Leon Battista Alberti teorico delle arti e gli impegni civili del «De re aedificatoria. Sono approfondite le problematiche legate alle teorie artistiche di Alberti in rapporto alla filosofia, la musica, la matematica e il pensiero simbolico, con particolare riguardo alle loro fonti antiche, letterarie e archeologiche. Una ricca sezione è dedicata ai principali temi presenti nel De re aedificatoria: Alberti e la società; tradizione, organizzazione e originalità del pensiero nel trattato; il metodo progettuale di Alberti; l'edificio come organismo; gli ordini vitruviani; le strutture architettoniche e le tecniche costruttive.

Prefaz.di Lionello Sozzi. A cura Claude Martin. Traduz.di Silvia Vacca. Torino, EDT 1992, cm.14,5x23,5, pp.XXVI,229, brossura sopracop.fig.a col. Coll.Viaggi e Avventura,8.

Introduz.di Lorenzo Mondo. Milano, Rizzoli Ed. 1977, cm.11x18, pp.221, tascabile, cop.ill.a col. Coll.BUR,159.

Torino, Società Editrice Internazionale 1971, cm.16,5x23,5, pp.352, 16 tavole fotografiche in bianco e nero nel testo, legatura editoriale cartonata, sopraccoperta. Collana Le Firme. Articoli di: Giovanni Comisso, Gaston Roche, Guido Gerosa, Enzo Biagi, Milovan Gilas, Alberto Ronchey, Claudio Savonuzzi, Giovanni Arpino, Gianni Granzotto, Robert Craft, Enzo Magrì, Giorgio Fattori, Paolo Monelli, Hugh Trevor-Roper, John Bainbridge, Nantas Salvalaggio, Michihiko Hachiya, Konstantin Simonov, e altri.

Prefazione di Riccardo Nencini. Firenze, Mauro Pagliai 2012, cm.12x17, pp.84, brossura copertina figurata a colori. Coll.Le Non Guide. Settembre 2013: la Toscana si appresta a ospitare i campionati del mondo di ciclismo, il più grande avvenimento sportivo dopo i mondiali di calcio e le Olimpiadi. Febbraio 1870: in Toscana si disputa un'altra gara internazionale su due ruote. Il percorso, tra Firenze e Pistoia, è lo stesso, ma questa è davvero la prima volta. È il giorno del debutto per i pionieri del velocipede, un mezzo che sa di progresso, di velocità spericolata, di futuro. Una gara che è anche l'ultimo grande avvenimento di Firenze capitale, capace di attrarre i primi temerari sportsmen, ma anche una folla di nobili e poveracci, anzi un'intera città incuriosita, preoccupata, affascinata. Al di là del fatto sportivo, una storia di emozioni, divertente e commovente come quelle di altri tempi. Perché con quella mattina gelata, con quelle pedalate tra nebbia e fango, ci si congedò da un'epoca e se ne salutò una nuova, che arriva fino ai nostri giorni.