Col fucile del console d'Inghilterra.

Traduzione di Egisto Volterrani. Milano, Bompiani Ed. 1999, cm.12,5x19, pp.290, brossura cop.fig.col. Coll.I Grandi Tascabili. In Libano, in un villaggio dove le rocce hanno un nome, Kfaryabda, il narratore scopre il manoscritto di una "Cronaca montanara", opera del monaco Elias, vissuto in quello stesso luogo alla fine del XIX secolo. Vi si racconta la storia mitica di un giovane, Tanios, della madre Lamia e dello sceicco Francis. Sullo sfondo, un popolo di signori e servi, di banditi e amanti. Ambientato al tramonto di un'epoca favolosa, in cui tradizione e modernità iniziano a scontrarsi dando vita a miti e leggende, questo romanzo riesce a essere sia il racconto di un'epopea civile sia quello di una tenera storia d'amore.

Paris, Grasset 1993, cm.13x20,5, pp.277, brossura.

A cura di Egi Volterrani. Milano, Bompiani Ed. 2004, cm.15x21, pp488, brossura sovraccop.fig.a col. Coll.Narratori stranieri. Dopo la scomparsa del padre in Libano, Maalouf riceve a Parigi una cassa colma di documenti di famiglia che risalgono ai bisnonni paterni. Un'occasione per tornare con la memoria e con i dati a disposizione alla complessa storia delle generazioni che lo hanno preceduto. Tra contadini radicati nella sapienza originaria della terra, predicatori fondamentalisti, patrioti in lotta contro l'impero ottomano, uomini e donne impegnati a sopravvivere ma anche a realizzare i loro desideri di emancipazione dai pregiudizi di una cultura rigidamente tradizionale, si compone una grandiosa saga familiare. Una storia attraverso cui raccontare il conflitto di religioni, il confronto fra Oriente e Occidente, il dramma del fondamentalismo.

Milano, Rizzoli 1995, cm.14x22, pp.238 legatura editoriale sopraccoperta figurata a colori.

Milano, Rizzoli 1978, cm.11x18, pp.211, brossura, cop.fig.a col. Piccola firma di appartenenza all'occhietto. Coll.BUR,238.

Köln, Rüdiger Köppe Verlag 1996, cm.15,5x23, pp.XIX,(1),152,(4), brossura [copia allo stato di nuovo] Coll. African Linguistic Bibliographies,6. This volume is a bibliography of linguistic essays and monographs on Hausa and other languages of the Chadic family. Hausa is spoken as a first or second language by approximately forty to fifty million people in Nigeria, Niger, northern Ghana, northern Togo, and in the Blue Nile area of the Sudan. The other appr. 125 Chadic languages, the largest of which probably has less than a quarter of a million speakers, are spread throughout north/northeastern Nigeria, northern Cameroon, and central Chad. Given the special position of Hausa within the Chadic family - Hausa being the focus of most of the books and articles written on Chadic languages - the present bibliography has been arranged into two autonomous sections, one on Hausa and one on all the other Chadic languages. This provides Chadists specifically interested in Hausa with a separate bibliography, without ne- glecting the other Chadic languages. The bibliography is intended to be as comprehensive as possible, the goal being to list all books, articles, reviews, and Ph.D. and M.A. theses written about Hausa and other Chadic languages. Studies of Hausa literature and texts written in Hausa have been ignored unless they were concerned directly with matters of language and linguistics. Exceptions are older Hausa texts (i.e. 19th or early 20th century) which because of their age serve as useful linguistic source materials. By contrast, the tendency with the other Chadic languages, all of which are relatively poorly documented, has been to include any published.

Firenze, Casa Editrice Bonechi 1975, cm.21x27,5, pp.63, 16 illustrazioni e 4 figure in bn. e 56 figure a colori fuori testo , legatura editoriale in tutta tela granata, titolo in oro al piatto anteriore , con sopraccoperta figurata a colori. Le pagine del presente libro hanno avuto origine dal comune interesse, per la pittura in affresco, di chi allo studio della tecnica di questa pittura nei tempi antichi si è dedicato da molti anni e di chi con tecnica scrupolosamente genuina - cosa non comune da oltre un secolo - attualmente la esegue; esse vorrebbero essere di qualche utilità non solo per correggere il comunissimo errore di credere affresco ogni pittura eseguita su intonaco, ma anche per una più precisa cognizione di cosa sia veramente un affresco da parte di chi vuole studiare storia dell'arte; e, infine, modesta indicazione per quegli artisti di oggi che questa splendida tecnica vogliono, nella pittura murale, rigorosamente e coscientemente, seguire. Di conseguenza il solo lato tecnico del dipingere a fresco è qui esaminato e sceverato in ogni particolare.