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#291496 Diritto

Il diritto contro se stesso. Saggio sul positivismo giuridico e la sua crisi.

Autore:
Editore: Olschki Ed.
Data di pubbl.:
Dettagli: cm 15,5 x 21,5, xiv-264 pp., brossura Ambienti del diritto,2. Ristampa 2021.

Abstract: Il positivismo giuridico afferma la tesi della fattualità del diritto e della sua essenziale riduzione ad una “fonte” descrittivamente accessibile. Diritto e morale in tal modo si crede di rendere concettualmente distinti e in via di principio separati o separabili. Ciò avrebbe inoltre il vantaggio di fare della dimensione giuridica un’area di certezza, isola di salvezza nell’oceano tempestoso della controversia morale. Mentre su valori e princìpi si discute e si battaglia, sul fatto del diritto e sulla sua fonte il conflitto sarebbe risolto mediante l’autorità del sovrano, sia esso un legislatore, un giudice, ovvero la forza normativa del fattuale. Una tale ricostruzione del fenomeno giuridico è poi funzionale alla forma politica preminente della modernità, lo Stato ed il suo monopolio della violenza. Ora, questa dottrina e questa narrativa soffrono però per un verso interne tensioni e contraddizioni (quella per esempio di una tendenziale riduzione del dover essere all’essere e dunque della norma al fatto, ovvero una semplificazione dell’ontologia del diritto, espellendo da questo valori e i princìpi). E per altro verso ciò che quella narrativa sostiene, la sovranità statale, è messa in discussione da processi tumultuosi di costituzionalizzazione e globalizzazione.

EAN: 9788822266682
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Roma, Uffici Storici dell'Esercito, Della Marina, Dell'Aeronautica 1992, cm.17x25, pp.538, 142 tavv.a col.ft. legatura ed.in.tutta tela, sopracop.a col.
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Note: Mancante della sopracoperta.
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#340690 Storia Antica
Traduzione di Alessandro Cristofori. Bologna, Il Mulino 1999, cm.13x21, pp.133, brossura copertina figurata a colori. Collana Universale Paperbacks Il Mulino, 366. L'ascesa di Cesare avvenne all'insegna della sfida alle istituzioni e di una attenta valutazione di opportunità e alleanze. Giovane militante del partito avverso a Silla, alla sua vittoria dovette riparare all'estero per rientrare a Roma solamente alla morte del dittatore. Prima questore e poi magistrato edile, pontefice massimo e pretore, Cesare si servì delle cariche repubblicane per acquisire visibilità, divenendo molto popolare anche tra la plebe. Governatore della Spagna, poi console, egli strinse nel primo triumvirato un'alleanza politica con Pompeo e Crasso, ma al ritorno dalle vittoriose campagne di Gallia divenne personaggio ingombrante. La sua uccisione aprì la strada all'impero di Augusto.

EAN: 9788815073006
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