Plecnik. Lettura delle forme.

A cura di Aldo Castellano e Ornella Selvafolta. Milano, Electa Ed. 1983, cm.25,5x29, pp.300, 375 illustrazioni e tavole bn.e a colori nel testo e fuori testo, legatura editoriale in tutta tela bianca, con sopraccoperta figurata a colori in cofanetto con piatti figurate a colori.

Disegni di Impero Nigiani. Roma, Newton & Compton Ed. 1996, cm.15,5x22,5, pp.187, con num.diss.bn.nt. legatura editoriale con sopraccoperta figurata a colori. Coll.Quest'Italia. In un Cinquecento carico di colori e al tempo stesso di oscure e torbide trame si muove Giuliano Altoviti, nobile fiorentino protagonista di queste pagine in cui si intrecciano strettamente storia e romanzo. Da enfant gaté, prediletto della buona società, Altoviti diviene spia della regina di Francia, Caterina, tra avventure di ogni sorta che hanno come palcoscenico soprattutto Firenze, ma anche Roma, Venezie, Ferrara, Monmtpellier, Parigi. Renata d'Este, Elena Bonaiuti, Cistanza Rideau, Clarice Mozzi, Adriana Tornaquinci, Luisa Gherardini, Olimpia Hoenems sono le presenze femminili di spicco di una storia dal finale inaspettato, quasi da "giallo".

Firenze, Olschki Ed. 2009, cm.17x24, pp.XVI,252, Coll.Pansophia. Testi e Studi sulla Modernità,10. François de la Mothe le Vayer (1583 o 1588-1672), comunemente ritenuto un esponente di rilievo del cosiddetto libertinage érudit, fu un filosofo scettico e asserì la radicale in-conclusività della ragione umana. Fece professione di fideismo cristiano, e non vi sono argomenti risolutivi per affermare che si trattasse di simulazione. Il suo pirronismo storico non tese a sottovalutare la storia, ma piuttosto ad equipararla agli altri saperi, in quanto giungono anch’essi a conclusioni contrapposte.

Bologna, Il Mulino Ed. 1972, cm.14x21,5, pp.259, brossura con bandelle, Coll.Saggi,114.