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#21858 Economia

Giolitti e la nascita della Banca d'Italia nel 1893.

Curatore: A cura di Guglielmo Negri. Con la collaborazione di Sergio Cardarelli dell'Ufficio Ricerche Storiche della Banca d'Italia.
Editore: Laterza Ed.
Data di pubbl.:
Collana: Coll.Storica della Banca d'Italia. Documenti.
Dettagli: cm.14x21, pp.XI,513, legatura editoriale in tutta tela, sopraccoperta figurata a colori. Coll.Storica della Banca d'Italia. Documenti.

EAN: 9788842035015
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Med kort beskrivande text av Aron Rydfors. Stockholm, Fröléen & Comp. 1924, cm.25x33,5, pp.(6),304,(8), centinaia di ill. e tavv. in bn.nt., rileg.coeva in mz pelle con angoli ai piatti, titoli in oro al dorso. (piccola lacuna alla cuffia inf. e abrasioni agli angoli dei piatti (uno dei quali lacunoso. Piccolo ex libris nobiliare applic. al I risguardo.) Erik Jönsson, Graf von Dahlberg (Stoccolma, 1625-1703), fu militare e ingegnere. Famoso costruttore di fortezze, venne soprannominato il Vauban svedese. Il libro offre la riproduzione, ridotta nel formato delle tavole, del suo "Suecia antiqua et hodierna" (Stockholm, 1693-1714, voll.3 ), splendido repertorio di vedute della Svezia con città, porti, insenature, edifici e giardini notevoli. Nella rappresentazione di palazzi e giardini Dahlberg si ispira ai modelli francese e olandese, mentre per le città e le piante segue il lavoro del grande incisore e disegnatore svizzero Matthäus Merian il Vecchio (1593-1650).
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Alessandria, Edizioni dell'Orso 2005, cm.15x21, pp.324, brossura copertina figurata. Coll.Musica e Letteratura,7. L’idea che il “programma” della Sinfonia fantastica sia in primo luogo un manifesto poetico; che il “teatro immaginario” di Berlioz spettacolarizzi un’interiorità slacciata dalla coscienza e registrata dall’esterno; che l’esperienza estetica come vertigine, possa direttamente tradursi in intuizione timbrica; soprattutto, che la compresenza di realismo sonoro e tratti visionari propri a una fantasia da alcuni definita “smisurata”, non sia uno dei tanti paradossi del temperamento berlioziano, ma la scoperta linguistica che dà corpo a un’ambiguità di segno, a una inquietudine conoscitiva. Sono questi i presupposti di un libro che indaga il rapporto tra musica e letteratura, non tanto sulla via di pur suggestive comparazioni tematiche, ma nella convinzione che i modi del fantastico, elaborati dalla cultura francese intorno agli anni ’30 dell’Ottocento, suggeriscano all’opera di Berlioz scelte stilistiche e formali, concrete funzioni musicali, virtualità drammaturgiche, denunciandone una matrice poetica affine. L’indagine tocca poi altri fenomeni dell’humus romantico, la ricezione di Beethoven come quella di Goethe, il processo di romanticizzazione che investì tanto il teatro di Shakespeare quanto il Faust. Dove allora i filtri del fantastico inducono Berlioz a reinterpretare il nucleo tragico di Romeo and Juliet o a prefigurare musicalmente, attraverso la “dannazione” voluta per il suo Faust, l’immagine di un infinito materico, estraneo alla misura umana, in cui il soggetto rischia di perdersi.

EAN: 9788876945762
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