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#216111 Arte Saggi

Les Primitifs flamands.

Author:
Curator: Traduit de l'anglais par Dominique Le Bourg.
Publisher: Hazan.
Date of publ.:
Details: cm.16x22,5, pp.806,(2), 470 figg. in bn.nt. e LXXIV tavv.in bn.ft. in append., br., cop.fig.

EAN: 9782850259036
EUR 54.00
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Traduzione di Edmondo Cione. Firenze, La Nuova Italia Ed. 1973, cm.12x20, pp.XVIII,204, brossura Coll.Strumenti,6.
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#115870 Filosofia
A cura di Maria Cecilia Mazzi. Milano, Abscondita Ed. 2008, cm.13x22, pp.112, figg.bn.nt. brossura con bandelle, copertina figurata a colori. Coll.Carte d'Artista,98. Galileo Galilei è uno dei rari personaggi a cui Erwin Panofsky (1892-1968) dedicò un saggio monografico, il più noto dei quali è lo studio consacrato a Dürer. Un'ansia comune lega Galileo a quest'ultimo: il desiderio di decifrare il "mistero" servendosi di uno strumento razionale. "Tuttavia" scrive Panofsky "nella compattezza solida, luminosa, misurabile della strategia conoscitiva di Galileo, persiste un'insidia che sembra turbare e incrinare la serenità del giudizio critico - soprattutto in campo estetico, e in particolar modo nella poesia e nelle arti figurative - con propensioni individuali e soggettive. [...]. Galileo nacque nel 1564 (nel medesimo giorno in cui Michelangelo moriva), fu testimone e uno dei più acerrimi rappresentanti della ribellione contro il Manierismo. La violenta condanna del Tasso e la parallela esaltazione dell'Ariosto, corrisponde in pittura, alla demolizione di artisti come Parmigianino, Bronzino, Annibale Carracci. Il Novecento ha interamente riesaminata la condanna radicale del Manierismo come forma d'arte. Ma se Galileo pensò così e non cambiò mai opinione sino alla morte, il suo atteggiamento impone rispetto e attenzione".

EAN: 9788884161796
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Traduzione di Leonardo Dall'Asta. Milano, Abscondita Ed. 2022, cm.13x22, pp.176, num.figg.bn.ft. br.con bandelle, cop.fig.a col. Coll.Carte d'Artisti,172. Erwin Panofsky – per unanime giudizio uno dei più grandi critici d’arte del Novecento – affronta in questo saggio del 1961 uno dei gioielli artistici del tardo Rinascimento, la «Camera del Correggio» nel monastero di San Paolo a Parma. Pochi anni prima, nel 1958, si era cimentato nell’impresa Roberto Longhi, e anche il suo magistrale saggio (Correggio) è pubblicato in questa stessa collana. Il dialogo a distanza tra questi due grandi è entusiasmante. Due metodi, due sistemi euristici si confrontano e si affrontano. Panofsky analizza il capolavoro del Correggio collezionando indizi e prove documentarie, ispezionando le fonti letterarie e iconologiche, quale premessa per la decifrazione del complesso sistema di immagini. Longhi si era invece immerso nella psicologia dell’opera, fa coincidere la sua «prosa d’arte» con il pensiero che sta dietro le immagini, restituisce l’artista all’epoca in cui ha vissuto. Ma al di là delle sostanziali differenze, soprattutto una cosa accomuna i due saggi: l’eccellenza, il magistero critico, l’aristocrazia dello spirito.

EAN: 9791254720424
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#273343 Arte Saggi
Traduz.di Enrico Filippini. Con uno scritto di Marisa Dalai Emiliani. Milano, Abscondita Ed. 2013, cm.13x22, pp.173, 37 ill.bn.nt., un ritratto bn.all'antip. br.con bandelle, cop.fig.a col. Coll.Aesthetica,1. Attraverso la trasposizione dell'oggettività artistica nel campo del fenomenico, la concezione prospettica sbarra ogni accesso per l'arte religiosa alla regione del magico, nel cui ambito l'opera stessa compie il miracolo, e nella regione del dogmatico e del simbolico, nel cui ambito l'opera testimonia, o preannuncia, il miracolo. Ma dischiude per essa una regione completamente nuova, la regione del visionario, nel cui ambito il miracolo diventa un'esperienza immediatamente vissuta dello spettatore, poiché gli eventi soprannaturali irrompono nello spazio visivo apparentemente naturale che gli è proprio e gli permettono così di penetrare" realmente la loro essenza soprannaturale; inoltre la concezione prospettica dischiude all'arte religiosa la regione dello psicologico nel senso più alto, nel cui ambito il miracolo avviene ormai nell'anima dell'uomo raffigurato nell'opera d'arte; non soltanto le grandi fantasmagorie del barocco, ma anche le tarde opere di Rembrandt non sarebbero state possibili senza la concezione prospettica dello spazio, la quale, trasformando la "realtà" in "apparenza", sembra ridurre il divino a un mero contenuto della coscienza umana, ma insieme amplia la conoscenza umana sino a renderla capace di accogliere e contenere in sé il divino".

EAN: 9788884164148
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