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Il signor Mani. Romanzo in cinque dialoghi.

Autore:
Curatore: Traduz.di Gaio Sciloni.
Editore: Einaudi Ed.
Data di pubbl.:
Collana: Coll.Tascabili. Letteratura,362.
Dettagli: cm.12x19,5, pp.453, brossura cop.fig. Coll.Tascabili. Letteratura,362.

EAN: 9788806141875
CondizioniUsato, molto buono
Note: Scritta a penna al frontespizio ed a matita.
EUR 6.00
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Traduzione di Alessandra Shomroni. Torino, Eianudi Ed. 2004, cm.14x22, pp.258, legatura editoriale in tutta tela, con sopraccoperta figurata a colori. Un terrorista suicida si fa esplodere in un mercato di Gerusalemme. Una donna muore. Era straniera, viveva da sola in una squallida baracca di un quartiere di religiosi. Nessuno va a reclamare il suo cadavere all'obitorio. Eppure la donna aveva ancora formalmente un lavoro, come addetta alle pulizie in un gran panificio della città. Un giornalista senza scrupoli sfrutta il caso per imbastire uno scandalo e denuncia la "mancanza di umanità" dell'azienda che non si è nemmeno accorta dell'assenza della dipendente. Tocca al responsabile delle risorse umane, spedito in missione dall'anziano proprietario del panificio, cercare di rimediare al danno di immagine.

EAN: 9788806170479
Usato, molto buono
Note: Data a penna al frontespizio.
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Traduzione di Alessandra Shomroni. Torino, Einaudi Ed. 2008, cm.14x22, pp.399, legatura editoriale in tutta tela, sopraccoperta figurata a colori. Ruach in ebraico significa vento, ma anche spirito, e "ruach refaim" è lo spirito dei morti, il fantasma. Il vento, in questo nuovo romanzo di Abraham B. Yehoshua, è quello che si insinua nelle fessure di un grattacielo di recente costruzione a Tel Aviv e provoca sibili e ululati che turbano gli inquilini. Amotz Yaari, il progettista degli ascensori, viene chiamato a indagare e a difendere il buon nome del suo studio dalle accuse che gli vengono rivolte. È la settimana di Hanukkah, una delle feste più amate in Israele, ma non è una settimana facile per Amotz. Sua moglie Daniela, che ama moltissimo è partita per la Tanzania, dove in una specie di esilio volontario vive Yirmiyahu, vedovo della sorella di Daniela. Da quando suo figlio è stato ucciso per sbaglio da un commilitone durante un'azione nei territori occupati, Yirmiyahu non sopporta più di vivere in Israele. Non solo: non vuole più vedere un israeliano o leggere un giornale o un libro scritto in ebraico. Vuole liberarsi dalla storia del suo paese, e per farlo ha accettato un lavoro di contabile al seguito di una spedizione paleoantropologica in Africa. Alla ricerca degli ominidi preistorici, per non rischiare dolorosi incontri con la storia. Al centro del racconto, il ricordo di un giovane ucciso, la rabbia per quelle due parole - "fuoco amico" -, il rifiuto di vivere in un paese continuamente in guerra, ma anche la sete di normalità, l'amore e la testarda volontà di tenere unita la famiglia.

