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La Gerusalemme liberata.

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Editore: G.Barbèra Editore.
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Dettagli: cm.6,5x10,5, pp.659, un ritratto di T.T.in antip., rilegatura in t.pelle a 5 nervi, titoli in oro al dorso. Ottimo esempl.

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Vol.I. Vol.II: tomo I,II. Ediz.critica a cura di Ezio Raimondi. Firenze, Accademia della Crusca - Sansoni 1958, 3 voll.di 4, cm.17x25, pp.316,568,1128, brossura Coll.Autori Classici e Documenti di lingua Pubblicati dall'Accademia della Crusca. Mancante del vol.III di Appendice.
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A cura di Francesco Flora. Napoli, Ricciardi Ed. 1952, cm.15x23, pp.XLVI,1032, legatura ed.in tutta tela. Coll.Lett.Italiana, Storia e Testi,21.
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A cura di Luigi Bonfigli. Bari, Laterza 1936, cm.14x21,5, pp.368, brossura. Coll:Scrittori d'Italia.
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Illustrata da Giovan Battista Piazzetta. Con testi di Lucio Fino e Vincenzo Placella. Sorrento, Franco Di Mauro Ed. 2002, cm.32x44, pagine632, 83 illustrazioni nel testo e ft. legatura artigianale con dorso in pelle con nervetti ed incisioni in oro che riprendono fregi del'700, in cofano, piatti in carta francese ed angoli in pelle, racchiusa in elegante cofanetto. Tiratura rigorosamente limitata di 1499 esemplari numerati progressivamente a mano e LIX riservati all'editore. Stampata su carta Canaletto della cartiera di Cordenons. Ristampa anastatica della prima edizione. Nel Settecento, l'Arte del Libro - superata l'ampollosa ornamentazione secentesca - raggiunse a Venezia livelli altissimi: editori, stampatori e incisori - malgrado le inevitabili lotte, le avversità, le incomprensioni o l'indifferenza di governanti e collezionisti - ottennero risultati degni dei ben più illustri e famosi predecessori del Rinascimento. In proposito, basta ricordare che nel Viaggio in Italia del 1740, Johann Caspar Goethe, dopo un soggiorno a Venezia, scrisse che lì la stampa è assai polita e non la cede a quella delle altre nazioni; e che Thomas Salmon, nel 20° volume dello Stato presente del Mondo, scrisse che taluni de' nostri Stampatori son giunti in questi ultimissimi tempi colla nitidezza della carta, colla pulitezza de' caratteri e cogli ornamenti di bellissimi intagli di rame, ad uguagliare le più magnifiche edizioni oltramontane, facendo fra le altre molto onore alle Stampe veneziane la superba edizione in foglio della Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso, fatta nell'anno 1745 da Gio. Battista Albrizzi colle figure di Gio. Battista Piazzetta. Questo volume è dunque il motivo di questa lussuosa e perfetta ristampa anastatica della I edizione dell'opera, caratterizzata dal ritratto di M. Teresa d'Austria anziana, e dalle dediche con stemmi nelle incisioni a piena pagina che precedono ciascuno dei venti Canti: la Gerusalemme liberata, il più grande poema scritto dal dolcissimo Torquato Tasso e illustrato da Giovan Battista Piazzetta, - tra i massimi pittori e incisori dell'arte italiana del '700 -, è il più bel libro veneziano in assoluto, e oggi è tra i libri figurati antichi, uno dei più rari e dei più preziosi sul mercato antiquario. Per questo eccezionale volume in folio, il Piazzetta disegnò con brio e felicità d'invenzione ben ottantatrè composizioni, - oggi, purtroppo, sempre più spesso staccate dai pochi esemplari in circolazione dell'opera, per farne autonome incisioni da esporre in lussuose cornici -, sfoggiando una piacevolezza che fa passare l'osservatore di meraviglia in meraviglia. In una lettera Torquato Tasso dice di avere tre patrie: Sorrento (il luogo della nascita e della prima infanzia), Napoli (la città della madre Porzia de' Rossi: altrove la chiama