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Poesie.

Autore:
Curatore: A cura di Giorgio Manacorda. Edizione con testo a fronte.
Editore: Guanda.
Data di pubbl.:
Dettagli: cm.14x22, pp.242, br.cop.fig.a col. Bibl.della Fenice.

EAN: 9788877460226
EUR 10.00
2 copie
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A cura di Giorgio Manacorda. Traduz.di Ursula Pavaj, Giorgio Manacorda. Milano, Abscondita Ed. 2023, cm.13x22, pp.241, brossura con bandelle, copertina figurata a colori. Coll.Carte d'Artisti,8. Sarebbe un grave errore considerare a poesia di Klee come una realtà subordinata e minore rispetto alla sua produzione figurativa. Nel periodo della sua formazione Klee esitò a lungo, com'è noto, tra musica, pittura e poesia; e il fatto di avere infine scelto la pittura, dando così inizio (per necessità, per destino) a quella che è forse la più alta e feconda esperienza artistica del Novecento, non gli impedì mai di continuare a coltivare, in modo «disinteressato» e quasi segreto, la ricerca poetica. I versi di Klee non sono dunque il frutto di un'attività marginale, ma realtà espressive autonome e, per così dire, omologhe rispetto a quelle create dalla sua fantasia figurativa. Non a caso, non c'è assolutamente nulla, in essi, di pittorico o di pittoresco, e nemmeno di descrittivo; e simile a quella del pittore è la cura rigorosa con la quale il poeta preserva i propri testi da qualsiasi impurità di carattere autobiografico e contenutistico. Paesaggi interiori, quindi; ma non soltanto. Come nella pittura, anche nella poesia Klee tende a penetrare i meccanismi originari della genesi cosmica. Meccanismi formali, inevitabilmente, giacché egli appare del tutto convinto dell'esistenza di una sigla strutturale elementare che presiede all'organizzazione dell'universo («viene alla fine a crearsi un cosmo formale»). Indipendentemente dal fatto che il processo sia affidato a un linguaggio verbale o iconico, Klee tende all'individuazione e alla rappresentazione di codici archetipici. Ed è proprio a questa ricerca grandiosa, e per definizione infinita, che Klee probabilmente pensò quando scrisse di se stesso nei «Diari»: «Nel mondo terreno non mi si può afferrare poiché io abito altrettanto bene tra i morti come tra i non nati. Più vicino del consueto al cuore della creazione e ancora troppo poco vicino».

EAN: 9791254720875
EUR 25.00
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Disponibile
Testo francese a fronte. Scelte e presentate da Nico Orengo. Milano, Guanda Editore 1992, cm.14,5x22, pp.XX-236, brossura. Collana Poeti della Fenice. Testo Italiano e Francese. "Il gioiosamente dissacrante Prévert ha questo di bello in più, a rileggerlo oggi: che, senza averlo voluto o saputo a suo tempo, con la sua vivacità dissacra la dissacrazione salita in onore negli anni successivi, in tanti un po' dovunque premessa d'obbligo al fare poesia, poetica condizionata e condizionante e perciò monotona e monocroma nei suoi argomenti e nelle sue applicazioni. (...) Questo "gaspilleur" delle proprie risorse naturali, questo dispensatore di sorpresa e di ilarità, sorprende ed è irresistibilmente comunicativo, a luci spente e musiche svanite, ancor oggi: come ai loro bei tempi Chaplin e René Clair." (Vittorio Sereni)

EAN: 9788877461742 Note: copertina con lievi mende.
EUR 9.00
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A cura di Franco Cannarozzo. Parma, Guanda 1960, cm.14x21, pp.216, brossura con sovracopertina figurata a colori. Coll. Collana Fenice,39.
Note: Firma e dedica dell'autore a penna blu in antiporta. Normali tracce d'uso.
EUR 8.00
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Traduzione di Fawzi Al Delmi. Parma Guanda 2003, cm.14x21, pp.108, br.cop.fig.a colori con bandelle. Coll.Fenice Contemporanea. Il lettore di Adonis, il maggiore poeta arabo che ha sempre più entusiastici consensi anche in Italia, si troverà in questo libro di fronte a cento poesie d’amore scritte in un arco di tempo breve e dalla formidabile compattezza stilistica e di ispirazione. La lezione dell’Oriente si manifesta nella fiducia senza enfasi che l’amore, il corpo d’amore, il canto d’amore siano ancora materia di poesia, e rappresentino una via per la conoscenza del mistero. E Adonis raccoglie qui i frutti della sua tradizione poetica e spirituale nel vedere corpo e anima, carne e spirito, umano e divino fondersi in una sintesi piena di energia creante. Continue metafore germogliano e dicono al lettore che le membra di chi ama sono vascelli naviganti, che la bocca dell’amata è luce e che nessun fulgore «è degno dei suoi orizzonti», che i corpi degli amanti sono pianeti o polvere, e che un ombelico di donna è una «gaia ninfea». L’insistenza sul tema della corporeità, versi come «corpo mio sognante innamorato» richiamerebbero Kavafis, non ci fosse in Adonis una minor attenzione al piacere in quanto tale, e una coscienza metafisica più dolente. Il lettore troverà poi in questi versi il tentativo supremo della grande poesia di ogni tempo, quello di definire l’amore: Adonis vede come componenti essenziali dell’amore amarezza, pianto, odio, sofferenza, tormento («la cosa più bella di te sono le lacrime»), lo sente come straniero, radice di ogni follia, nemico e insieme «solo amico»: un sentimento più grande di quanto l’abbia immaginato, più lontano di quanto l’abbia pensato, l’unico che consente di «diventare una via per l’infinito». Visionarietà, ricerca sapienziale, energia mitica si compenetrano. Ulisse, con il suo carico di esilio, si affaccia nelle immagini di questo libro: ma la presenza di maggior rilievo è quella di Orfeo, straziato dalle Baccanti, capace di ammansire le fiere col canto, che con la sua omologa mesopotamica Ishtar insegna al poeta la discesa e il segreto della risalita «sulla scala degli inferi». Dopo tanto vagabondare e tanta fatica, il poeta d’amore ora alza i suoi splendidi canti per la propria fanciullezza, per non credere alla propria vecchiaia: che vuol dire, anche per i lettori e la loro delizia, non credere nella vecchiaia della poesia e in quella del mondo.

EAN: 9788882465315
EUR 8.00
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