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Gente di Dublino.

Author:
Curator: Traduzione di Andrea Montemagni e Barbara Gambaccini.
Publisher: Edizioni Clandestine.
Date of publ.:
Series: Coll.Highlander.
Details: cm.12,5x19, pp.228, brossura copertina figurata a colori. Coll.Highlander.

EAN: 9788865962862
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A cura di Marco Papi. Milano, Garzanti Ed. 1989, cm.11,5x19, pp.XXIX,213, legatura ed.in tutta seta, titoli in oro al dorso. Collana I Garzanti.
Usato, buono
Note: Tracce d'uso.
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Traduz.di Annie e Adriano Lami. Novara, Ist.Geografico De Agostini 1982, cm.13,2x19,3, pp.224, brossura cop.ill.a col. Coll.Capolavori della Narrativa.
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Traduz.dall'inglese di Franca Cancogni. Milano, Arnoldo Mondadori Editore 1960, cm.11x18, pp.214,(8), legatura ed.cartonata. Coll.BMM,525.
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Paris, Libraire Hachette s.d.(1925 ?), cm.20x29, pp.222, num.tavv.bn.a p.pag.ft. legatura ed.in tutta tela,dorat.sul dorso e piatto,taglio oro.
Da collezione, accettabile
Note: Dorso rotto. Da riparare.
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A cura di P.Malfatti. Milano, Rosellina Archinto Ed. 1994, cm.12,5x20, pp.VIII,175, brossura con bandelle, cop.fig.a col.

EAN: 9788877681201
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#205521 Religioni
Firenze, Olschki Ed. 2012, cm 17 x 24, viii-108 pp. Corrispondenze (le) letterarie, scientifiche ed erudite dal Rinascimento all'età moderna - Subsidia, 18. L’Autore studia la fortuna di due traduzioni del poeta-scienziato Alessandro Marchetti (1633-1714): Della natura delle cose (basata sul De rerum natura di Lucrezio) e l’Anacreonte (basato sui carmi anacreontici). Furono condannate entrambe per il materialismo epicureo e per l’amore greco, come risulta dalla ricca documentazione inedita, pubblicata in appendice, che proviene dall’Archivio della Congregazione per la Dottrina della Fede, Città del Vaticano. / Costa examines the fortune of two verse translations by Alessandro Marchetti (1633-1714), a distinguished scientist and an elegant poet, who is considered a minor Italian classic: Della natura delle cose (based on Lucretius’s On the Nature of Things) and Anacreonte (based on the Anacreontics). Both of them were condemned by the Roman Catholic Church for their Epicurean materialism and sexual perversion, as appears from the documents published in the appendix, that come from the Archive of the Holy Office (now the Congregation for the Doctrine of Faith).

EAN: 9788822261298
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Pisa, Pacini Editore 2019, cm.24x33, pp.168, alcune tavv.e figg.a col.nt. legatura editoriale, copertina figurata a colori. Coll.Storia. «All'inizio del secondo millennio dopo Cristo l'assetto urbano di Siena era ancora quello stabilizzatosi in età longobardo-carolingia, con la civitas abbarbicata sui colli di Castelvecchio e del duomo. Al suo esterno, però, proprio all'inizio del secolo XI cominciarono a formarsi vari insediamenti abitativi lungo il tracciato della via Francigena, la cui prima menzione è contenuta in un contratto dell'ottobre 1042, dove si fa esplicito riferimento ad un "burgo civitatis". L'ideale viaggio che effettueremo all'interno della città vecchia prende le mosse da piazza Postierla, che costituiva il punto di incontro tra i due nuclei fondanti della stessa, appunto l'insediamento di Castelvecchio e quello adagiato sul «planum Sancte Marie». L'odonimo Postierla è assai antico ed è attestato per la prima volta in un contratto di compravendita del 1076, dove tra i testimoni compare un tal Pepolo di Domenico "qui dicitur dala Pusterula". Come già discusso nel precedente volume, esso deriva dal termine latino posterula, con cui si indicava una porta di servizio che si apriva nella cortina muraria forse di età romana; nel Medioevo assunse il nome di porta del Verchione. Proprio in corrispondenza dell'attuale piazza Postierla doveva sorgere il foro della colonia romana Sena Iulia, e più tardi il "cuore" della città alto-medievale, nel classico punto d'intersezione tra il decumanus maximus (la strada con orientamento est-ovest ancora oggi percepibile nelle vie di San Pietro e del Capitano) e il cardus maximus (l'asse orientato a nord-sud, riconoscibile nelle attuali vie di Città e Stalloreggi), uno spazio tuttora eloquentemente denominato i "Quattro Cantoni", essendo l'incrocio di quattro vie. In realtà, da quel luogo così strategico si dipartiva un quinto percorso, più appartato e aggirante l'abitato che si stendeva sulla collina del duomo, che una volta uscito dalla posterula scendeva in ripida pendenza verso il valloncello sottostante. Alle quattro estremità delle strade sorgevano le relative porte, tre documentate e una ampiamente ipotizzabile. A cavallo di via di Città, sulla sommità della Costarella, si apriva porta Salaria, in fondo a via Stalloreggi esistono tuttora i resti di quella denominata popolarmente le 'Due Porte', l'unica ancora percepibile, mentre sul decumano è sicura la presenza di un ingresso all'incrocio tra le vie di San Pietro, del Casato di sopra e Tommaso Pendola, come vedremo meglio più avanti. È invece solo presumibile la localizzazione del quarto accesso nella zona di Vallepiatta, in un luogo imprecisato, ma approssimativamente collocabile sul retro dell'ospedale di Santa Maria, tra via Franciosa e la piazzetta della Selva, dove varie fonti duecentesche collocano una porta detta dei Canonici...» (Roberto Cresti)

EAN: 9788869955242
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