sua "matria"), Bergamo (la città di origine dei Tasso: altrove la chiama sua "patria"). La nascita sorrentina del Tasso fu ben presto messa in discussione, ma il Serassi, nel Settecento, attribuiva il dubbio ad una confusione fra il Poeta e un fratellino, anch'egli di nome Torquato, morto in tenerissima età, che invece era nato a Salerno. La città Natale del Tasso mantiene vivo l'interesse per il grande poeta. Benemerita, in tal senso, l'Associazione Studi Storici Sorrentini la quale, tra l'altro, pubblica annualmente gli Studi tassiani sorrentini, giunti al nono numero. Torquato Tasso nasce, dunque, a Sorrento l'11 Marzo del 1544 da Bernardo, letterato, e da Porzia de' Rossi, napoletana ma la cui famiglia aveva origini pistoiesi. Varie città, come nel caso di Omero,si contesero il privilegio di essere la patria del tasso, notava il Serassi: Sorrento per la nascita, Napoli per la madre e per l'educazione, Ferrara "per la dimora fattavi oltre a vent'anni", Bergamo per la famiglia e l'origine paterna. Vien chiamato a Roma dal padre nel 1554, strappato alla madre Porzia, impossibilitata per volontà dei fratelli a seguirlo. Nel 1556 padre e figlio vengono raggiunti dalla tragica notizia della morte di Porzia. Questi due avvenimenti trovano eco straziata e dolente nella canzone al Metauro: Me dal sen de la madre empia fortuna/pargoletto divelse. Ah! di quei baci,/ ch'ella bagnò di lacrime dolenti,/ con sospir mi rimembra e degli ardenti/preghi che se' n portar l'aure fugaci:/ ch'io non dovea giunger più volto a volto/ fra quelle braccia accolto/ con nodi così stretti e sì tenaci./ Lasso! E seguii con mal sicure piante/ qual Ascanio o Camilla il padre errante. E veramente la vita di Torquato fu un continuo errare per l'Italia, da una corte all'altra, ed anche in Francia: Ferrara, Padova, Mantova, Bergamo, Urbino, Roma, Firenze, Napoli. A Sorrento tornerà fortunosamente, per visitare in incognito la sorella, nel 1577, scappando da Ferrara ove era tenuto quasi prigioniero a causa dei suoi disturbi mentali. Morì a Roma il 25 aprile 1595. La fama universale del Tasso è legata principalmente alla Gerusalemme liberata, una delle opere più fulgide della letteratura italiana e di quelle di ogni tempo e di ogni luogo. Oggetto fin da subito di attenzione estrema, al centro di polemiche appassionate, tra due veri e propri partiti, quello degli "ariostisti", sostenitori del poeta dell'Orlando Furioso e i "tassisti", i partigiani del Tasso, appunto, incontrò, sia in vita che in morte del suo autore, sostenitori accesi e detrattori accaniti, essendovi fra gli uni e gli altri anche personaggi molto illustri per altezza d'ingegno: si pensi, tra i detrattori, a Galileo Galilei, il quale amava la linearità e la solarità dell'Ariosto mentre vedeva nella Gerusalemme stento e artificio; si pensi, invece, fra i sostenitori, a Paolo Beni, il quale, nel Seicento, accostò il Tasso ai grandi poeti epici dell'antichità, Omero e Virgilio, dichiarandolo più grande di essi (oltre che più grande dell'Ariosto). Si pensi alla passione con cui parla del Poeta di Sorrento Vittorio Alfieri, al grande interesse del Goethe, il quale compose un dramma su di lui, all'amore del Foscolo - il quale, tra l'altro, dichiarò la grandezza delle Rime tassiane - e del Leopardi, il quale trovava nel grande poeta affinità spirituale e a lui intitolò una delle sue più stupende Operette Morali. I Romantici costruirono un mito sulla pazzia del Tasso che, secondo loro, era un'invenzione dei suoi nemici per farlo soffrire. Anche sui presunti amori del Sorrentino il Romanticismo costruì dei veri e propri romanzi. Il grande critico Francesco De Sanctis ne fece un poeta di età di crisi, di transizione, uno degli "illustri malati delle epoche di transizione". Critici più vicini a noi hanno posto l'accento sulla genuina religiosità del Tasso (fino a sottolinearne componenti ascetiche, come il Petrocchi).

