Un riformatore toscano dell' epoca del Risorgimento. Il conte Piero Guicciardini 1808-1886.

Introduz.di Franco Serpa. Firenze, Nuova Grafica Fiorentina 1993, cm.15x21, pp.327, 66 ill.bn.nt.ed un'ampia appendice e crono brossura cop.fig.

Traduz.di M.Brizzi. Milano, F.lli Fabbri Ed. 1972, cm.25x33,5, pp.95, num.ill.e tavv.bn.e col.nt. legatura ed.cartonata, cop.fig.a col. Coll.Gli Impressionisti.

Milano, Garzanti 1971, cm.11x18, pp.317,(3), tascabile, copertina figurata a colori. Coll. I Garzanti,345.

Traduzione di Christian Kolbe. Massa, Edizioni Clandestine 2010, cm.12,5x19, pp.148, brossura copertina figurata a colori. Coll.Highlander. Franz Tunda, ufficiale asburgico, nel 1916 viene catturato dall'esercito russo e, dopo una mirabolante fuga nella cornice della steppa siberiana, acquisisce una falsa identità, arrivando a sperimentare, per amore di una giovane donna, le esaltanti lotte rivoluzionarie nelle fila dell'Armata Rossa e i primi anni del governo sovietico. Ma Tunda non è destinato a fermarsi, la sua è una 'fuga senza fine', che lo conduce di nuovo a Vienna, poi a Berlino e Parigi. "Non ho nulla da perdere. Non sono né coraggioso, né curioso di avventure. Un vento mi spinge e non ho timore di andare a fondo". Tra ricevimenti mondani, ritratti di donne di mirabile bellezza, frivole e inutili conversazioni, il protagonista percorre un viaggio che lo conduce verso il totale disfacimento, finché, ridotto ormai in miseria, si ritrova a vivere "dell'odore di marcio e nutrirsi di muffa, respirando la polvere di caseggiati fatiscenti e ascoltando, con rapita esaltazione, il tramestio dei tarli".