CARRELLO vai al carrello
Libri
Totale
SPESE DI SPEDIZIONE GRATIS
PER IMPORTI SUPERIORI A
35 € IN ITALIA
70 € IN EUROPA

Eia eia alalà. Controstoria del fascismo.

Autore:
Editore: Rizzoli Ed.
Data di pubbl.:
Collana: Coll.Saggi italiani.
Dettagli: cm.14x22, pp.376, leg.ed.soprac.fig.a col. Coll.Saggi italiani.

Abstract: Nell'Italia del Duemila può presentarsi l'avventura autoritaria di un nuovo Benito Mussolini? Anche oggi siamo un paese strozzato da una crisi pesante, con una casta di partiti imbelli e un possibile conflitto tra ceti diversi. Sono queste assonanze con gli anni Venti del Novecento che hanno spinto Giampaolo Pansa a scrivere "Eia eia alalà", un antico grido di vittoria riesumato dallo squadrismo fascista. Il racconto inizia con la lotta di classe esplosa tra il 1919 e il 1922, guidata dai socialisti e sconfitta dall'inevitabile reazione della borghesia. Il nero nacque dal rosso: l'estremismo violento delle sinistre non poteva che sfociare nella marcia su Roma di Mussolini, il primo passo di una dittatura ventennale. La ricostruzione di Pansa ruota attorno a un personaggio esemplare anche se immaginario: Edoardo Magni, un agrario padrone di una tenuta tra il Monferrato e la Lomellina. Coraggioso ufficiale nella Prima guerra mondiale, finanziatore delle squadre in camicia nera, all'inizio convinto della necessità di una rivoluzione fascista ma via via sempre più disincantato. Sino a diventare un sostenitore del leader squadrista dissidente Cesare Forni, ritenuto da Mussolini un nemico da sopprimere. Magni è il protagonista di un dramma a metà tra il romanzo e la rievocazione storica, gremito delle tante figure che attorniano il Duce, una nomenclatura potente descritta con realismo...

EAN: 9788817077262
EUR 19.90
-57%
EUR 8.50
Ultima copia
Aggiungi al Carrello

Vedi anche...

Milano, Rizzoli Ed. 2015, cm.14x22,5, pp.406, leg.ed., sopracop. Coll.Saggi italiani. "Su alcune figure non esistono dubbi. Fra gli antenati della destra italiana troviamo Giovanni Guareschi, il comandante Junio Valerio Borghese, Giorgio Almirante, Franco Freda, Indro Montanelli. Possiamo domandarci se a loro sia giusto affiancare i democristiani Mario Scelba e Amintore Fanfani, grandi manager come Eugenio Cefis e Cesare Romiti, un eroe civile come Giorgio Ambrosoli, un leader nascente come Matteo Salvini. Ritiene di sì Giampaolo Pansa, rovesciando un luogo comune che considera la destra una piccola parrocchia di pochi fanatici e di bombaroli neri. Gli avversari l'hanno sempre dipinta così. Tanto da spingere molti elettori moderati, conservatori o nostalgici del fascismo a pensare che la loro parte politica non fosse necessaria alla democrazia, mentre lo erano i cattolici e i comunisti. Pansa ribalta il verdetto che giudica senza patria milioni di italiani. Lo fa sin dal titolo del suo nuovo libro: 'La destra siamo noi'. Non è un brillante paradosso. È la sintesi di una verità: pure chi si schiera dietro una bandiera che la maggioranza rifiuta, appartiene alla storia italiana. Anche perché tutti siamo un po' di destra e su alcune questioni in modo deciso. Del resto gli esseri umani hanno un connotato comune: la doppiezza, una natura ibrida capace di passare da un'opinione a quella opposta. Allora perché negare che la destra abbia lo stesso diritto di esistere che la sinistra riserva soltanto a se stessa?"

EAN: 9788817080507
EUR 19.90
-54%
EUR 9.00
Ultima copia
Milano, Rizzoli 2013,, cm.14x22, pp.464, legatura editoriale cartonata, sopracoperta. De Gasperi ha salvato la libertà dell'Italia e non era affatto un lacchè del governo americano. Togliatti veniva chiamato il migliore, ma per molti era il peggiore perché s'inchinava davanti ai baffi di Stalin. L'editore Feltrinelli non è stato eliminato dai servizi segreti, si è ucciso nell'inseguire la chimera di una rivoluzione proletaria. Il Sessantotto si è rivelato un tragico bluff che ha distrutto la nostra università. Andreotti Belzebù le ha sbagliate tutte? Assolutamente no. Sono alcuni dei giudizi che il lettore troverà in "Sangue, sesso, soldi". Un titolo che fotografa la natura dell'Italia che abbiamo costruito dal 1946 in poi.

EAN: 9788817084581
EUR 19.00
-57%
EUR 8.00
Ultima copia
Milano, Rizzoli Ed. 2017, cm.15x24, pp.320, leg.ed.soprac.fig.col. "L’Italia non c’è più" di Giampaolo Pansa è un omaggio a un giornalismo che ha visto nella Prima Repubblica una periodo florido e doloroso. Il giornalista e scrittore che, negli ultimi anni, si è impegnato a riscrivere la storia, ci racconta quella stagione anche attraverso una serie di cammei dedicati ad alcuni grandi colleghi. Innanzitutto Walter Tobagi, il giornalista del Corriere ucciso il 28 maggio 1980 da un commando di terroristi di cui facevano parte due figli della borghesia intellettuale milanese. Poi Claudio Rinaldi, il direttore dell’Espresso ucciso dalla sclerosi multipla che aveva fatto del giornalismo una missione. E Giorgio Bocca, il giornalista partigiano che attaccò duramente Il sangue dei vinti, ma al quale Pansa sa dedicare pagine di stima, come spetta a chi agli inizi della professione gli fu maestro. Il giornalista qui si racconta a Carlotta, una ventenne bella e ignorante che poco sa del suo passato. Così Giampaolo a lei si confida e narra di una nazione che non ha più dignità, né forza, né punti di appiglio. Dall’infanzia sotto il fascismo, fino ai primi amori e alle prime esperienze sessuali per poi passare agli anni da cronista del Vajont ai fatti della Banca dell’Agricoltura. L’Italia non c’è più è un memoir, ma anche un resoconto storico necessario per affrontare il presente.

EAN: 9788817093682
EUR 20.00
-50%
EUR 10.00
Ultima copia
Con un nuovo capitolo "Gli editori impuri e l'Opzione Zero". Milano, Rizzoli Ed. 1988, cm.13,5x20, pp.298, br.cop.fig.a col. Coll.Biblioteca Universale Rizzoli. Supersaggi,SG.1.

EAN: 9788817115018
EUR 4.90
2 copie