L'archivio della contessa D**

Il diario di un gaudente malato e vecchio che, interrogandosi, analizza gli eventi, alla ricerca di un'altra vita nella vita trascorsa. A cura di Caterina Maria Fiannacca. Palermo, Sellerio Ed. 1993, cm.10,5x15,5, pp.150, brossura sopraccop.con tav.a col.applicata, Coll.Il Divano,59. Un gaudente, con la malattia, si scopre vecchio e inizia un itinerario nel profondo e nel passato, alla ricerca di un'altra vita nella vita trascorsa. Apuchtin fino ai tre racconti (che scrive sul finire della vita) era stato un aristocratico sprezzante del pubblico e delle pubblicazioni («orgoglio di signore e disprezzo per il mestiere di letterato» fu scritto a suo necrologio) che leggeva le sue belle poesie nell'intimità dei salotti.

Firenze, Olschki 2001, cm.17x24, pp.XXXII-242, 29 tavv.bn.ft. brossura Bibl.di Nuncius.

Firenze, A cura dell'UPSEA 1945, cm.16x24, pp.126, brossura cop.fig.

Bergamo, Moretti e Vitali 2005, cm.14,5x21,5, pp.266, brossura copertina figurata a colori. Coll.Il Tridente,50. Campus. In un mondo privato della certezza nella Fine, intesa come momento risolutivo per una possibile salvezza, ha acquisito importanza sempre maggiore la medietà come carattere costitutivo dell'esistenza, ovvero lo "stare nel mezzo" (corrispondente ad un irrimediabile distare), eternamente in vista delle cose ultime, e tuttavia nell'impossibilità di raggiungerle. Abbiamo così scoperto che la nostra unica dimora consiste nella lontananza, nello spazio intermedio all'interno del quale il viaggio si compie, il nostro andare e venire.