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La formazione dei concetti. Sviluppo mentale e apprendimento.

Autore:
Editore: Giunti Barbera Ed.
Data di pubbl.:
Collana: Coll.Psicologia Contemporanea.
Dettagli: cm.14x20,5, pp.194, brossura Coll.Psicologia Contemporanea.

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A cura di G.Semerano. Firenze, Sansoni Ed. 1960, cm.18x25, pp.276, 25 facsimili. brossura Coll.Biblioteca Bibliografica Italica,23. Ediz.num.in 666 esemplari.
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Redaz.a cura dell'Ist.di Storia dell'Arte dell'Univ.di Firenze. Coordinam.redaz.di C.De Benedictis. Firenze, Sansoni Ed. 1984, cm.17x25, pp.622, 200 tavv.bn.ft. legatura ed.sopracop.
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A cura di Renzo Piovesan. Pubblicazione della Facoltà di Magistero dell'Univ.di Padova. Firenze, Sansoni Ed. 1972, cm.15x23,5, pp.148, brossura Dall'Indice: M.Sbisà. Il problema della classificazione degli atti illocutori. P.Leonardi."Buono"come adjuster-word. Ricerca sui rapporti fra descrizione e valutazione. Pavanello A. Considerazioni "austiniane"sulla derivabilità di "Ought" da "is". R.Sartori. "Buono" come degno di scelta. M.Andreatta. Il metodo filosofico di Ayer di fronte al problema delle altre menti. A.Squadrito. Linguistica e filosofia del linguaggio in Andrè Martinet. M.Sbisà. Bibliografia austiniana.
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#312662 Filosofia
Roma, Lipa Ediz. 2006, cm.17x24, pp.259, brossura con bandelle, cop.fig.a col. Coll.Pubblicazioni del Centro Aletti. Il mistero del mondo non si conosce violandolo, ma sbirciando dentro, per quanto ci permette, attraverso i simboli. Così si riesce a vedere tutto in una infrastruttura coesiva di fili che legano e connettono insieme ogni parte della creazione, e questo infonde nuovo significato alle cose, dal momento che fa vedere come ogni cosa è capace di assumere un significato più profondo. Per questo gli uomini di oggi hanno nostalgia della bellezza. Ma c'è bellezza e bellezza. C'è la cosmetica, e c'è la bellezza, che è organicità redenta, contemplazione dell'unità che abbraccia la terra, l'uomo e Dio, che fa del mondo un oceano di simboli e delle sue espressioni un'anticipo della trasfigurazione che il dito della mano di Dio opererà alla fine dei tempi. Un'arte che si mette al servizio di questa bellezza è anzitutto arte di vivere, cioè capacità di trasformare la nostra vita, da fragile e corruttibile, in una vita incorruttibile. L'arte diventa un rivestire i nostri corpi e la nostra realtà creaturale con l'anticipazione di quella vita che è vera proprio perché rimane e non tradisce. Diventa chiaro allora perché in principio la teologia era vicina all'arte. "Le cose visibili sono approfondite attraverso quelle invisibili", dice Massimo il Confessore nella sua Mistagogia. Il mistero si rivela, pur restando sempre al di là e apparendo come nelle fenditure delle cose, in questo trasparire degli esseri e delle cose. Allora il mondo non è più esteriore, né qualcosa di muto. Tutto è un indicatore verso Dio e il suo piano di salvezza, tutto va visto in una visione spirituale, in tutto c'è una parola di Dio indirizzata all'uomo che l'uomo deve comprendere e a cui deve rispondere con parole sue.

EAN: 9788889667064
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#313058 Filosofia
Traduzione di Andrea Zanzotto. Con uno scritto di Maurice Blanchot. Milano, SE 2023, cm.13x22, pp.232, brossura copertina figurata a colori. Collana Testi e Documenti,48. «L'aspirazione estrema, incondizionata, dell'uomo è stata espressa per la prima volta da Nietzsche a prescindere da un fine morale e dal servizio di un Dio. Nietzsche non può definirla con precisione ma essa lo anima, egli la assume sotto tutti gli aspetti. Ardere senza rispondere a qualche imperativo morale, espresso drammaticamente, è certo un paradosso. È impossibile predicare o agire partendo da queste premesse. Ne deriva un risultato sconcertante. Se di uno stato d'ardore noi non facciamo più la condizione di un altro, successivo e dato come bene attingibile, lo stato proposto sembra una pura folgorazione, uno struggimento vuoto. [...] Nietzsche non ebbe chiara coscienza di questa difficoltà. Dovette constatare il suo fallimento: seppe alla fine che aveva parlato al deserto. Eliminando l'obbligo, il bene, denunciando il vuoto e la falsità della morale, distruggeva il valore d'efficacia del linguaggio. La fama tardò e poi, quando venne, egli non poté più far nulla. Nessuno rispondeva alla sua attesa. Oggi credo di dover dire: quelli che lo leggono e lo ammirano, lo scherniscono, ed egli lo seppe, lo disse. Escluso me? (semplifico). Ma tentare di seguirlo come lui chiedeva significa abbandonarsi alla stessa prova, allo stesso suo smarrimento. [...] Oggi trovo giusto affermare il mio smarrimento: ho cercato di trarre da me stesso le conseguenze di una chiara dottrina, che mi affascinava come la luce: ho ricavato quasi sempre angoscia e l'impressione di soccombere. Ma anche soccombendo non lascerei l'aspirazione di cui ho parlato. O piuttosto questa aspirazione non potrebbe lasciarmi: morirei, ma non tacendo per questo (credo almeno): augurerei a quelli che amo di resistere o di soccombere a loro volta. C'è nell'essenza dell'uomo una tensione violenta, verso l'autonomia, la libertà dell'essere. Libertà certo interpretabile in diversi modi: ma chi oggi si stupirebbe che si muoia per essa? Le difficoltà che incontrò Nietzsche – abbandonando Dio e il bene eppure continuando a bruciare del fuoco di coloro che per Dio e per il bene si fecero uccidere – le incontrai anch'io a mia volta. La solitudine scuorante ch'egli ha descritto ora mi toglie le forze. Ma la rottura con le entità morali dà all'aria che respiro una verità così grande che preferirei vivere da paralizzato o morire piuttosto che ricadere nella schiavitù». Postfazione di Maurice Blanchot.

EAN: 9788867234288
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