EAN: 9788887365276
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#128761 Biografie
Versione di Mario Merlini. Milano, Sperling e Kupfer Ed. 1949, cm.17x24, pp.270, brossura soprac.fig. Priame Edizione.
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Venezia, Marsilio Ed. 2001, cm.15,5x21, pp.183, brossura cop.fig. Coll.Saggi Critica.

EAN: 9788831776660
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VI Settimana di Alti Studi Rinascimentali (Ferrara, 5-10 ottobre 2003) :L’istruzione dei fanciulli nel Rinascimento . DALL'INDICE: --Ottavia Niccoli. Entrare nella società: l’istruzione dei fanciulli e dei giovani nel Rinascimento. Una premessa. --Ivan Antognozzi. Le Sibille di Nicola e Giovanni Pisano. --Csilla Birò. Maestri e allievi nell’Umanesimo: Manuele Crisolora, Guarino Veronese, Giano Pannonio. Stefano Duvia. Maestri di scuola e fermenti culturali a Como nel XV secolo: prime note. Giuditta Moly Feo . Il piacere di apprendere: garzoni di bottega e progresso dell’arte secondo Albrecht Dürer. --Patrizio Foresta. Le strategie insediative della Compagnia di Gesù. Piero Canisio e il collegio di Praga. --Mila Fumini. Una madre “maestra”: Giovanna della Croce Floriani (1603- 1673). Igor Melani. La “troppa frettolosa voglia di mio padre”. Educare un figlio nell’Italia del Cinquecento: tre casi. --Gerarda Stimato. La formazione dell’artista rinascimentale nelle Vite di Giorgio. Vasari: tra apprendistato tecnico e modelli socio-culturali. --Judit Tekulics. Il gioco nella vita sociale e nel dialogo. --Xenia Von Tippelskitch. ... si piglino libri che insegnino li buoni costumi...”. La lettura femminile e il suo controllo nella precettistica della prima età moderna. -- Marina Roggero. Senza frontiere. Letture dei poemi cavallereschi nell’Italia moderna. Atti del Convegno Internazionale :Olimpia Morata: cultura umanistica e riforma protestante tra Ferrara e l’Europa (Ferrara, 18-20 novembre 2004) --Gigliola Fragnito: Olimpia Morata. Una protagonista del Cinquecento italiano ed europeo. --Susanna Peyronel Rambaldi. Gentildonne ed eresia nelle corti padane. --Claudio Rosso. Margherita di Valois e lo Stato sabaudo (1559-1574). Federica Ambrosini. Due gentildonne eterodosse tra Genova, Venezia e corti. padane: Caterina Sauli e Isabella della Frattina. --Marco Folin. Bastardi e principesse nelle corti del Rinascimento: spunti di ricerca. ROSANNA GORRIS CAMOS “Donne ornate di scienza e virtù”: donne e francesi alla corte di Renata di Francia. --Chiaria Franceschini. “Literarum studia nobis communia”: Olimpia Morata e la corte di Renata di Francia. --Eleonora Belligni. Reti eterodosse e maestri d’eresia: la corte di Renata di Francia tra Ferrara e Consandolo. --Stefano Jossa. All’ombra di Renata. Giraldi e Castelvetro tra umanesimo ed eresia. --Adriano Prosperi. Antonio Musa Brasavola e la sua Vita di Cristo. --Stefano Prandi. Ex sola Dei benignitate”: Olimpia Morata e la traduzione. latina delle prime due novelle del Decameron. Carla Molinari. Il canzoniere di un “intellettuale organico” alla corte di Ercole II d’Este: “Le Fiamme” di G. B. Giraldi Cinzio --Claudia PAndolfi. Olimpia Morata “puella supra sexum ingeniosa”. --Vercingetorige MArtignone. Tra Ferrara e il Veneto: l’apprendistato poetico di Bernardo Tasso. --Aneglo Romano. Olimpia Morata e Celio Secondo Curione: aspetti letterari di un sodalizio eterodosso- John L.Flood.Olimpia’s German friends -- Reinhard Duchting. La dotta Heidelberg intorno al 1550 come ultimo asilo(1554-1555) di Olimpia Fulvia Morata- Rita Svandrlik. Il mito di Olimpia Morata nella cultura tedesca tra Otto e Novecento-- Agela Ghinato (a cura di) Indice dei nomi. Sotto la direzione di Gianantonio Venturi. Modena, Franco Cosimo Panini 2005, cm.16x24, pp.370, brossura, copertina figurata.

EAN: 9788882909321
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#330087 Arte Pittura
Ospedaletto, Pacini Editore 2024, cm.24x28, pp.224, 163 illustrazioni a colori. legatura editoriale cartonata, sopraccoperta figurata a colori. Prima dell'uomo, prima del tempo, "In principio Dio creò il cielo e la terra. La terra era una massa senza forma e vuota; le tenebre ricoprivano l'abisso, e sulle acque aleggiava lo Spirito di Dio". Le acque sono sin dal principio, dunque, una presenza imprescindibile per la specie umana. L'antichità greca, coi i suoi primi filosofi naturalisti, le pose come il principio di tutte le cose. Anche l'arte nel suo sviluppo storico intreccia con l'acqua un'avventura emozionante. Trasparenze, riflessi e movimento, ne ripercorre una parte, da Giotto a Monet. Per quanto pensato essenzialmente come una storia della pittura attraverso l'acqua, il libro ambisce a essere, almeno in parte, anche una storia dell'acqua attraverso la pittura. Gli autori hanno cercato di segnalare, ognuno con la sensibilità che gli è propria, i punti d'incontro e quelli di scontro tra uomo e acqua nei dipinti e/o nei movimenti artistici presi in considerazione

EAN: 9791254862674
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