L'Iliade d'Omero.

A pagina III nota dell'editore. s.d.circa 1830, cm.11x16, pp.LXII,4, brossura cop.muta.

A cura di Angelo Colombo. Roma, Salerno Edit. 1993, cm. 13,5x21, pp.417, brossura cop.fig.a col. Coll.Omikron,47.

A cura di C.Muscetta. Torino, Einaudi 1977, 2 voll. cm.11,5x19,5, pp.LVII-123, brossura Coll.Classici Ricciardi.

A cura di Guido Bezzola. Torino, UTET 1969, 1974, cm.15,5x24, pp.791, 9 tavv.bn.ft. legatura ed.in tutta tela, titoli e fregi in oro al dorso. Coll.Classici Italiani.

Venezia, Marsilio 2002, 2 voll.in cofanetto. cm.25,5x30, pp.384 complessivamente, centinaia di figg.bn.e tavv.a col.nt. legature editoriali sopracc.figg.a col. La pubblicazione documenta da un lato la storia del palazzo degli Spilimbergo di Sopra in Valbruna, dall'altro l'intervento di recupero architettonico e artistico di cui è stato oggetto. Il primo volume infatti è dedicato all'analisi della vita e dell'opera del letterato Bernardino Partenio, che negli anni trenta del Cinquecento dette vita a un'accademia privata. Nello stesso volume sono delineate le vicende costruttive del palazzo degli Spilimbergo di Sopra in Valbruna, che tra il 1538 e il 1542 fu sede dell'Accademia Paterniana, e quelle riguardanti la scuola di grammatica, annessa alla chiesa parrocchiale. Il secondo volume ospita invece le relazioni agli interventi di recupero statico e architettonico del palazzo.

Traduz.e cura di Franco Rella. Testo originale a fronte. Milano, Feltrinelli Ed. 2008, cm.12,5x19,5, pp.176, brossura copertina figurata a colori. Coll.I Classici. Universale Economica,2025. Cosa può fare ancora, dopo di Voi, un poeta? Un maestro (Goethe, ad esempio) lo si può superare, ma superare Voi - significa (significherebbe) oltrepassare la Poesia. Così scriveva Marina Cvetaeva a Rilke, identificando in lui la poesia stessa, il poeta assoluto e insuperabile della nostra epoca. Eppure questa poesia altissima ha essa stessa un vertice: "I sonetti a Orfeo". I sonetti, come le "Elegie" dello stesso Rilke, come i grandi testi di Eliot e di Montale, non sono un mero momento epifanico. Sono un vero e proprio racconto: tessono la trama degli eventi, dell'intreccio apparentemente incomprensibile delle cose, proponendo un'immagine visibile di quel logos, di quella ragione dei contrari e della differenza, che ci presenta il mondo nella sua ultima verità. Infatti Orfeo, il dio del canto, è il dio che canta questo nostro mondo: il mutare delle cose e degli uomini che abitano presso di esse.

Milano, Fabbri 1968, cm.25x33, pp.88, 56 tavv.a col.e alcune ill.bn. legatura editoriale copertina illustrazioni a a colori. Coll.Capolavori della Scultura,6.

Prato, Aurora Boreale 2022, cm.14,8x21, pp.64, illustrazioni. brossura. Collana Telestérion. Testo in Inglese