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#333139 Sociologia

Fare i bagagli. Un viaggio pratico e filosofico.

Autore:
Curatore: Traduzione di Alessio Pugliese.
Editore: Il Saggiatore Ed.
Data di pubbl.:
Collana: Coll. La Cultura, 1266.
Dettagli: cm.13,5x19, pp.163,ill.col.nt brossura copertina figurata col. Coll. La Cultura, 1266.

Abstract: C'è chi prepara ogni sua valigia compilando meticolose liste degli oggetti da portare per essere sicuro di non dimenticarsi nulla. C'è chi ci infila dentro roba alla rinfusa all'ultimo minuto. C'è il viaggiatore zaino in spalla, e più è sdrucito e impolverato più se n'è orgogliosi. C'è chi compra un bauletto Vuitton pure per il cagnolino. E poi ci sono le interminabili attese al nastro trasportatore dell'aeroporto d'arrivo, l'ansia che "lei" si sia smarrita con tutto quello che ci serviva per il viaggio o tutto quello che dal viaggio volevamo riportare a casa. All'andata trasportiamo noi stessi in un altro mondo. Al ritorno misuriamo la distanza oggettuale tra il noi che partiva e il noi che rientra. Noi. Noi e i bagagli. "Fare i bagagli" è il libro che racconta la relazione lunga e complicata tra le valigie e la nostra identità. Susan Harlan intreccia sapientemente storia del costume e letteratura, cinema e memoir, arte e poesia dei luoghi. Evoca l'orrore esternato nell'Enrico V di Shakespeare davanti alla perdita di valigie, bauli e salmerie. Spiega perché alle donne dovrebbe piacere molto la magica borsa di Mary Poppins. Mostra tutte le sfumature della femminilità incarnate dalle it-bag di Hermès. Rivela il rapporto tra Samsonite, il secondo dopoguerra e un tale che si era messo in testa di girare l'Europa spendendo solo 5 dollari al giorno. E naturalmente illustra come fare bene le valigie: perché con un bagaglio ben fatto sei pronto per qualsiasi destinazione. Che tu ti sposti in treno o in macchina, in nave o in aereo. Che tu sia un elegante businessman da hotel cinque stelle o un neohippie disposto a prendersi la scabbia nei peggiori pulceti. O tutto quello che ci sta in mezzo. Questa lettura davvero vale il viaggio.

EAN: 9788842825685
Note: Segni d' uso alla coperta.
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A cura di Ivo Biagianti. Firenze, Ponte alle Grazie Ed. 1991, cm.17,5x25, pp.123, 38 tavv.bn.ft. legatura ed.in tutta tela, sopraccop.fig.a col.
EUR 14.00
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A cura di Christian Larsen. Milano, Skira 2022, cm.23x31,5, pp.192, 130 illustrazioni a colori. legatura editoriale cartonata, sopracoperta figurata. Collana Design e Arti Applicate. Edizione bilingue italiano, inglese. La storia della leggendaria vetreria milanese nel nuovo capitolo de Le Stanze del Vetro FontanaArte. Vivere nel vetro è una pubblicazione dedicata alla produzione della leggendaria manifattura milanese di complementi d'arredo in vetro nel periodo che vide l'avvicendamento di quattro grandi direttori artistici: Gio Ponti (1932-1933, con un coinvolgimento costante anche in seguito), Pietro Chiesa (1933-1948), Max Ingrand (1954-1967) e Gae Aulenti (1979-1996). Il volume, realizzato a corredo dell'esposizione veneziana, traccia l'itinerario storico e stilistico di FontanaArte attraverso il design del XX secolo, da quando Ponti fondò l'azienda nel 1932 fino al momento in cui Aulenti la lascerà nel 1996, dalla logica razionale del modernismo all'arguzia ludica del postmoderno. In tutto questo tempo l'azienda ha sempre definito gli standard del design italiano: la continuità tra il passato classico e il presente tecnologico, il perfetto connubio tra arte e industria, la qualità superlativa dei materiali e della lavorazione artigianale, l'elevazione dell'oggetto quotidiano a lussuoso simbolo di art de vivre. Curato da Christian Larsen, il volume propone un percorso suddiviso in capitoli dedicati a ognuno dei designer (Gio Ponti e Pietro Chiesa; Max Ingrand; Gae Aulenti), cui segue House of Glass, la "casa di vetro", una sezione che rievoca uno spazio domestico arredato esclusivamente con oggetti FontanaArte. I saggi critici degli autori presentati nel catalogo (Renata Codello, Christian Larsen, Kellie Riggs, Pierre Martin-Vivier, Andrew Gardner) descrivono una complessa rete di relazioni capace di esprimere l'idea di "Vivere nel vetro", tracciando percorsi di comprensione in buona parte nuovi e, quindi, aperti a indagini, ricerche e approfondimenti.

