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#258827 Dantesca

A tavola con Dante. Nella Lunigiana dei Malaspina.

Author:
Curator: Con saggio introduttivo di Giuseppe Benelli sulla cucina del '300.
Publisher: Artingenio Francesco Corsi.
Date of publ.:
Details: cm.15x21, pp.88, brossura copertina figurata a colori. Coll:Studi Danteschi,1.

Abstract: Cucinare è simbolicamente un processo alchemico che esorcizza la potenziale pericolosità del cibo, che richiede cultura quando lo si produce, prepara e consuma. Non a caso il linguaggio nasce intorno a una pietra che, come tavola, raduna attorno a sé uomini che gustano insieme il cibo. Il senso del gusto percepisce e distingue i sapori e li lega a lingua e bocca che hanno a che fare con il linguaggio. Il legame è evidente in espressioni come avere «sete di sapere» e «fame di conoscenza», «divorare un buon libro», «masticare una lingua», «mangiarsi le parole», «bersi il cervello». Stare a tavola "con Dante" significa onorarne sia la persona che il pensiero. L'approccio a un menù dantesco non è cosa semplicemente "mangereccia": occorre interrogarsi su chi sia mai stato quel Dante di cui si parla in tutto il mondo. Ebbene, non solo stiamo parlando di uno dei più grandi ingegni di ogni tempo: stiamo parlando anche - Cristo escluso - del campione assoluto della cristianità. L'auspicio è che il presente lavoro possa concretamente contribuire alla creazione in Lunigiana di un tessuto culturale industrioso capace di fare dell'orma dantesca un'occasione preziosa di economia etica. Introduzione di Giuseppe Benelli.

EAN: 9788831950046
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Verona, Soave, 27-29 agosto 1998. A cura dell'Associaz.Internaz.Professori di Italiano. A cura di B.Van den Bossche, M.Bastiaensen, C.Salvadori Lonergan. Firenze, Cesati Ed. 2000, cm.16x23, pp.505, brossura cop.fig.a col. Coll.Civiltà Italiana, Nuova Serie,1. Il volume contiene gli atti del XIII congresso internazionale A.I.P.I. tenutosi tra Verona e Soave nell’agosto 1998. Quale Italia e quale italiano? Era la domanda posta da Giovanni Freddi nel congresso di Brescia del 1981. Domanda che, a distanza di quasi vent’anni, non ha perso la sua urgenza. Alle soglie del 2000, in un momento in cui le identità nazionali si presentano come quesito sempre più assillante e problematico, le risposte sono sfaccettate, contraddittorie e difficili, ma non impossibili. Come aveva già una volta proposto Alfredo Luzi a proposito della letteratura, un metodo per capire cos’è l’Italia è quello di parlare d’altro. È quanto è stato fatto in questo tredicesimo congresso, dove l’Italia e l’italiano sono stati vissuti attraverso un itinerario culturale storico-gastronomico. Elemento essenziale tanto dei riti campestri quanto delle cene liturgiche ricche di simbolismo, il cibo si fa strumento di autocoscienza ed ha accompagnato da vicino il percorso narrativo della scrittura. Nella ricca gamma di saggi qui riuniti, la ritualità dell’arte culinaria viene individuata nelle attività più svariate: in relazione al computo del tempo e alla scansione delle stagioni, in termini geolinguistici e lessicali, come oggetto della pubblicità e altro ancora. Ne risulta un quadro istruttivo e penetrante oltre che divertente.

EAN: 9788876671005
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Firenze, Olschki Ed. 1964, cm.18x25, pp.167, brossura Coll.Biblioteca di Bibliografia Italiana,XLV.
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