L'identità salvata. Gli ebrei di Roma tra fede e nazione. 1870-1938.

Genève, Skira 1965, cm.25x30, pp.22, num.tavv.a col.applic.nt. legatura editoriale con sopraccoperta figurata a colori ,cofanetto. Coll.Arte, Idee, Storia.

Milano, Triennale, 11 giugno - 24 agosto 2014. A cura di Elena Pontiggia. Torino, Umberto Allemandi 2014, cm.16x24, pp.128, num.figg.bn.e a col.nt. brossura cop.fig.a col. La scultura di Bozzola ha qualcosa di lieve, ilare e germinante. L'affermazione può stupire, se pensiamo alle severe e giudiziose dichiarazioni di poetica dell'artista, che parlano piuttosto di una "dislocazione spaziale di monoforma piana trapezio-ovoidale" e di una "realizzazione di composizioni mutabili, scomponibili e iterabili". Eppure, superando dunque il suggestivo scientismo delle sue asserzioni si vedrà che nelle sue "Funzioni di forma" (1954) e, più ancora, nei suoi "Multipli-sottomultipli" (1959), nelle sue "Strutture" e "Iterazioni" degli anni sessanta e settanta, nella sua "Variabilità modulare" (1978), insomma in quelle sue colonne infinite alla Brancusi in cui una dopo l'altra si inanellano piccole forme, c'è qualcosa di più segreto e misterioso.

Brugge-Stedelijke Musea. A cura di V. Vermeersch. Brugge, Stad Brugge 1977, cm.15x24, pp.231, decine di figg.e alcune tavv.bn.nt. brossura cop.fig.a col.

Torino, Umberto Allemandi & C. 2002, cm.29x29, pp.117,37 tavv.bn.nt.num.tavv.a col.a tutta pag. legatura editoriale con sopraccoperta figurata a colori. Coll.Vis à Vis. Inconti Ravvicinati con l'Arte. Sono durati otto mesi i restauri, terminati nel marzo 2002, dei dipinti murali di Giotto nella cappella degli Scrovegni a Padova: un'occasione che Lorenzo Capellini non si è lasciato sfuggire per ritrarre i volti e le mani negli affreschi in primissimi piani, utilizzando gli stessi ponteggi dei restauratori. Il libro, ora ristampato, accompagna il visitatore in un'emozionante lettura "impossibile", guidandolo alla scoperta di particolari dei personaggi dipinti da Giotto altrimenti quasi illeggibili, perché o troppo lontani o disturbati da una pellicola pittorica degradata. Capellini rende così possibile un commovente, intimo incontro con uno dei massimi cicli pittorici dell'arte italiana, un'ideale immedesimazione con l'artista stesso mentre i gesti, gli sguardi e le fisionomie rappresentano l'essenza dei personaggi e delle loro vicende.