EAN: 9788806184339
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Traduzione di Alessandra Shomroni. Torino, Einaudi Ed. 2009, cm.14x22, pp.399, brossura copertina figurata a colori. Ruach in ebraico significa vento, ma anche spirito, e "ruach refaim" è lo spirito dei morti, il fantasma. Il vento, in questo nuovo romanzo di Abraham B. Yehoshua, è quello che si insinua nelle fessure di un grattacielo di recente costruzione a Tel Aviv e provoca sibili e ululati che turbano gli inquilini. Amotz Yaari, il progettista degli ascensori, viene chiamato a indagare e a difendere il buon nome del suo studio dalle accuse che gli vengono rivolte. È la settimana di Hanukkah, una delle feste più amate in Israele, ma non è una settimana facile per Amotz. Sua moglie Daniela, che ama moltissimo è partita per la Tanzania, dove in una specie di esilio volontario vive Yirmiyahu, vedovo della sorella di Daniela. Da quando suo figlio è stato ucciso per sbaglio da un commilitone durante un'azione nei territori occupati, Yirmiyahu non sopporta più di vivere in Israele. Non solo: non vuole più vedere un israeliano o leggere un giornale o un libro scritto in ebraico. Vuole liberarsi dalla storia del suo paese, e per farlo ha accettato un lavoro di contabile al seguito di una spedizione paleoantropologica in Africa. Alla ricerca degli ominidi preistorici, per non rischiare dolorosi incontri con la storia. Al centro del racconto, il ricordo di un giovane ucciso, la rabbia per quelle due parole - "fuoco amico" -, il rifiuto di vivere in un paese continuamente in guerra, ma anche la sete di normalità, l'amore e la testarda volontà di tenere unita la famiglia.

EAN: 9788806197698
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Traduzione di Alessandra Shomroni. Torino, Einaudi Ed. 2008, cm.14x22, pp.399, legatura editoriale in tutta tela, sopraccoperta figurata a colori. Ruach in ebraico significa vento, ma anche spirito, e "ruach refaim" è lo spirito dei morti, il fantasma. Il vento, in questo nuovo romanzo di Abraham B. Yehoshua, è quello che si insinua nelle fessure di un grattacielo di recente costruzione a Tel Aviv e provoca sibili e ululati che turbano gli inquilini. Amotz Yaari, il progettista degli ascensori, viene chiamato a indagare e a difendere il buon nome del suo studio dalle accuse che gli vengono rivolte. È la settimana di Hanukkah, una delle feste più amate in Israele, ma non è una settimana facile per Amotz. Sua moglie Daniela, che ama moltissimo è partita per la Tanzania, dove in una specie di esilio volontario vive Yirmiyahu, vedovo della sorella di Daniela. Da quando suo figlio è stato ucciso per sbaglio da un commilitone durante un'azione nei territori occupati, Yirmiyahu non sopporta più di vivere in Israele. Non solo: non vuole più vedere un israeliano o leggere un giornale o un libro scritto in ebraico. Vuole liberarsi dalla storia del suo paese, e per farlo ha accettato un lavoro di contabile al seguito di una spedizione paleoantropologica in Africa. Alla ricerca degli ominidi preistorici, per non rischiare dolorosi incontri con la storia. Al centro del racconto, il ricordo di un giovane ucciso, la rabbia per quelle due parole - "fuoco amico" -, il rifiuto di vivere in un paese continuamente in guerra, ma anche la sete di normalità, l'amore e la testarda volontà di tenere unita la famiglia.

EAN: 9788806184339
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Note: sottolineature a lapis nel testo.
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Firenze, Edizioni Clichy 2019, cm.11,5x17,5, pp.160, brossura, Coll.Père Lachaise. Scritti tra il 1708 e il 1709, questi opuscoli sono tra le opere più curiose e attuali di Swift: una satira corrosiva dell'astrologia, all'epoca diffusissima anche presso i potenti, tanto da rendere certi astrologi vere e proprie celebrità pubbliche. Fingendosi anch'egli astrologo (con il nome di Bickerstaff), Swift rivolge i propri strali contro il famoso John Partridge - specializzato nel predire la morte di sovrani e uomini comuni - del quale profetizza a sua volta la morte con argomenti tanto grotteschi quanto efficaci, espressi nello stile tipico degli astrologi suoi contemporanei. L'opera ebbe grande rinomanza nel XVIII secolo e non solo in Inghilterra: fu infatti ricordata con divertimento persino da Voltaire; un successo testimoniato anche dall'imitazione che tra il 1732 e il 1740 ne fece l'americano Franklin.

EAN: 9788867995523
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