Studies in Iconology. Humanistic Themes in the Art of the Renaissance.

Introduzione di Giovanni Previtali. Traduzione di Renato Pedio. Torino, Einaudi 1975, cm.16x21,5, pp.XXXII,387, 175 figg.bn.nt. brossura con sovracopertina figurata a colori. Coll.Saggi,549.

A cura di Maria Cecilia Mazzi. Milano, Abscondita Ed. 2008, cm.13x22, pp.112, figure bn. nel testo, brossura con bandelle, copertina figurata a colori. Coll.Carte d'Artista,98. Galileo Galilei è uno dei rari personaggi a cui Erwin Panofsky (1892-1968) dedicò un saggio monografico, il più noto dei quali è lo studio consacrato a Dürer. Un'ansia comune lega Galileo a quest'ultimo: il desiderio di decifrare il "mistero" servendosi di uno strumento razionale. "Tuttavia" scrive Panofsky "nella compattezza solida, luminosa, misurabile della strategia conoscitiva di Galileo, persiste un'insidia che sembra turbare e incrinare la serenità del giudizio critico - soprattutto in campo estetico, e in particolar modo nella poesia e nelle arti figurative - con propensioni individuali e soggettive. [...]. Galileo nacque nel 1564 (nel medesimo giorno in cui Michelangelo moriva), fu testimone e uno dei più acerrimi rappresentanti della ribellione contro il Manierismo. La violenta condanna del Tasso e la parallela esaltazione dell'Ariosto, corrisponde in pittura, alla demolizione di artisti come Parmigianino, Bronzino, Annibale Carracci. Il Novecento ha interamente riesaminata la condanna radicale del Manierismo come forma d'arte. Ma se Galileo pensò così e non cambiò mai opinione sino alla morte, il suo atteggiamento impone rispetto e attenzione".

Traduit de l'anglais par Maud Sissung. Paris, Hazan 1990, cm.20x26,5, pp.156,(4), 66 figg.in bn.nt., brossura, cop.fig. a colori con bandelle. Collection 35/37.

Traduzione di Enrico Filippini. Con uno scritto di Marisa Dalai Emiliani. Milano, Abscondita Ed. 2013, cm.13x22, pp.173, 37 illustrazioni bn. nel testo , un ritratto bn.all'antip, brossura con bandelle, copertina figurata a colori. Coll.Aesthetica,1. Attraverso la trasposizione dell'oggettività artistica nel campo del fenomenico, la concezione prospettica sbarra ogni accesso per l'arte religiosa alla regione del magico, nel cui ambito l'opera stessa compie il miracolo, e nella regione del dogmatico e del simbolico, nel cui ambito l'opera testimonia, o preannuncia, il miracolo. Ma dischiude per essa una regione completamente nuova, la regione del visionario, nel cui ambito il miracolo diventa un'esperienza immediatamente vissuta dello spettatore, poiché gli eventi soprannaturali irrompono nello spazio visivo apparentemente naturale che gli è proprio e gli permettono così di penetrare" realmente la loro essenza soprannaturale; inoltre la concezione prospettica dischiude all'arte religiosa la regione dello psicologico nel senso più alto, nel cui ambito il miracolo avviene ormai nell'anima dell'uomo raffigurato nell'opera d'arte; non soltanto le grandi fantasmagorie del barocco, ma anche le tarde opere di Rembrandt non sarebbero state possibili senza la concezione prospettica dello spazio, la quale, trasformando la "realtà" in "apparenza", sembra ridurre il divino a un mero contenuto della coscienza umana, ma insieme amplia la conoscenza umana sino a renderla capace di accogliere e contenere in sé il divino".

Traduzione dall'inglese di Elsa Pelitti. Milano, Bompiani 1964, cm.12x20,5, pp.433, brossura, con sopraccoperta figurata a colori. Coll.I più Famosi Libri Moderni,157.

MIlano, Fabbri Ed. 1969, cm.23,5x28, pp.96, num.figg.bn.e a col.nt. legature editoriali copertine figurate a colori. Coll.Il Mobile nei Secoli,7.

Cambridge University Press 2014, cm.16x23,5, pp.X,272, legatura editoriale cartonata con sopraccoperta figurata a colori. This book seeks to restore Homer to his rightful place among the principal figures in the history of political and moral philosophy. Through this fresh and provocative analysis of the Iliad and the Odyssey, Peter J. Ahrensdorf examines Homer's understanding of the best life, the nature of the divine, and the nature of human excellence. According to Ahrensdorf, Homer teaches that human greatness eclipses that of the gods, that the contemplative and compassionate singer ultimately surpasses the heroic warrior in grandeur, and that it is the courageously questioning Achilles, not the loyal Hector or even the wily Odysseus, who comes closest to the humane wisdom of Homer himself. Thanks to Homer, two of the distinctive features of Greek civilization are its extraordinary celebration of human excellence, as can be seen in Greek athletics, sculpture, and nudity, and its singular questioning of the divine, as can be seen in Greek philosophy.

Traduzione di Luciana Spallino. Milano, Edizioni di Comunità 1967, cm.23x26, pp.173, numerose illustrazioni in bianco e nero, legatura editoriale con sopraccoperta. Collana Esempi di Architettura Contemporanea.