EMI buskers. Book 3. Piano.

New York, London Ernst Benn Limited 1972, cm.14x21, pp.XV,280, numerose tavole bn.nt legatura ed.soprac. Coll.Instruments of the Orchestra.

Versione italiana di Antonella Aloigi Hayes. Milano, Ediz. Curci, 1997, cm.24x30,5, pp.31, fascicolo,

Versione italiana di Antonella Aloigi Hayes. Milano, Ediz. Curci, 1997, cm.24x30,5, pp.36, fascicolo,

Inghilterra, Boosey & Hawkes Ed. 1972, cm.21x29, pp.12, fascicolo spillato.

A cura di Francesco Bruni, Loretta Innocenti. Roma, Salerno Ed. 1999, cm.12,5x19,5, pp.220, brossura copertina figurata a colori. Coll.Faville,4. La Prophecy of Dante – poemetto in terza rima dantesca uscito a Londra nel 1821 – è una delle opere forse meno note di Byron, eppure di grande rilievo, frutto di un momento particolarmente significativo e intenso della sua vita. Densa di accenti politici, civili e sentimentali, la Profeziasegna l’identificazione di Byron con Dante, anch’egli esule, pellegrino profeta e patriota. A fronte, la traduzione “storica” di Michele Leoni (1821), e in appendice quella di Lorenzo Da Ponte, uscita nello stesso 1821.

Firenze, Olschki Ed. 2005, cm.17x24, pp.190, brossura Coll. Accademia toscana di scienze e lettere «La Colombaria» - Serie Studi, 227. Momenti di speculazione platonica su vero/falso. In «Cratilo» discorso correlato alla cosa di per sé. In «Sofista» scoperta dell’oggettività di enti, dal piano logico-glottologico all’ontologico, e a dialettica risolutiva di aporie da diairesi in ambito f Moments of Platonic speculation on truth and falsehood. According to «Cratylus»’ speech language reflects the nature of the object. In the «Sophist» we search for the objectivity of beings, from the logical-glottological level to the ontological one. Afte

A cura di M.A. Corzo, Milano, Leonardo Arte 1998, cm.24x28,5, pp.244, 222 illustrazioni in bianco e nero, 204 illustrazioni a colori. brossura con bandelle e copertina figurata a colori. Collana Cataloghi di Mostra. La storia di una regina d'Egitto, Nefertari, e la sua tomba: lo spunto per un'analisi approfondita della cultura egizia e un omaggio a Ernesto Schiaparelli. Nefertari è un simbolo dalle molteplici sfaccettature, nelle quali si rispecchiano ora la bellezza della regina, ora lo splendore della dinastia di Ramesse II, ma anche la perseveranza dell’archeologo Schiaparelli, scopritore nel 1904 della tomba, l’importanza della conservazione, del restauro e della divulgazione. Il catalogo, corredato di splendide immagini e di densi saggi critici, illustra alcuni aspetti relativi alla vicenda della regina d’Egitto: l’analisi del contesto culturale, l’operato degli archeologi nella valle delle Regine, l’iconografia delle pitture murali di Nefertari e il programma di conservazione della tomba.

Firenze, Museo Marino Marini, 2002. A cura di Anna Maria Amonaci. Cinisello Balsamo, Silvana Editoriale 2002, cm.24x26, pp.112, 150 illustrazioni in bianco e nero e a colori. brossura copertina figurata a colori. Collana Arte. Dal Novecento al Contemporaneo. La mostra dedicata a Carlo Cantini, curata da Anna Amonaci e ben allestita nel sacello dell'ex-chiesa di San Pancrazio, documenta l'avventura artistica del fotografo fiorentino maturata nell'arco di un trentennio, dal 1970 al 2000. Non si può procedere alla visita senza avere ricordato come Cantini, formatosi nell'ambiente di Sele-Arte, la rivista di Carlo Ragghianti, alla fine degli anni '50 rivolga la sua ricerca verso una fotografia che seguisse il meno possibile intenti documentari. Da questa ispirazione, e dall'incontro con un artista quale Mario Giacomelli, scaturiscono i primi lavori autonomi: fotografie in bianco e nero rifotografate e sviluppate ad alto contrasto, nella stampa finale le sagome si ritagliano piatte contro gli sfondi lattiginosi ricordando l'arte della litografia. Allontanandosi sempre più dall'ambito del Neorealismo con la sua fotografia di taglio quasi esclusivamente reportagistico, Carlo Cantini si avvicina alle esperienze della Pop Art; così, nei primi anni '70, vedono la luce Marmellata/Jam, in cui diverse etichette staccate da barattoli di confettura si adattano alle più disparate superfici, e Iperrealismo e fotografia che registra l'interesse dell'artista per le tendenze di più spiccata avanguardia.Due incontri influenzano la produzione della seconda parte del decennio: quello con Remo Salvadori e, soprattutto, quello con Aldo Rostagno. Quest'ultimo praticava in quegli anni diverse esperienze teatrali che portavano a creazioni più eidetiche che narrative, improntate ad una estetica un po' floue surrealista; con Teatro invisibile Cantini realizza una delle serie di scatti più suggestive e più artisticamente compiute. Dagli anni '80 in poi il fotografo sperimenta nuovi sistemi di rappresentazione, riservandosi fra l'altro di intervenire direttamente sul negativo o di schermare l'obiettivo, e arriva, negli ultimi lavori, a utilizzare anche tecniche digitali. Contemporaneamente Cantini si addentra nell'analisi di diversi temi, dal tono intimista degli scorci ritratti in Nostalgia alle evocazioni tra sogno e mitologia della Terza Nave. Queste bellissime stampe a colori, incentrate su un dialogo immaginario tra Cassandra e Achille, e suggestionato dal romanzo di Christa Wolf, dichiarano ancora una volta l'autonomia di Carlo Cantini dalle correnti politicamente corrette e la formulazione di un'estetica propria. I lavori degli anni più recenti, infine, mantengono tanto la memoria del rigore formale, la serie di Doppiosogno, quanto una forma di inclinazione verso l'arte concettuale.