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I Mille. Da Genova a Capua.

Autore:
Curatore: A cura di Cesare Mussini.
Editore: Casa Editrice Le Monnier.
Data di pubbl.:
Dettagli: cm.15,5x21, pp.XV,(1),278,(2), 16 tavv.in bn.ft., brossura, cop.fig. a colori. (copia un po' ingiallita.)

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Presentaz.di Carlo Azeglio Ciampi. Introduz.di Cosimo Ceccuti. Firenze, Mauro Pagliai Editore 2010, cm.15x21, pp.400, brossura con bandelle,cop.fig.a col. Coll.Storie del Mondo,5. Giuseppe Bandi, nato a Gavorrano (Grosseto) nel 1834, perseguitato come mazziniano e volontario nella II guerra d’indipendenza, nel 1860 diserta per seguire Garibaldi nella storica impresa che conclude con il grado di maggiore. Dal 1870 si dedicherà al giornalismo e alla scrittura di questa opera celebrativa, considerata un capolavoro della letteratura garibaldina. Direttore e poi proprietario della «Gazzetta Livornese», fondatore de «Il Telegrafo», s’impegnerà in una lotta politica antisocialista e antianarchica che provocherà dapprima minacce e poi il suo assassinio nel 1894 a Livorno. I Mille: da Genova a Capua sarà pubblicato postumo in volume da Salani nel 1903. Saluta “con favore” la ristampa – introdotta da Cosimo Ceccuti – il presidente Carlo Azeglio Ciampi: “Innanzitutto – spiega nella presentazione –, perché è un omaggio alla nostra amata Toscana; alla ricchezza e alla varietà delle forme letterarie che questa terra ha saputo esprimere nel corso dei secoli, dalle voci più alte della letteratura di ogni tempo a quelle più schiettamente popolari, ma capaci di trasmettere l’eco genuina e fedele di tradizioni, di usanze, di caratteri di una comunità. E ancor più perché l’opera di Bandi è una testimonianza diretta sull’impresa dei Mille, resa con lo stile del giornalista di razza che sa narrare i fatti con straordinaria disinvoltura e sobrietà di stile; con la passione generosa e lucida, a un tempo, di chi combatte per un ideale di libertà al quale è pronto a sacrificare anche la vita”.

EAN: 9788856401141
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#328834 Firenze
Seconda edizione dell'opera del patriota, scrittore e giornalista toscano (1834 - 1894) noto soprattutto per il suo capolavoro di letteratura garibaldina I Mille, da Genova a Capua, pubblicato postumo nel 1902. Firenze, Tipografia dei Successori Le Monnier 1875, 2 volumi. cm.10.5x15,5, pp.358, 440, rilegatura in mezza pergamena, piatti fasciati in carta fiorentina. Copertine originali mantenute internamente. Tasselli in pelle al dorso. Biblioteca del Giornale La Nazione.
Note: copertine conn lieve miende. Prima pagina del primo volume con rottura e restauro con nastro adesivo.
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Milano, Giangiacomo Feltrinelli Editore 2014, cm.14x22, pp.261, illustrazioni. brossura copertina figurata. Collana I Narratori. Nell'agosto del 1914, più di centomila trentini e giuliani vanno a combattere per l'Impero austroungarico, di cui sono ancora sudditi. Muovono verso il fronte russo quando ancora ci si illude che "prima che le foglie cadano" il conflitto sarà finito. Invece non finisce. E quando come un'epidemia si propaga in tutta Europa, il fronte orientale scivola nell'oblio, schiacciato dall'epopea di Verdun e del Piave. Ma soprattutto sembra essere cassato, censurato dal presente e dal centenario della guerra mondiale, come se a quel fronte e a quei soldati fosse negato lo spessore monumentale della memoria. Paolo Rumiz comincia da lì, da quella rimozione e da un nonno in montura austroungarica. E da lì continua in forma di viaggio verso la Galizia, la terra di Bruno Schulz e Joseph Roth, mitica frontiera dell'Impero austroungarico, oggi compresa fra Polonia e Ucraina. Alla celebrazione Rumiz contrappone l'evocazione di quelle figure ancestrali, in un'omerica discesa nell'Ade, con un rito che consuma libagioni e accende di piccole luci prati e foreste, e attende risposta e respira pietà - la compassione che lega finalmente in una sola voce il silenzio di Redipuglia ai bisbigli dei cimiteri galiziani coperti di mirtilli. L'Europa è lì, sembra suggerire l'autore, in quella riconciliazione con i morti che sono i veri vivi, gli unici depositari di senso di un'unione che già allora poteva nascere e oggi forse non è ancora cominciata.

EAN: 9788807031045
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