Sonata n.6 in b flat major. For viola and piano.

Responsorio Per S., 2 Cori A 4 Voci Miste, 2 Ob. E Archi Divisi In 2 Cori Edizione Critica Delle Opere Di A. Vivaldi. Parti Coro. Choral Parts. Milano, Ricordi 2001, cm.20x27, 10 fascicoli spillati con partiture per coro .

Milano, Carisch Ed. 1997, cm.23x30,5, pp.22, 22, 12. brossura Urtext 22418

Cantico per due soprani, contralto e tenore solisti, coro a quattro voci miste, due oboi, due violini, viola e basso RV &10/611. Milano, Ricordi 2001, Ristampa. cm.20x27, pp.24, fascicolo. Revizione di Michel Talbot. ISMN- M-041 38791 8 128497/01

New York, International Music Company s.d. cm.23x30, pp.11+4, fascicolo spillato e foglio sciolto.

Milano, Ulrico Hoepli Ed. 1922, cm.11x15,5, pp.XVI,310, 100 inciss.e 30 tabelle. brossura cop.fig. Coll.Manuali Hoepli. Terza ediz.riveduta e ampliata.

Torino, Utet Libreria 2005, cm.15x23, pp.86, brossura cop.fig. Coll.Gli Imprescindibili. Nel libro di Giovanni Berlinguer lo scomodo compagno di viaggio dell'uomo è individuato come padrone dei destini del suo ospite, decimatore di eserciti e di popoli, invisibile strumento della storia. L'autore ci spiega ad esempio come la peste trasmessa dalle pulci e il tifo petecchiale trasmesso dai pidocchi "avessero deciso la sorte di molte più battaglie che Cesare, Annibale e Napoleone". Divertito e affabulatorio, Berlinguer esamina con rigore scientifico gli esemplari di pulci da lui raccolte, tracciandone nel contempo la storia nell'iconografia, nel diritto, nel costume, introducendo osservazioni che vanno (ovviamente...) ben oltre il mero interesse entomologico.

Paris, Milan 2012, cm.16x20, pp.112,ill.coul. broché. Dans la famille Mandarine, je demande la mère sévèrement atteinte de « delirium inventoris », qui accumule les trouvailles scientifiques dans l'attente du prix Nobel... Et le père, toujours en déplacement professionnel, ou plutôt toujours présent au téléphone... Ou encore Lulu, maniaque petit bout de fille à couettes, aussi adorable avec tous qu'horripilante avec son grand frère Chico, un ado mollasson dont la vie est duuure... Ah, j'oubliais la vache, bien sûr : un animal parlant (grâce à madame Mandarine), impitoyable compagnon de jeu et (très) légèrement accro au jus d'orange...

Vicenza, Neri Pozza 2006, cm.14x21,5, pp.318, brossura copertina figurata a colori. Coll.I Narratori delle Tavole. È il 22 novembre del 1340 e Benedetto XII attraversa con passo energico la Sala degli Arazzi nel Palazzo dei Papi di Avignone. Sono sei anni che è sul trono di Pietro. Un periodo certamente breve per avere già portato a compimento quella maestosa costruzione: una sede papale con preziose tappezzerie e sublimi sfondi di marmo a trompe-l'oeil. In verità, visto dall'esterno, il Palazzo, fiancheggiato da torri e accerchiato da mura, sembra una fortezza inespugnabile. Ma, in tempi così cupi in cui la Chiesa non cessa di essere l'oggetto della cupidigia dei principi, è indispensabile che il capo della cristianità soggiorni in un luogo sicuro anziché sulle sponde caotiche del Tevere, dove imperversa la guerra tra gli Orsini e i Colonna e non passa ora che guelfi e ghibellini non si azzuffino. Un giorno forse finirà quella che il poeta chiama la "cattività babilonese" della Chiesa e la Santa Sede tornerà nella città dei sette colli dove riposano le ceneri di Pietro e Paolo. Un giorno, forse, ma non ora...