Guida artistica di Firenze e dei suoi dintorni.

Prefazione di Willy Pasini. Traduzione di Paola Massardo e Palma Severi. Milano, Mondadori 1992, cm.17x24, pp.270, legatura editoriale, sopraccoperta figurata a colori. Coll.Saggi.

Edition critique avec une introduction et un commentaire par Georges Ascoli. Paris, Librairie Hachette 1929, 2 tomi in un vol., cm.11,5x18,5, pp.LXX,118; 185, rilegatura in mz.tela, titoli e filetti in nero al dorso. Piccoli aloni da cancellazione di timbri a occhietti e frontesp.ma buon esempl. Coll. de la Société des Textes Français Modernes.

Ediz. italiana e inglese. Novara, De Agostini 2007, cm.14,5x23,5, pp.216, num.figg. legatura ed.cop.fig.a col. Questa guida è dedicata a 43 comuni che costituiscono la Provincia di Firenze, con la finalità di valorizzare questa parte vitale del territorio provinciale. Per ciascun comune viene descritto quale patrimonio storico conserva, qual è nell'arco dell'anno levento più importante e quali opere d'arte assegnano al comune un ruolo significativo all'interno del patrimonio culturale provinciale. Attraverso la collocazione geografica, la storia, le bellezze artistiche e paesaggistiche, gli eventi tradizionali e le produzioni tipiche, ciascun comune ha potuto tracciare i contorni della propria identità, descrivendone gli elementi più caratterizzanti. Edizione in lingua italiana e inglese.

Novara, Interlinea 2021, cm.17x24, pp.98 ill. brossura copertina figurata. Coll.Studi Storici. Serie di Studi della biblioteca Negroni di Padova. Questo catalogo, pubblicato in occasione del VII centenario della morte di Dante Alighieri e di una mostra bibliografica dedicata alla Collezione Dantesca del senatore Carlo Negroni, a cui è intitolata la biblioteca civica di Novara grazie a un suo lascito, raccoglie le edizioni più preziose di tale raccolta. Si tratta di quelle relative a tre secoli: il XV, quando la stampa nasce e i libri sono detti "in culla" ("incunaboli"), il secolo XVI (il Cinquecento che dà il nome alle "cinquecentine") e il secolo XVI ("seicentine"). Lo stesso Negroni era consapevole del valore della collezione, tanto che scrisse nel proprio testamento, lasciando le opere alla comunità novarese: «raccolta questa che è tra le più copiose che si conoscano, essendovi compresa una grande quantità di esemplari di somma rarità, di straordinario valore e mancanti anche a non poche delle primarie e più ricche Biblioteche pubbliche e private».