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Un filo di fumo.

Autore:
Editore: Sellerio Ed.
Data di pubbl.:
Collana: Coll.La Memoria,378.
Dettagli: cm.12x17, pp.148, brossura con bandelle sovracopertina figurata a colori. Coll.La Memoria,378.

Abstract: "Nel 1980 - racconta Andrea Camilleri - Livio Garzanti volle pubblicare questo mio romanzo risolvendo le perplessità di alcuni suoi eminenti collaboratori. Mi domandò però, quasi a guardarsi le spalle, un glossario. Comprendendo le sue taciute ragioni, principiai a compilarlo di malavoglia: poi, a poco a poco ci pigliai gusto e me la scialai. Il romanzo viene ora ristampato a distanza di diciassette anni e il glossario, nel frattempo, è diventato superfluo. Se ora lo ripubblichiamo è perché la cosa sottilmente ci diverte. Lo spunto di 'Un filo di fumo' me lo diede un volantino anonimo, trovato tra le carte di mio nonno, che metteva in guardia contro i maneggi di un commerciante di zolfo disonesto. Per il resto, nomi e situazioni sono da addebitare alla mia fantasia. Allora, quando uscì, il romanzo piacque a mia madre: lo dedico alla sua memoria".

EAN: 9788838913389
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Milano, Rizzoli Ed. 2003, cm.14x22,5, pp.414, brossura cop.fig. Coll.BUR. Saggi. Una lunga conversazione in cui Camilleri, sollecitato dal giornalista Lodato, mette a nudo la sua esperienza di scrittore e di uomo di spettacolo, ma anche di uomo impegnato politicamente. Un’intervista-confessione con pagine dense di ricordi sull’infanzia siciliana, sull’universo familiare, sugli anni del fascismo e della guerra, sulla mafia vecchia e nuova; pagine di grande intensità, a volte pungenti sino all’invettiva, in cui si intrecciano riflessione politica, conoscenza della storia e alta tensione morale.

EAN: 9788817108034
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Note: Prima pagina parzialmente staccata.
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Palermo, Sellerio Ed. 2003, cm.12x17, pp.269, brossura con bandelle e copertina figurata a colori. Coll.La Memoria.407. "Nell'estate del 1995 trovai, tra vecchie carte di casa, un decreto ministeriale (che riproduco nel romanzo) per la concessione di una linea telefonica privata. Il documento presupponeva una così fitta rete di più o meno deliranti adempimenti burocratico-amministrativi da farmi venir subito voglia di scriverci sopra una storia di fantasia (l'ho terminata nel marzo del 1997). La concessione risale al 1892... Nei limiti del possibile, essendo questa storia esattamente datata, ho fedelmente citato ministri, alti funzionari dello stato e rivoluzionari col loro vero nome (e anche gli avvenimenti di cui furono protagonisti sono autentici). Tutti gli altri nomi e gli altri fatti sono invece inventati di sana pianta." A. C.

EAN: 9788838913440
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Milano, Mondadori 2002, cm.14,5x22, pp.320, legatura editoriale con sopraccoperta figurata. Coll.Scrittori Italiani e Stranieri. Sei nuovi casi da risolvere, sei differenti indagini che finiscono per sondare il cuore degli uomini. Tanti i personaggi e tante le storie, tra gli altri: la figura del maresciallo Verruso, formale, pignolo, in apparenza una specie di antimontalbano. Con un tremendo segreto da custodire. O l'immagine della signora Giulia Dalbono che non riesce più ad aprire gli occhi dopo un incidente che invece avrebbe dovuto spalancarglieli per sempre. Montalbano indaga, perché come al solito le cose non sono quelle che sembrano.

EAN: 9788804506942
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Note: Firma del precedente proprietario in antiporta.
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Palermo, Sellerio Ed. 1999, cm.12x16,5, pp.234, brossura sopraccop.ill.a col. Coll.La Memoria,331. Seguendo l'ormai palese intento programmatico di voler ancorare il proprio realismo onirico alle fondamenta dei dati storici, anche l'ultima cronaca romanzesca ordita da Camilleri - alla pari del racconto "La stagione della caccia" e del saggio "La bolla di componenda" - trae spunto dalla nota inchiesta parlamentare sulle condizioni sociali ed economiche della Sicilia, condotta negli anni 1875-76. L'occasione narrativa si basa quindi su un fatto realmente accaduto, ossia la serie di incidenti e tumulti conseguente alla decisione da parte del prefetto di Caltanissetta dell'epoca (d'origine toscana) d'inaugurare il nuovo teatro con l'opera lirica "Il birraio di Preston*, scialbo melodramma inviso ai siciliani forse ancor più di quel rappresentante governativo "forestiero". Ma, prese le mosse da quei clamori ottocenteschi peraltro davvero teatrali, nel prosieguo il romanzo decolla dalle sue basi storiche per impennarsi nei più liberi spazi dell'invenzione narrativa, assumendo quasi i registri della commedia in prosa (godibilissimi i dialoghi all'insegna dei neologismi più audaci, giocati sul recupero di una vernacolarità espressionistica, gradevolissima la comicità di motti, lazzi, voci di popolo che fan da bordone al recitativo dei protagonisti), anzi del libretto d'opera buffa, venata tuttavia di tragedia, poiché ai brani più ilari - intorno a corna e amori galeotti - si alternano capitoli drammatici sull'intreccio tra politici e mafiosi, e pagine inquietanti su terroristi, attentati, lettere delatorie e omertà. In quest'ottica, "Il birraio" si può leggere quale impietosa farsa amara, con cui Camilleri castigat ridendo mores, stigmatizzando i modi d'essere esecrabili d'una Sicilia non certo solo di ieri.

EAN: 9788838910982
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