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Shadows: The Depiction of Cast Shadows in Western Art.

Author:
Curator: A companion volume to an exhibition at the National Gallery.
Publisher: National Gallery Publications.
Details: cm.17,5x24,2, pp.64, 52 tavv. a col. e in bn.nt., leg.ed.cartonata, titoli in oro al dorso, sopraccop.fig.a col. [ottimo esemplare]

EAN: 9780300063578
EUR 20.00
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Traduz.di Maria Luisa Spaziani. Milano, Leonardo per La Repubblica 1995, cm.17,5x24,5, pp.689, centinaia di tavv.e ill.bn.e col.nt. legatura editoriale copertina figurata a colori. "La storia dell'arte" è il libro sull'arte più famoso e popolare mai pubblicato. Per oltre cinquant'anni è rimasto un'ineguagliata introduzione alla materia, dalle pitture rupestri all'arte sperimentale contemporanea. In tutto il mondo lettori di ogni età e formazione hanno trovalo in Gombrich un vero maestro, capace di coniugare cultura e sapienza con il raro dono di comunicare in modo diretto l'amore profondo per i capolavori che descrive. La storia dell'arte deve la sua ininterrotta popolarità a una scrittura semplice e immediata, oltre che all'esemplare chiarezza narrativa del suo autore. Lo scopo, come direbbe Gombrich, è di consentire al lettore di "far fronte, senza smarrirsi, alla gran messe di nomi, periodi e stili che affollano le pagine delle opere più ambiziose" e grazie alla profonda conoscenza della psicologia delle arti visive, egli ci prospetta la storia dell'arte come "una continua tessitura e trasformazione di tradizioni, dove ogni lavoro accenna al futuro e ricorda il passato", "una catena vivente che collega ancora l'arte dei nostri giorni a quella dell'età delle piramidi". Il nuovo formato tascabile di quest'opera ormai classica intende rinnovarne il successo trionfale tra le future generazioni e riaffermarla quale scelta prioritaria per coloro che si avvicinano per la prima volta all'arte.
EUR 17.00
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#301646 Arte Saggi
Prefazione di Alessandro Beltrami. Milano, Medusa Edizioni 2018, cm.12x15, pp.106, brossura con bandelle. Collana Le Api,43. Tra i due testi di Ernst Gombrich raccolti in questo volume passano quasi vent'anni. Il primo, "The Debate on Primitivism in Ancient Rhetoric", risale al 1966. Il secondo, invece, è il testo di una lectio magistralis che il grande studioso tenne a Napoli nel 1984, sul "gusto dei primitivi". Al centro di entrambi è la riflessione sull'idea - che Gombrich dimostra essere ciclica nella storia dell'arte perché propria della storia del pensiero, mentre quella di "progresso" è relativamente recente - per cui le opere più antiche e meno sofisticate siano in qualche modo superiori moralmente ed esteticamente a quelle successive, molli e decadenti. Da qui l'esigenza di continue riforme (tipiche per esempio delle religioni e delle forme a esse collegate, da quelle liturgiche a quelle artistiche) che ritrovino la forza vitale delle origini. Una questione tutt'altro che "accademica" perché riguarda il nostro tempo più di quanto non si pensi. L'arte di oggi ha ancora il senso genuino, primitivo, delle grandi epoche di rinnovamento del linguaggio artistico oppure sta vivendo una "ciclica" fase di decadenza? La risposta si trova in queste pagine. Prefazione di Alessandro Beltrami.

EAN: 9788876984464
EUR 13.50
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EUR 12.90
Available
Traduzione di Fiammetta Moronti. Torino, Einaudi 1995, cm.10,5x18, pp.110, 41 ill.bn.in tavv.ft. brossura copertina figurata. Coll. Piccola Biblioteca Eianudi,578.

EAN: 9788806129798
EUR 28.00
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#278147 Arte Saggi
Con uno scritto di Katia Mazzucco. Traduzione di Alessandro dal Lago e Pier Aldo Rovatti. Milano, Abscondita 2020, cm.13x21,5, pp.430, brossura copertina figurata a colori. Coll.Aesthetica,42. "Il fulmine imprigionato nel filo, l'elettricità catturata ha creato una civiltà che si allontana dal paganesimo. Ma che cosa mette al suo posto? Le forze della natura non sono concepite come entità biomorfiche o antropomorfiche, bensì come onde infinite che obbediscono alla pressione della mano umana. In questo modo là civiltà delle macchine distrugge ciò che la scienza, scaturita dal mito, aveva faticosamente conquistato, la sfera della contemplazione che crea spazio al pensiero. Il moderno Prometeo e il moderno Icaro, Franklin e i fratelli Wright, che hanno inventato l'aeroplano, sono i fatidici distruttori di quel senso di distanza, ciò che minaccia di riportare il globo nel caos. Il telegramma e il telefono distruggono il cosmo. Il pensiero mitopoietico e quello simbolico, nella loro lotta per spiritualizzare la relazione dell'uomo con l'ambiente, hanno creato lo spazio come zona di contemplazione e di ragionamento, quello spazio che la connessione istantanea dell'elettricità distrugge, a meno che un'umanità disciplinata ristabilisca le inibizioni della coscienza." (Aby Warburg, 21 aprile 1923).

EAN: 9788884168672
EUR 39.00
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EUR 25.00
Available