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Papà Goriot.

Autore:
Curatore: Traduz.di Luigi Martin.
Editore: Fratelli Fabbri Ed.
Data di pubbl.:
Collana: Coll.I Grandi della Letteratura.
Dettagli: cm.12,3x18,5, pp.295, legatura ed.in imitlin, titoli e fregi in oro al piatto ant.e dorso, Coll.I Grandi della Letteratura.

CondizioniDa collezione, buono
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Texte établi par Marcel Bouteron. Paris, Gallimard 1992, cm.11x17,5, pp.994, legatura ed.in t.pelle,fregi e titoli in oro al dorso. Coll.Bibliothèque de La Pléiade.
Usato, come nuovo
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Introduz.di Lanfranco Binni. Traduz.di Elina Klersy Imberciadori. Trento, Garzanti Ed. 2000, cm.11x18, pp.LXIV,256, brossura, copertina figurata a colori. Coll.I Grandi Libri. A Parigi, nella pensione di Mme Vauquer abitano Eugène de Rastignac, uno stu- dente povero ma ambizioso, Vautrin, che si saprà essere un forzato evaso, e Goriot, un vecchio che sembra roso da una pena segreta. A poco a poco Eugène scopre il segreto di Goriot: si è rovinato per assicurare una vita agiata alle sue due figlie Anastasie e Delphine che, sposate a due nobili, vedono il padre solo per estorcergli i pochi soldi rimasti. Durante un furioso litigio tra le figlie alla presenza del padre, questi ha un attacco di apoplessia. Nell'agonia, in preda al delirio, Goriot crede che le figlie, che sono a un ballo, siano presenti e muore benedicendole. Eugène sarà l'unico che seguirà il funerale del vecchio.

EAN: 9788811580904
Usato, molto buono
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A cura di Daniela De Agostini, postfazione di Andrea Mazzucchi. Roma, Salerno Ed. 2003, cm.12x19,5, pp.120, brossura copertina figurata a colori. Coll.Faville,23. Libro fondatore dell’immaginario dell’esilio, i Proscritti rappresenta, all’interno dell’“edificio” balzachiano quella soglia che l’Autore attraversa nel momento in cui avverte in sé il nascere di una nuova poetica. Punto d’incontro delle riflessioni giovanili d’ispirazione mistica e dell’attrazione per il pensiero scottiano – dunque attinente a un progetto di scrittura sul versante del romanzo storico –, in esso Balzac si misura con quella «visionarietà del reale attenta all’immensa verità dei dettagli» che gli permetterà di addentrarsi nel labirinto della Commedia umana. Redatto nel 1831, troverà la sua collocazione all’interno degli Studi filosofici soltanto nel 1840; tra i suoi protagonisti, Dante Alighieri e Sigieri di Brabante, figure nelle quali Balzac si è rispecchiato nella condivisione di un analogo ideale di perfezione e di impossibile Unità che incontra, in un doloroso destino di proscrizione, l’apertura verso il “mistero delle cose” e della loro ricreazione nell’opera d’arte.

EAN: 9788884024176
Nuovo
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Disponibile
Traduz. di Carlo Formichi, Alberto Spaini, Enrico Damiani, Franco Rossi, Italo Toscani, Raoul Vivaldi, Salvatore De Carlo. Roma, De Carlo Editore 1944, 3 voll., completo, cm.16x22,7, pp.172,172,144, 30 tavv.a un col.ft.e 30 testatine a un a colori nel testo , legg.egd. cartonata , copertine figurate a 2 a colori. Guasto a metà dorso del vol.III e interni ingialliti per il tipo di carta. Timbro di biblioteca privata ai frontesp.
EUR 70.00
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Volume con legatura di pregio in pelle lavorata con concia vegetale. Su carta Rusticus di cotone dalle cartiere Miliani di Fabriano. Il volume è impreziosito sul piatto di copertina da una formella in ceramica appositamente realizzata dal maestro Ugo Nespolo. Perugia, Ars-Edizioni d'Arte 1998, cm.30x40, pp.270, con num.figg.bn.e a col.con capilettera miniati. legatura ed.in tutta pelle, legatura a mano, con nervi e incisioni in oro al dorso.Cofanetto. Cofanetto contenitore in legno rivestito in pelle con specchiature a colori. Ediz. numerata in 999 esemplari. [esemplare in ottimo stato] . Nel panorama assai variegato del Piemonte, il castello costituisce un elemento suggestivo e molto presente. Sia nelle antiche forme medievali, sia nelle ristrutturazioni sei-settecentesche, sia come pietrose rovine, il castello piemontese è un elemento di grande fascino. Roccaforte in tempi di guerra, dimora gentílizia in tempi di pace, custodisce ancora al suo interno preziosi archivi delle famiglie che vi dimorarono o che ancora, in qualche caso, vi abitano: il maniero è allora un "bozzolo" di storia da dipanare al suo interno per far emergere e ricostruire le vicende di quanti fra quelle mura sono vissuti, laddove queste "piccole" storie intersecano le linee della "grande" storia. Al tempo stesso il castello ha costituito per molti secoli il punto di riferimento per gli uomini che vivevano protetti dai suoi bastioni, che pagavano i tributi al signore e che a questi si rivolgevano per l'amministrazione della giustizia: la rocca, allora, viene ad essere il centro in cui convergono storie di uomini e di comunità. Nel volume, curato dalla medievalista piemontese Luisa Castellani e impreziosito da una formella in ceramica creata dal Maestro Ugo Nespolo, sono ricostruite le complesse vicende delle famiglie che vollero e presiedettero alla costruzione di queste fortezze in epoca medievale, scegliendo tra quelle detenute da famiglie di grande prestigio, dominatrici di ampie zone in tutto il territorio dell'antico Piemonte. La scelta compiuta privilegia le Casate dei signori vassallo dei più studiati conti Savoia, dei marchesi di Saluzzo o di Monferrato, e mette in risalto quei personaggi e quegli avvenimenti che hanno segnato il Medio Evo e di cui rimangono tracce più che visibili nelle grandi Case padronali e nei manieri che costellano l'austero paesaggio della regione pedemontana.
EUR 1,652.00
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