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Scambiarsi la veste. Stato e Chiesa al governo dell'uomo.

Autore:
Editore: Editori Laterza.
Data di pubbl.:
Collana: Coll.I Robinson. Letture.
Dettagli: cm.15x21,5, pp.151, legatura editoriale cartonata con sopraccoperta figurata a colori. Coll.I Robinson. Letture.

Abstract: Come può la Chiesa aspirare a valere per tutti e non ridursi a credenza e dottrina morale valide solo per chi le professa? Come può esigere di essere riconosciuta come depositaria di verità universali da tradurre in norma morale anzitutto, ma, dove possibile, anche giuridica, imperativa per tutti i membri della società? In breve: in che modo la dottrina cattolica può essere concepita in termini di unicità e universalità quando la fede cattolica è diventata una fede solo particolare? "Non c'è laicità né quando la religione, al singolare o al plurale, si ingerisce nelle cose dello Stato, facendo dello Stato un affare di religione, né quando lo Stato si ingerisce nelle cose della religione, facendo della religione un affare di Stato. Laicità significa divieto di intromissioni, quale che ne sia il contenuto, essendo irrilevante se ostili o benevole. Quello che conta è la non ingerenza. Se si guarda alla storia, questa concezione dei rapporti tra politica e religione appare come un'eccezione, per di più recente, in una vicenda storica plurimillenaria, in cui si intrecciano conflitti e connivenze: conflitti per la pretesa della religione di diventare politica e della politica di diventare religione o, quantomeno, per la pretesa dell'una di piegare l'altra alle proprie finalità; connivenze nel darsi reciproci sostegni, offrendo doveri religiosi a sostegno di obbligazioni civili, e obbligazioni civili a sostegno di doveri religiosi".

EAN: 9788842090595
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Roma, Istituto dell’Enciclopedia Italiana Treccani 2009, cm.24x32, pp.XXIII,773, legatura editoriale in mezza pelle, titoli e fregi in oro.
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#310504 Diritto
Vademecum sulle riforme istituzionali. Bari-Roma. Laterza Ed. 2016, cm.11x18, pp.145, brossura sopracop.fig a col. Coll.Saggi Tascabili,413. Gustavo Zagrebelsky e Francesco Pallante argomentano per il rinnovamento di una democrazia partecipata contro le modifiche della Costituzione di cui si vorrebbero cambiare ben 47 articoli (oltre un terzo del totale) - e contro la legge elettorale. Oltre alle critiche di merito (contraddizioni, errori concettuali, complicazione del sistema), vengono messe in evidenza le forzature procedurali che hanno connotato il percorso di approvazione delle due leggi. Ne emerge un quadro tutt'altro che rassicurante: le nuove regole del gioco politico risultano essere, a giudizio degli autori, sempre più un'imposizione unilaterale basata su rapporti di forza incostituzionali leggi approvate in tutta fretta e al costo di qualunque forzatura. Il libro si chiude offrendo al lettore il confronto, articolo per articolo, del testo della Costituzione vigente con quello che scaturirebbe dalla riforma. Ciò allo scopo di offrire al t cittadino una chiara visione d'insieme del nuovo dettato costituzionale.

EAN: 9788858125168
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Roma-Bari, Laterza, 2011, cm.14x21, pp.244, brossura con bandelle. Coll. I Robinson-Letture. Pensi davvero che ci sia da temere per la democrazia, anche solo come forma politica? Non ti pare che ormai, nel mondo occidentale, nessuno oserebbe proclamarsi antidemocratico? Perfino i dittatori, quando prendono il potere, sciolgono il Parlamento e sospendono i diritti, dicono di farlo per restaurare la 'Vera democrazia'. La democrazia è l'ideale del nostro tempo. Ma la democrazia è un sistema di governo molto compiacente. Può ospitare tante cose, senza abbandonare il suo nome. C'è da preoccuparsi perciò della sua salute, cioè della sua efficacia, che è poi la sua capacità di mantenere le promesse. Non è strano infatti che alla massima estensione spaziale della democrazia corrisponda un'insicurezza, anzi uno scetticismo crescente, diffuso e diffusivo nei suoi confronti? Il disincanto democratico, si sta diffondendo sempre di più, non tra chi appartiene ai giri del potere, ma tra chi ne è escluso. E il segno che la democrazia, come ideale politico si sta appannando, anzi, sta facendo una semi-rotazione: dal basso all'alto. Ma se chi ne ha più bisogno rinuncia alla democrazia come ambito di libertà nel quale è possibile l'emancipazione, il cambiamento, la semplice affermazione di diritti, allora la democrazia è mutilata, perché parziale. E dove va chi è deluso dalla democrazia? Non va da nessuna parte, perché non ci si può astenere dalla democrazia come se fosse un'opzione politica. Il fatto è che la democrazia è fragile, è delicata, è manipolabile...

EAN: 9788842096429
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Roma-Bari, Laterza-La Repubblica 2014, cm.14x21, pp.132, con illustrazioni e foto a colori. Brossura con bandelle. Coll. I Libra. Il nostro è il tempo grigio del nichilismo, non quello colorato della politica. Paralisi della rappresentanza, congelamento della competizione politica, perdita di significanza delle promesse e dei programmi elettorali, condivisione e larghi incontri, predominio del governo nella sua versione tecnica ed esecutiva di volontà altrui e sovrastanti: tutto ciò è quanto può riassumersi nell'espressione, ormai d'uso corrente, di 'post-democrazia', parola che può assumersi nel significato di 'divieto di discorso sui fini'.
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Note: Alcune pagine con lievissime tracce d'umidità. Testo perfettamente fruibile.
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Con un saggio introduttivo di Corrado Corghi. Traduzione dallo spagnolo di Giulio Stocchi. Milano, Gabriele Mazzotta Editore 1973, cm.15x20,5, pp.XXXIV,241,(5), una tav. fotografie in bn. nel testo , brossura con bandelle e copertina figurata a colori. Coll.Politica - America Latina,4.
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Traduzione di Thalin Zarmanian. Milano, Garzanti 2009, cm.15x22, pp.560, legatura editoriale in tutta tela, con sopraccoperta figurata a colori. Coll.Saggi. Fin dall'epoca di Oliver Cromwell, inglesi e americani sono stati convinti che i loro nemici fossero anche nemici di Dio e della libertà, popoli senza morale e dunque pronti a qualunque bassezza pur di sconfiggerli. Dalla Spagna cattolica al Re Sole, dai nazisti ai comunisti, fino ad al Qaeda, inglesi e americani hanno molto combattuto, perdendo forse alcune battaglie, ma vincendo tutte le guerre. "Dio & dollaro" racconta la nascita e lo sviluppo del mondo moderno, l'affermazione su scala globale del sistema politico ed economico nato con l'impero britannico, e poi sviluppato dagli Stati Uniti. Suoi motori sono stati senz'altro il progresso tecnologico, lo sviluppo finanziario e le strategie militari. Tuttavia, sostiene Walter Russell Mead, l'elemento chiave è stato un altro: l'ideologia individualista, frutto della visione religiosa degli angloamericani. "Dio & dollaro" illustra il rapporto profondo tra questa concezione del mondo e l'esplosione del capitalismo, che ha portato alla prosperità di Gran Bretagna e USA. Proprio da questi presupposti si è sviluppato il sistema liberale e democratico che si è imposto pressoché ovunque. Per comprendere la modernità e la sua crisi è dunque necessario intrecciare storia e letteratura, filosofia e religione.

EAN: 9788811740940
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