Stella mattutina.

Prima edizione. Milano, Arnoldo Mondadori Editore 1921, cm.13,5x20, pp.180, brossura, sopraccop.fig.a colori. (fioriture alla sopraccop. e interni ingialliti per il tipo di carta).

Milano, Arnoldo Mondadori Ed. 1946, cm.11,5x18, pp.209, brossura sopracoperta. Prima edizione.

Milano, Mondadori 1941, cm.15,5x20,5, pp.135, legtaura editoriale cartonata, sopracoperta. Collezioni Le Pleiadi.

Milano, Treves 1920, cm.13x19,5, pp.332, rilegatura cartonata fasciata in carta fiorentina, tassello in pelle al dorso. 12 migliaio.

Prima edizione. Milano, Arnoldo Mondadori Editore 1921, cm.13,5x20, pp.180, brossura, sopraccop.fig.a colori. (fioriture alla sopraccop. e interni ingialliti per il tipo di carta).

A cura di Rinaldo Caddeo. IV edizione. Milano, Bompiani 1942, cm.16x23,5, pp.X,367, legatura ed.piatto ant.figurato. Coll.Grandi Ritorni. Romanzi, Autobiografie, Memorie, Memoriali e Documenti.

Musée Picasso, Antibes, 2002-2003. Edizione francese. Milano, 5 Continents Editions 2002, cm.23x28, pp.120 ill. brossura copertina figurata. Alla sua morte, nel 1986, Fausto Melotti è considerato come uno dei più importanti scultori italiani. Tuttavia, il riconoscimento della sua opera all'incrocio fra raffigurazione e astrazione, fra arti plastiche, poesia, musica e teatro - è stato tardivo, senza peraltro attribuire pari importanza a tutto l'insieme della sua produzione, allo stesso tempo varia ma coerente. Con questa prima mostra monografica in Francia - che raggruppa una sessantina di sculture ed è completata da una selezione di disegni e di ceramiche - e con il catalogo che l'accompagna, prima pubblicazione in lingua francese dedicata all'artista, il Museo Picasso di Antibes invita a una riscoperta dell'opera di Fausto Melotti.

Milano, Bompiani 2004, cm.13x17, pp.59, brossura con bandelle, cop.fig.a col. Coll.PasSaggi. L'anima non è un insieme di neuroni e grazie all'opera d'arte riesce a sopravvivere a essi. In un confronto con lo scopritore del DNA Francis Crick, che considera l'anima un processo biochimico destinato a scomparire con la morte, Vittorio Sgarbi si pronuncia per la possibilità di una forma di immortalità non religiosa, ma conseguita attraverso le opere. Quando, cioè, l'uomo riesce in quella misteriosa operazione alchemica di trasferimento della sua anima dal corpo a quella sorta di protesi, eterna, che è l'opera d'arte. Un percorso nell'enigma dell'anima, fra tradizioni religiose e patrimonio artistico dell'umanità.