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I Paradisi artificiali.

Autore:
Curatore: Traduzione di Clemente Fusero.
Editore: Dall'Oglio.
Data di pubbl.:
Collana: Coll.I Corvi.
Dettagli: cm.11x18, pp.196, brossura copertina figurata. Coll.I Corvi.

Abstract: Vino, hascisc e altre droghe, «mezzi per la moltiplicazione dell'individualità», sono oggetto di questi saggi, composti tra ¡1 1850 e il 1860. Si tratta di scritti diversi, fortemente influenzati dall'esperienza personale, ma anche elaborati sull'esempio dell"'ebbrezza" di Poe e delle "Confessioni di un mangiatore d'oppio" di De Quincey. In un primo tempo, infatti, il poeta aveva pensato che lo stato di eccitazione provocato dall'hascisc fosse paragonabile all'invasamento lirico, ma ben presto si era accorto che le droghe provocano uno stato di fantasticheria fine a se stesso, senza effetti apprezzabili sulla creatività. Baudelaire sembra perciò alludere alla profonda autonomia espressiva della poesia, unico mezzo in grado di organizzare e dare forma credibile ai fantasmi edenici dell'uomo. Con uno scritto di Jean-Paul Sartre.

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Tradotte da Giuseppe Guglielmi. Con un saggio di Luciano Anceschi. Milano, Libri Scheiwiller Ed. 1987, cm.12x17, pp.71, brossura con bandelle. Coll.Poesia,15. Ediz.numerata di 1500 esemplari, il ns.è il num.915.

EAN: 9788876440328
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Traduz.e nota di Antonio Borrelli. Napoli, Procaccini 1989, cm.12,5x18, pp.40, brossura intonso. Stato di nuovo. Coll.Fragmenta,4.
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Traduzione metrica e cura di Francesca del Moro. Firenze, Le Cariti 2010, cm.14x22, pp.305, brossura copertina figurata a colori. Coll.Mnemosine,6.

EAN: 9788887657562
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Traduzione di Jacques De La Verre. Massa, Edizioni Clandestine 2015, cm.13x20, pp.92, brossura copertina figurata a colori. In questo testo provocatorio e rivoluzionario, pubblicato sul "Messager de l'Assemblée" nel 1851, Baudelaire mette a confronto vino e hashish, enumerando di entrambi gli effetti, la moltiplicazione della personalità e ricreando, nello stile poetico che lo contraddistingue, le immagini di persone alterate dalle sensazioni immaginifiche e artificiali da essi prodotte. Pur condannandone l'abuso, Baudelaire considera l'ebrezza indotta da alcool e droghe una via privilegiata per fecondare il processo creativo, addentrandosi in un'esperienza estetica difficilmente concessa a coloro che mantengono il pieno controllo delle proprie facoltà. Tra i due, Baudelaire privilegia il vino quale strumento che l'uomo usa per esaltare la sua personalità e la sua grandezza, per ravvivare speranze ed elevarsi all'infinito, arrivando a mettere in guardia chi non ne ha mai fatto uso. Al contrario, pur non respingendola totalmente, l'autore giunge alla condanna dell'hashish quale "sostanza del diavolo", che porta sì all'estasi, ma corrode la volontà umana, divenendo talvolta una vera e propria arma per aspiranti suicidi.

EAN: 9788865965528
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