Qualcuno tra voi. Originale televisivo.

Firenze Vallecchi Editore 1960, cm.12,5x18,5, pp.178, brossura, sovraccop.fig. Esempl.allo stato di nuovo. Collez.Letteratura Contemporanea. Serie Teatro. Prima edizione.

Prefaz.di Mario Apollonio. Firenze, Vallecchi Ed. 1959, cm.15x21, pp.XV-482, legatura ed. sopraccoperta.

Con un saggio di Egidio Guidubaldi. Firenze, Vallecchi 1957, cm.12,5x18,5, pp.196, brossura sovraccop.fig. Collez.di Letteratura Contemporanea. Serie Teatro.

Intr.dell'autore. Commedia in quattro atti. Firenze, Vallecchi 1958, cm.12,5x18,5, pp.160, brossura soprac. Prima edizione.

Firenze, Lucio Pugliese Ed. 1986, cm.17,5x24, pp.235, 14 tavv.bn.nt. brossura. Coll.La Clessidra.

Illustration von Paola Boldrini. Florenz, Mandragora Editrice 2001, cm.15x24, pp.144, num.figg.a col.nt. legatura ed.cop.fig.a col.

Ro Ferrarese, Book Editore 2011, pp.343,(9), brossura, cop.fig.con bandelle. [copia non letta e in ottimo stato.] Coll.Fuoricollana, Collezione di Scritture Extra-Ordinarie,60. In questo terzo titolo di "Libro linteo", "Poëta peregrinus", che segue "Il resto" e le "Storie di Lino", Lino decisamente lascia il passo a Giacomo Leopardi: ubi maior minor cessat. Ma, proprio per questo, "Poëta peregrinus" non è un libro su Giacomo Leopardi; bensì di e per lui: da lui causato, gli appartiene quale dono di uno studio durato due vite, e sempre troppo breve. Enrica Salvaneschi e Silvio Endrighi non si propongono solo di estendere la regione comparatistica finora percorsa dalla critica, ma, oltre la critica, di scavare nel thesaurus leopardiano, a guisa di umili talpe, ulteriori giacimenti di poesia.

Traduzione di Yasmina Melaouah. Milano, Feltrinelli Ed. 1995, cm.12x19, pp.142, brossura. Coll.Idee. È proprio attraverso l'analisi del comportamento, di come giorno dopo giorno interagiamo con l'oggetto libro e i suoi contenuti, che Pennac riesce a dimostrare alcune storture dell'educazione non solo scolastica, ma anche familiare. Laddove, normalmente, la lettura viene presentata come dovere, Pennac la pone invece come diritto e di tali diritti arriva a offrire il decalogo. Piena libertà dunque nell'approccio individuale alla lettura perché "le nostre ragioni di leggere sono strane quanto le nostre ragioni di vivere".