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Architettura è democrazia. Frank Lloyd Wright parla con gli studenti.

Curatore: Traduzione di Luana Salvarani. Introduzione di Maurizio Cecchetti.
Editore: Medusa Edizioni.
Data di pubbl.:
Dettagli: cm.12x15, pp.144, brossura con bandelle. Collana Le Api,68.

Abstract: Parlando agli studenti di architettura, Frank Lloyd Wright insiste sul fatto che manca un'educazione per gli architetti, che gli ingegneri fanno molti danni perché sono privi di quel senso poetico e artistico che è proprio del vero architetto; e rovescia la vecchia querelle ottocentesca che all'ingegnere riconosceva il primato di chi progetta la struttura e fa stare in piedi l'edificio, relegando l'architetto quasi nel ruolo di decoratore: ma un architetto che non sappia costruire un grattacielo anche sotto il profilo tecnico, per Wright non è un architetto. La sbornia e la mondanità dello star system architettonico all'inizio del XXI secolo ha prodotto una spettacolarità avulsa da ogni legame urbanistico: vige l'eccezione creativa, lo sballo immaginifico dell'architetto. Il koolhaassiano Junk Space procede così di pari passo con la Bigness e oggi ci si può chiedere se il decostruttivismo non sia stato, in fondo, un frutto abortivo di quella libertà dell'artista che per Wright era a monte dell'"architettura organica". È chiaro però - per citare ancora Koolhaas - che oggi «la sovversione è un nuovo tipo di stile», la cui bulimia espressiva ha smantellato in fretta un secolo di dibattiti sull'etica del progetto moderno. Perciò l'urgenza di una nuova educazione dell'architetto, invocata da Wright, è un fatto che riguarda anche noi.

EAN: 9788876983306
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