Rarità Bibliografiche dell'Ottocento. Materiali e pretesti per una storia della tipografia italiana nel secolo Decimonono.

Firenze, Sansoni 1954, cm.18x25, pp.16, 5 facs. brossura Bibl.degli Eruditi e dei Bibliofili. Ediz.num.in 333 esempl.

Firenze, G.C.Sansoni 1952, cm.12x16, pp.64, 4 ill.in bn.nt., brossura intonso, cop.ornata. Eccellente esempl. Coll.Amor di Libro,X. Edizione numerata in 333 esemplari.

Firenze, Sansoni Ed. 1953-1963, completo in 11 volumi. cm.17,5x25, pp.256,256,256,256,256,256,256,256,256,256,256, brossura con sopracoperte. Coll.Rassegna Bibliografica e di Erudizione. Edizione numerata in 666 esemplari.

Firenze, Luciano Landi Ed. 1955, cm.14x20, pp.166, num.tavv.bn.ft. brossura Coll.Il Torchio, Biblioteca degli Editori italiani,1.

A cura di D.Valli. Pubbl.del Centro Studi del Pensiero Filosofico del '500 e '600. Firenze, La Nuova Italia 1978, cm.16x24, pp.XXXVI-646, brossura Coll.Filosofia e Scienza nel Cinquecento e nel Seicento. Strumenti Bibliografici.

A cura di G. Devoto. Firenze, Olschki Ed. 1936, cm.15x21, 112 pp., Coll. Ristampa 1966.

Compilati da U.Pellis, R.Giacomelli, C.Grassi, G.Piccitto, T.Franceschi, G.Tropea, M.Melillo. Roma, Ist.Poligrafico e Zecca dello Stato- Archivi di Stato 1995, Vol.in due tomi, cm.18x25, pp.VII,1065, legature editoriali cartonate, sopracoperte figg.a col.

Durer, Elsheimer, Rembrandt, Castiglione, Goya, Piranesi, Daumer, Manet. A cura di Andrea Emiliani. Prefazione di André Chastel. Bologna, Alfa Editoriale 1965, cm.21x27, pp.XVII,364, numerose tavole nel testo, legatura editoriale, con sopraccoperta figurata e sopracc.in acetato trasparente. I nomi degli artisti qui esaminati costituiscono le tappe di un cammino glorioso, quello dell'incisione, forse ancora non sufficentemente conosciuto. Alle esistenti indagni particolari è assai raro che si possa aggiungere un testo largo e convincente, colto e letterariamente autorevole, come quello che Henri Focillon ci ha consegnato nei suoi Maitres de l'estampe.Da Durer a Rembrandt e a Adam Elsheimer; dal Grechetto a Piranesi e Goya, fino a Daumier e Manet, un unico discorso si svolge lentamente, e traccia la linea storica di una tecnica altissima, la cui validità - anche se più intimemente segreta - è pari soltanto a quella della pittura.