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Stai zitta e altre nove frasi che non vogliamo sentire più.

Autore:
Editore: Giulio Einaudi Editore.
Data di pubbl.:
Collana: Coll. Super ET. Opera Viva.
Dettagli: cm.14x21, pp.112, brossura copertina figurata col. Coll. Super ET. Opera Viva.

Abstract: Di tutte le cose che le donne possono fare nel mondo, parlare è ancora considerata la più sovversiva. Se si è donna, in Italia si muore anche di linguaggio. È una morte civile, ma non per questo fa meno male. È con le parole che ci fanno sparire dai luoghi pubblici, dalle professioni, dai dibattiti e dalle notizie, ma di parole ingiuste si muore anche nella vita quotidiana, dove il pregiudizio che passa per il linguaggio uccide la nostra possibilità di essere pienamente noi stesse. Per ogni dislivello di diritti che le donne subiscono a causa del maschilismo esiste un impianto verbale che lo sostiene e lo giustifica. Accade ogni volta che rifiutano di chiamarvi avvocata, sindaca o architetta perché altrimenti «dovremmo dire anche farmacisto». Succede quando fate un bel lavoro, ma vi chiedono prima se siete mamma. Quando siete le uniche di cui non si pronuncia mai il cognome, se non con un articolo determinativo davanti. Quando si mettono a spiegarvi qualcosa che sapete già perfettamente, quando vi dicono di calmarvi, di farvi una risata, di smetterla di spaventare gli uomini con le vostre opinioni, di sorridere piuttosto, e soprattutto di star zitta. Questo libro è uno strumento che evidenzia il legame mortificante che esiste tra le ingiustizie che viviamo e le parole che sentiamo. Ha un'ambizione: che tra dieci anni una ragazza o un ragazzo, trovandolo su una bancarella, possa pensare sorridendo che per fortuna queste frasi non le dice più nessuno.

EAN: 9788806249182
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Torino, Einaudi Ed. 2009, cm.14x22, pp.164, legatura editoriale cartonata, sopraccoperta figurata. Premio Campiello 2010. Perché Maria sia finita a vivere in casa di Bonaria Urrai, è un mistero che a Soreni si fa fatica a comprendere. La vecchia e la bambina camminano per le strade del paese seguite da uno strascico di commenti malevoli, eppure è così semplice: Tzia Bonaria ha preso Maria con sé, la farà crescere e ne farà la sua erede, chiedendole in cambio la presenza e la cura per quando sarà lei ad averne bisogno. Quarta figlia femmina di madre vedova, Maria è abituata a pensarsi, lei per prima, come "l'ultima". Per questo non finiscono di sorprenderla il rispetto e le attenzioni della vecchia sarta del paese, che le ha offerto una casa e un futuro, ma soprattutto la lascia vivere e non sembra desiderare niente al posto suo. "Tutt'a un tratto era come se fosse stato sempre così, anima e fili'e anima, un modo meno colpevole di essere madre e figlia". Eppure c'è qualcosa in questa vecchia vestita di nero e nei suoi silenzi lunghi, c'è un'aura misteriosa che l'accompagna, insieme a quell'ombra di spavento che accende negli occhi di chi la incontra. Ci sono uscite notturne che Maria intercetta ma non capisce, e una sapienza quasi millenaria riguardo alle cose della vita e della morte. Quello che tutti sanno e che Maria non immagina, è che Tzia Bonaria Urrai cuce gli abiti e conforta gli animi, conosce i sortilegi e le fatture, ma quando è necessario è pronta a entrare nelle case per portare una morte pietosa. Il suo è il gesto amorevole e finale dell'accabadora, l'ultima madre.

EAN: 9788806197803 Note: Aloni all'ultima carta bianca.
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Torino, Giulio Einaudi Editore 2022, cm.13,5x22, pp.142, brossura copertina figurata col. Coll. Einaudi. Stile Libero Big. Si può essere persone femministe e cattoliche nello stesso tempo? Michela Murgia, cattolica, pensa di sí. E questo audace pamphlet, colto e popolare, sfida il senso comune, e con lucidità e ironia ci spiega perché. «Vorrei capire, da femminista, se la fede cristiana sia davvero in contraddizione con il nostro desiderio di un mondo inclusivo e non patriarcale, o se invece non si possa mostrare addirittura un'alleata. Da cristiana confido nel fatto che anche la fede abbia bisogno della prospettiva femminista e queer, perché la rivelazione non sarà compiuta fino a quando a ogni singola persona non sarà offerta la possibilità di sentirsi addosso lo sguardo generativo di Dio mentre dichiara che quello che vede "è cosa buona"». Come fai a tenere insieme la tua fede cattolica e il tuo femminismo? È una domanda che Michela Murgia si sente rivolgere di continuo. È la stessa che si pongono le persone credenti LGBTIAQ+ e che si pone chiunque debba fare compromessi tra la propria coscienza e i precetti dottrinari, per esempio in merito ad aborto, eutanasia, fecondazione assistita. Per rispondere è necessario capire quali aspetti della vita e della fede siano davvero in contraddizione, e soprattutto se certi insegnamenti non siano semplicemente un'eredità storica da ridiscutere ogni giorno alla luce del Vangelo e della propria intelligenza. D'altronde, lo stesso Dio dei cristiani è contraddittorio: è divino ma anche umano, è uno ma anche trino, è onnipotente ma è morto in croce. Partendo dalla rilettura del "Credo" e attingendo alla propria esperienza personale - la sé bambina piena di dubbi, ma anche la nonna, la madre, la zia, le donne con le quali ha incontrato la fede - Michela Murgia fornisce gli strumenti per affrontare alcune di queste antinomie, e mostra come la pratica della soglia, che rigetta l'appartenenza a un unico recinto, cioè la queerness, sia una pratica cristologica. Accettarla come tale significa riconoscere che «il confine non ci circonda, ma ci attraversa, e che quel che avvertiamo come contraddizione è in realtà uno spazio fecondo di cui non abbiamo ancora compreso il potenziale vitale».

EAN: 9788806259105
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#172515 Storia Moderna
Venezia, Istituto Veneto di Scienze Lettere e Arti--Les Belles Lettres 2012, 2 Volumi. cm.16x24, pp.XVII,1228, figg.grafici e tabb.nt. brossura copp.figg.a col.con bandelle. Coll.Varie - Atti Convegni. [esemplare nuovo] Venise et le monopole du sel déplace l’intérêt de l’histoire du sel vers une histoire globale – de Venise et de ses États – articulée sur une double voie d’eau, maritime au départ des terminaux du commerce, et fluviale par la navigation sur le Po et l’Adige. Venise a obtenu du sel des gains considérables, ce produit-clé aide à comprendre la politique militaire et diplomatique de la République, la complexité du maniement des finances, les arcanes de l’administration et des centres de décision, le mécanisme des relations entre la capitale et les cités d’Italie ou l’empire maritime de l’Istrie à Chypre et avec les seigneuries étrangères, le foisonnement de la vie artistique autour du palais ducal. Venise fut la ville du sel qui a financé les monuments publics et les palais et les villas des familles d’armateurs nobles. JEAN-CLAUDE HOCQUET (1936), émérite, a voué sa recherche à l’histoire de Venise. Il a fréquenté l’Archivio di Stato dès 1958, enseigné dans les Universités de Paris-Sorbonne, Venise et Lille. Recruté en 1985 par le Centre National de la Recherche Scientifique en qualité de directeur de recherche, il a dirigé le laboratoire d’histoire de l’Université de Lille.

EAN: 9788895996363
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