Scrittori d'oggi. Serie seconda.

Nuova edizione riveduta. Bari, Laterza 1939, cm.13x20,5, pp.318, brossura Bibl.di Cultura Moderna.

Milano, Treves Editori 1930, cm.12x18,5, pp.XXVII-172, brossura Seconda edizione.

A cura di Pietro Paolo Trompeo. Introduzione da Dino Basili. Firenze, Ed.Le Monnier 1995, cm.12x18, pp.XII,177, legatura editoriale con sopraccoperta in custodia. Collez.in Ventiquattresimo. Ristampa anastatica dell'ediz.Firenze,1955.

Milano, Arnoldo Mondadori 1957, cm.14x22, pp.396, brossura Coll.I Quaderni dello Specchio. Prima edizione.

Firenze, Sansoni 1961, cm.18x25, pp.24, 2 facs. brossura Bibl.degli Eruditi e dei Bibliofili. Ediz.num.in 333 esemplari.

Pisa, Ediz.ETS 1999, cm.14x22, pp.184, brossura cop.con bandelle. Coll.Letteratura Anglo-Americana,9. Questo libro esamina le relazioni che intercorrono tra discorso economico e discorso letterario nella cultura inglese all'inizio del secolo scorso. Problematizzando il paradigma dell'anti-utilitarismo umanista e vittoriano, l'analisi si sofferma su alcuni aspetti meno noti delle formazioni culturali del primo Ottocento: dai racconti malthusiani pubblicati sulle prime riviste di massa ai romanzi sociali di Charlotte Elizabeth Tonna e Frances Trollope, alla trattatistica economico-industriale. Viene così messo in evidenza il tessuto simbolico di intese e contese, alleanze e sovrapposizioni all'interno del quale si attua il delimitarsi reciproco di e .

Traduzione di Yasmina Melaouah. Milano, Feltrinelli Ed. 1995, cm.12x19, pp.142, brossura. Coll.Idee. È proprio attraverso l'analisi del comportamento, di come giorno dopo giorno interagiamo con l'oggetto libro e i suoi contenuti, che Pennac riesce a dimostrare alcune storture dell'educazione non solo scolastica, ma anche familiare. Laddove, normalmente, la lettura viene presentata come dovere, Pennac la pone invece come diritto e di tali diritti arriva a offrire il decalogo. Piena libertà dunque nell'approccio individuale alla lettura perché "le nostre ragioni di leggere sono strane quanto le nostre ragioni di vivere".