A un cerbiatto somiglia il mio amore.

Prefazione di Paolo Mauri. Traduzione di Gaio Sciloni. Milano, Arnoldo Mondadori Editore 1990, cm.13x19,5, pp.540, brossura, copertina figurata a colori, Collana Scrittori del Novecento,1037-

Traduzione di Alessandra Shomroni. Milano, Mondadori ed. 2008, cm.12,5x19,5, pp.330, brossura copertina figurata. Collana Oscar Contemporanea.

Traduz.di Alessandra Shomroni. Milano, Mondadori ed. 2000 cm.12,5x19,5, pp.330, brossura copertina figurata. Coll.Scrtittori del Novecento. In un gruppo di persone, un uomo nota una donna sconosciuta che sembra volersi isolare dagli altri. Yair, commosso da quella che egli interpreta come un'impercettibile e ostinata difesa, le scrive una lettera, proponendole un rapporto profondo, aperto, libero da qualsiasi vincolo. Un mondo privato si crea così fra loro e in questo processo di reciproco avvicinamento Yair e Myriam scoprono l'importanza dell'immaginazione nei rapporti umani e la sensualità che si nasconde nelle parole. Finché Yair si rende conto che le lettere di quella donna stanno aprendo un varco dentro di lui, chiedendogli con imperiosa delicatezza una inaspettata svolta interiore...

Prefazione di Paolo Mauri. Traduz.di Gaio Sciloni. Torino, Einaudi Ed. 1999, cm.13x19,5, pp.554, brossura cop.fig.a col. Coll.Tascabili Einaudi,678. Come parlare dell'Olocausto alle nuove generazioni? A questa domanda David Grossman ha risposto con "Vedi alla voce: amore", un romanzo di sorprendente originalità stilistica e linguistica. Protagonista e narratore è il piccolo Momik che, figlio di deportati, sente parlare in modo oscuro e allusivo dell'Olocausto, si interroga sul mistero dei numeri tatuati sulla pelle dei genitori, crede che la «belva nazista» sia realmente un animale feroce, sconosciuto e terribile. Ma per capire davvero dovrà crescere, diventare scrittore, mettersi sulle tracce di Bruno Schulz e del suo libro incompiuto e perduto, dovrà seguire le tracce del nonno in Polonia e poi compiere un viaggio impossibile per mare, lasciarsi trasportare da personaggi immaginari e approdare all'ultima fantastica invenzione del libro: un'enciclopedia dove si raccolgono i fili innumerevoli del romanzo, e della vita. Così, con questa grande creazione etica, con questo libro insieme folle e scientifico, ingenuo e poetico, drammatico e grottesco, Grossman realizza il tentativo di interpretare e inventare una realtà segnata indelebilmente dal dolore.

Paris, Larousse 2001, cm.23,5x29, pp.515, Relié. L'Histoire visuelle de l'art présente en 1 000 œuvres l'évolution de l'art occidental, de l'Antiquité à nos jours, en peinture, sculpture et architecture. Dans ce musée idéal, le lecteur parcourt chaque double page telle une salle consacrée à un foyer artistique, un mouvement, un style, une technique, un artiste. Il a le choix entre cheminer selon son désir, ses centres d'intérêt, ou suivre le parcours organisé au fil des pages. Les différentes œuvres qui illustrent chaque thème créent entre elles un dialogue, souligné par le commentaire qui livre en même temps le sens de l'œuvre. L'Histoire visuelle de l'art s'organise de manière chronologique en grandes périodes marquées à la fois par des ruptures stylistiques et historiques : Antiquité, Moyen Age, Renaissance, etc., et s'achève avec les nombreuses révolutions artistiques du XXe siècle. Chaque partie est introduite par un texte situant l'art dans son contexte historique et social et par une chronologie comparée. L'ouvrage montre à quel point la création artistique est à la fois inséparable et distincte de l'époque qui l'a vue naître : en d'autres termes, comment elle s'y articule. Il évoque aussi les filiations, par-delà les siècles, entre certains artistes : Velázquez et Picasso, Rembrandt et Bacon...