EAN: 9788857248011
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APGI. Associazione Parchi e Giardini dì Italia. Introduzione di Marcello Fagiolo ; contributi di Francesco Del Sole. Danilo Montanari editore 2022, cm.17x24, pp.442, ill. bn. brossura. ICCD - Istituto centrale per il catalogo e la documentazione. Il volume prende l’avvio dalla Festa degli Alberi ideata da Guido Baccelli, in occasione della quale a Fiesole, il 26 novembre 1922, vengono istituiti i parchi e i viali della Rimembranza. Regista è Dario Lupi, Sottosegretario alla Pubblica Istruzione, il quale, ispirandosi alle strade della Rimembranza canadesi, ma forse anche ai Boschi degli Eroi creati dai tedeschi su un altro fronte di guerra, lancia l’idea di piantare in ogni città e in ogni borgo tanti alberi quanti erano stati i caduti del conflitto appena concluso.L’albero, violentato e ridotto a scheletro nelle zone del fronte, presenza inquietante in un paesaggio desolato – come attestano i fotografi e i pittori di guerra – assume un nuovo significato attraverso l’identificazione con il caduto. Fra le modalità con le quali i sopravvissuti hanno espresso il sentimento del lutto e della perdita di giovani vite, quella dei parchi della Rimembranza è di certo la meno retorica, riportando idealmente gli eroi del conflitto nei loro luoghi di origine e affidandoli alle cure delle nuove generazioni. Il volume analizza il ruolo della scuola, i riti inaugurali, i luoghi scelti, le specie botaniche consigliate a seconda delle varie regioni. Un capitolo è dedicato alle metamorfosi arboree – da Ovidio a Dante, da Ariosto a Tasso – più volte evocate nei discorsi delle inaugurazioni.Quanto il tema sia ancora di attualità lo dimostrano i capitoli finali che propongono esempi di parchi della Rimembranza del secondo dopoguerra, fino alle recenti tragedie di Nassiriya, dell’attentato alle Torri Gemelle, del crollo del ponte Morandi a Genova.

EAN: 9791280750020 Note: copertina con lieve menda
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Traduzione di Serena Prina. Vicenza, Neri Pozza Editore 2016, cm.14x21,5, pp.297, brossura con bandelle e copertina figurata a colori. Collana I Narratori delle Tavole. "Ascoltate i vostri pazienti; lasciate che siano loro a insegnare a voi. Per diventare saggi dovete rimanere studenti". Queste parole di John Whitehorn, suo mentore negli anni giovanili trascorsi al Johns Hopkins Hospital di Baltimora, sono risuonate a lungo nella mente di Irvin D. Yalom. Ne ha, però, pienamente afferrato la verità soltanto quando, nel corso degli anni, si è imbattuto in alcuni casi clinici che si sono mostrati più rivelatori per lui l'analista, il medico - che per il paziente in cura. Le sei storie contenute in questo volume narrano di questa scoperta. Toccano momenti cruciali dell'esistenza, come nel caso di Paula, una malata terminale che svela a Yalom come la paura sia soltanto uno dei tanti colori che illuminano il nostro lungo addio alla vita. Concernono i nodi fondamentali dello sviluppo e della formazione della personalità, come nel caso di Magnolia, una settantenne afroamericana che, confessando le proprie delusioni e il proprio passato di figlia abbandonata, offre all'autore l'occasione per riflettere sulla relazione con la propria madre; o come nel caso di Myrna, in cui il confronto con i rispettivi lutti genitoriali giunge, per paziente e medico, attraverso una vicendevole attrazione erotica. Selezionando sei storie tra le tante affiorate nei suoi cinquant'anni di pratica analitica, Yalom conduce il lettore lungo i sentieri delle emozioni umane, così come si rivelano nell'affascinante e complessa relazione tra paziente e psichiatra.

EAN: 9788854506091
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