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Pettini e ornamenti da testa. Moda e costume dal XVI al XX secolo. La collezione Antonini.

Curatore: A cura di Alessia Borellini.
Editore: Silvana Editoriale.
Data di pubbl.:
Dettagli: cm.16,5x23, pp.192, 1200 illustrazioni in bianco e nero e a colori. brossura copertina figurata a colori.

Abstract: Il pettine esiste da sempre. E da sempre, oltre a svolgere le sue evidenti funzioni di base, è stato «interpretato» anche come oggetto d'arte. Ecco il motivo per cui è plausibile narrare una «storia dei pettini»: manufatti connessi tra l'altro a usi e pratiche sia religiose sia secolari. La storia del pettine decorativo racconta come questo oggetto, tanto familiare da passare spesso inosservato, sia stato e continui a essere ben più di un semplice ornamento per i capelli. Il pettine si rivela di volta in volta quale segno di bellezza, nobiltà, valore, potere economico; nonché prodotto di maestria artigianale, gusto e creatività artistica. In America, così come in Europa. In Asia così come in Oceania o in Africa. Una «gioia» che annoda tra loro tutte le culture del mondo. Questo volume presenta più di mille ornamenti da testa provenienti dalla Collezione Antonini e del periodo che va dal XVI al XX secolo.

EAN: 9788836640492
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Lega Navale Italiana 1947, cm.18,5x27, pp.184, 16 tavv.bn.ft. brossura sopracop.fig.bn.
Da collezione, accettabile
Note: Mende alla sovraccoperta e alla prima di copertina e al dorso.
EUR 18.00
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Ediz.tascabile. Ediciòn Germàn Gullòn. Madrid, Ed.Espasa Calpe 1991, cm.11x17,5, pp.466, brossura cop.fig. Coll.Colecciòn Austral,117.

EAN: 9788423919178
EUR 9.62
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Disponibile
#159294 Calcio
Firenze, Vallecchi Ed. 2010, cm.14,5x21, pp.303, brossura cop.fig.a col.con bandelle. Coll.I Saggi. Heidegger era un'ottima ala sinistra, Derrida era un buon centravanti, Camus giocava in porta (come Giovanni Paolo II) e un numero non piccolo di filosofi ha utilizzato il calcio per fare filosofia: Sartre amava dire che il calcio è una metafora della vita, Wittgenstein giunse alla svolta del suo pensiero guardando una partita di calcio, Merleau-Ponty spiegava la fenomenologia parlando di calcio. Come mai? Il calcio si basa su un principio: il controllo di palla. Ma il principio non può essere finalizzato a se stesso. Per giocare bisogna necessariamente abbandonare la palla e metterla in gioco. Controllo e abbandono sono i due principi del calcio e della vita. La filosofia, come gioco della vita, si basa su regole calcistiche: per filosofare bisogna saper mettere la vita in gioco. E per questo motivo che nel Divino pallone si spiega l'idea di Platone con Pelé, la contraddizione del nonessere con Garrincha, la virtù e la bellezza con Platini, ma anche l'inverso: il genio di Maradona con la "logica poetica" di Vico, la visione di gioco di Falcão con il mito della Caverna, il cucchiaio di Totti con la metafisica di Aristotele. E tanto altro ancora. Il calcio, infatti, non è solo una metafora, ma un paradigma cognitivo che con la sua connaturata idea di pluralità dà scacco matto al fenomeno politico più drammatico della Modernità: il totalitarismo. Hitler e Stalin pretesero di controllare tutto e ci riuscirono. Pretesero di controllare anche il pallone. E persero.

EAN: 9788884271556
Nuovo
EUR 15.00
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EUR 7.00
Disponibile
#329244 Regione Lazio
Sora, 2020, cm.23x30,5, pp.158 illa. colori. legatura editoriale cartonata con sopraccoperta figurata a colori.

EAN: 9788886445269
Usato, come nuovo
EUR 24.00
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