Le chiavi del Regno.

Traduz.dall'inglese di Carlo Coardi. Milano, Bompiani 1942, 1943, cm.12x20,5, pp.306, brossura

Traduz.di Paolo Gobetti. Milano, Bompiani Ed. 1952, cm.12x20,5, pp.468, brossura [buon esemplare]

Traduz.di Bruno Oddera. Milano, Bompiani Ed. 1956, cm.11x18,5, pp.485, brossura. Seconda edizione.

Traduz.di Marta Heller. Milano, Bompiani 1970, cm.11,5x20,5, pp.146, brossura, con sopraccoperta figurata a colori. Coll.I Delfini, I Più Famosi Libri Moderni,228.

Pisa, Ediz.ETS 2004, cm.14x21, pp.164, brossura cop.fig.a col. Coll.Galleria Cineforum. Gus Van Sant parla e racconta di sé, delle proprie radici culturali e cinematografiche, della nascita e degli sviluppi del proprio percorso autoriale, della stimolante varietà di fonti che sono alla base di ogni suo progetto: letterarie, musicali, pittoriche, autobiografiche. Dopo un decennio trascorso "lontano da Hollywood", realizzando film considerati l'antitesi del mainstream, come "Drugstore cowboy" o "Belli e dannati", Van Sant sembra convertito alla logica delle major. Firma allora "Will Hunting genio ribelle", il remake di "Psycho". Quando l'inversione di cammino sembra avvenuta, ecco un nuovo salto mortale e la ripresa di un discorso personale, all'insegna dell'indipendenza produttiva più radicale, testimoniata da "Elephant".