Jacques le fataliste et son maitre.

A cura di Renato Pastore, introduzione di Paolo Casini. Roma, Salerno Ed. 1978, cm.13,5x21, pp.144, brossura copertina figurata. Coll.Omikron,2.

A cura di M.Premoli. Milano, Rosellina Archinto 1990, cm.12,5x20, pp.183, brossura con bandelle. "Nella conversazione tutto si collega; solo che talvolta è assai difficile ritrovare gli anelli impercettibili che hanno congiunto idee tanto disparate"; la magica fluidità dell'arte più tipica del Settecento colto rivive nelle lettere che Denis Diderot scrive alla donna amata, Louise-Henriette Volland, che lui chiama Sophie come affettuoso tributo alla sua intelligenza. Per restituirle l'atmosfera dei salons parigini da cui si è allontanata, il philosophe riproduce sulla carta brillanti dispute, felici apologhi, aneddoti bizzarri con quello spirito libero e amante del paradosso che renderà la sua Enciclopédie l'opera del secolo.

A cura di M. Brini Savorelli Firenze, Olschki Ed. 2002, cm.15x21, xxxviii-92 pp., Coll. Immagini della Ragione, 6. «Il Nipote di Rameau», che può essere considerato il capolavoro di Diderot sia dal punto di vista letterario che filosofico, sottolinea il rilievo che esso ebbe tra i filosofi del ’700 francese. Definito da Fr. Schlegel «il racconto della nascita dell’iro «Le neveu de Rameau» is probably Denis Diderot’s masterpiece, both from literary and philosophical standpoints, underscoring his prominence among the philosophers of Eighteenth Century France. Defined by Fredrich Schlegel «the tale of the birth of irony»,

A cura e con intr. di Furio Diaz. Trad.di Albina Maffioli Barsella. Milano, Arnoldo Mondadori Editore 2008, cm.10,5x17,5, pp.780, legatura editoriale cartonata, cofanetto figurato a colori. Collez.I Meridiani, I Classici del Pensiero,34.

Introduz.bibliogr.e note di P.Vernière. Milano, Longanesi Ed. 1972, cm.12x19, pp.504, 9 tavv.bn.e col. legatura ed.in t.pelle,in cofanetto. Coll."I Cento Libri". Ed.num.in 1200 esempl.ediz.su carta india.

Traduz.di Marina Premoli. Milano, Rosellina Archinto 1994, cm.16x23,5, pp.157, brossura, cop.muta, sovraccop.fig. Coll.Biografie e Ritratti. Nel febbraio del 1947 Simone de BeauVOit sbarca a Chicago durante un giro negli Stati Uniti dove si trova per alcune confe-renze e interviste. Dietro consiglio di una amica, si mette in contatto con Nelson Algren, romanziere ancora poco noto (raggiungerà il successo con L'uomo dal braccio d'oro), amante del whisky, del poker, del blues e delle belle donne. Simone non sa cosa l'attende; un incontro al bar di Palmer House ed è colpo di fulmine. Lo scrittore americano, che Hemingway paragonaa Faulkner,faconoscere a Simone de Beauvoir l'America dei bassifondi, de-gli spacciatori, delle prostitute, degli emarginati. Simone introduce Nelson a Saint-Germain-des-Prés, dove l'accolgo-no Boris Vian, Juliette Greco, Raymond Queneau e naturalmente Sartre. Un'intensa storia d'amore, il risveglio sen-suale di una donna, lo scontro di due cultu-re in un racconto affascinante e rivelatore di un'erea'

Edité avec traduction et notes par Verdun L. Saulnier. Melun, Librairie d'Argences 1948, cm.14x19, pp.98,(2), brossura ; intonso. Collection Bibliothèque Elzévirienne, Nouvelle Série.

A cura di Antonio Scaglianò. Padova, Edizioni Messaggero 1992, cm.14x21 pp.279, brossura.