Economia e società. Vol.III: Sociologia del diritto.

Introduzione di Pietro Rossi. Milano, Edizioni di Comunità 2002, cm.16x21,5, pp.VI,409, brossura copertina figurata. Coll.Biblioteca di Comunità,33. La "Sociologia della religione" rappresenta un modello di indagine comparativa sui rapporti tra religione e vita economica. L'opera mette a confronto l'etica economica delle diverse religioni universali e, in antitesi con l'impostazione marxiana, sottolinea l'influenza della religione sull'economia, non meno rilevante di quella dell'economia sulla religione. L'analisi parte dalla nota tesi dell'origine del capitalismo moderno dal Protestantesimo ascetico: sarebbe la ricerca di una "conferma" della salvezza nell'aldilà a influenzare l'attività professionale. I volumi successivi sono dedicati allo studio comparato dell'etica economica delle religioni universali, considerata come il punto centrale del condizionamento esercitato sull'economia dalla religione.

Pref.di Emilio Sereni, traduzione di Saverio Franchi. Milano, Il Saggiatore 1967, cm.14x20,5, pp.XXVI,240, brossura Collana La Cultura. Biblioteca Storica dell'Antichità.

Introduzione e traduzione di Pietro Rossi. Torino, Einaudi 1958, cm.16x24, pp.382, legatura ed. in tutta tela,soprac.

Concerto for Marimba Solo with Piano accompaniment or Marimba Piano and Orchestra. Arranged by Clair Omar Musser. Miami, Warner Bros. Inc. 1943, cm.22x28, pp.23, cartella con spartiti allegati, Coll. Studio & Productions.

A cura di Luigi Piccioni. Bari, Gius.Laterza & Figli 1932, 2 voll. cm.14x22, pp.(4),430,(2); (4),467,(1), brossura (strappetto senza lacune all'angolo sup. della cop. del vol.II ma copia intonsa e in perfette condizioni.) Coll.Scrittori d'Italia,138,139. Opere di G.Baretti,III,IV.

Come usare l'astrologia per mantenersi sani. Traduzione di Claudio Ceretti. Milano, Sugar Editore 1972, cm.11,5x21, pp.340, brossura copertina figurata a colori.

Genève, Georges Naef 2004, cm.29,5x28, pp.223, photografies a couleurs, Relié. Coll.L'aventure du Monde. La Mongolie représente l'un des derniers bastions du nomadisme. Plus de la moitié de la population vit sous la yourte, se déplaçant au gré des saisons à travers les immensités de la steppe, afin que les troupeaux disposent en permanence des meilleurs pâturages. Les Mongols perpétuent ainsi au cœur de l'Asie centrale des traditions dont les origines sont bien antérieures à l'empire de Gengis Khan. Profondément imprégnés par les grands espaces à travers lesquels ils ne cessent d'évoluer, les éleveurs mongols possèdent une vision du monde, un rapport à la nature, au temps et à l'espace tout à fait particuliers. L'introduction du bouddhisme au XVIe siècle par les Mandchous n'a modifié que partiellement leurs croyances, basées essentiellement sur l'animisme, le chamanisme et le culte des ancêtres.