, quello segnato dal regno del granduca Cosimo III e del suo figlio e successore Giangastone e, quindi, della fine della dinastia, in un'atmosfera di grande rassegnazione. Giuseppe Conti ci fa conoscere, con il ricorso a fonti soprattutto letterarie e cronachistiche, la vita quotidiana della corte e della società che si muoveva attorno al groviglio di intrighi principeschi e diplomatici. L'edizione è corredata da 136 illustrazioni a neroe 12 facsimili. Un contributo alla conoscenza di una Firenze rinascimentale con la testimonianza attenta e sagace di uno studioso e critico di quell'epoca.

Roma, Ediz.dell'Ateneo 1983, cm.15x21,5, pp.132, brossura Coll.Nuovi Saggi,89.

Bologna, Atesa 1977, 2 volumi. cm.22x32, pp.1022, legature editoriali in pelle, dorsi con fregi e scritte in oro. Cofanetto. Ristampa anastatica dell'edizione di Padova, 1846-1848. Il giornale forse più fortunato e più celebre che abbia avuto Padova. Suoi fondatori e direttori furono Jacopo Crescini e Guglielmo Stefani, affiancati da molti e noti collaboratori, assidui od occasionali, che vivevano nella città o che con essa avevano contatti politici, letterari e artistici.