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#126982 Arte Pittura

Francesco Gioli. Un campione di eleganza spontanea.

Autore:
Editore: Ediz.Polistampa.
Data di pubbl.:
Collana: Coll.I Maestri della Luce in Toscana. Monografie d'Arte dell'800 e del '900, 12.
Dettagli: cm.17x24, pp.128, ill.a col. brossura copertina figurata a colori. Coll.I Maestri della Luce in Toscana. Monografie d'Arte dell'800 e del '900, 12.

Abstract: Dalle sale dell’Accademia di Belle Arti di Pisa e quindi di Firenze, fino al Salon di Parigi del 1875 e del 1878, Francesco Gioli arricchisce l’originaria matrice purista con gli aneliti del naturalismo europeo e dell’impressionismo. Costantemente critico nei riguardidi qualsiasi novità tecnica l’artista segue un proprio personale e moderato percorso di aggiornamento stilistico che lo conduce sullo scorcio dell’Ottocento alle soglie del divisionismo e del simbolismo. Nel corso del Novecento, lungi dal ristagnare nell’orbita del macchiaiolismo, Gioli saprà farsi interprete di un rinnovato linguaggio di eleganza disegnativa e grazia cromatica, con cui affrontare le consuete tematiche della figura e del paesaggio, stavolta nell’ottica di una più vibrante poesia.

EAN: 9788856400779
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#307493 Arte Saggi
Numero monografico della rivista: Livorno cruciale. Quadrimestrale di Arte e Cultura, Numero 2. Pisa, ETS 2010, cm.17x24, pp.96 ill.a colori. brossura copertina figurata a colori. La storia del collezionismo, le stagioni del gusto, le vicende del mercato a Livorno tra Ottocento e Novecento corrono spesso in parallelo con la storia e la fortuna delle gallerie d'arte. Ed è attraverso alcuni dei protagonisti di tale storia e fortuna che si è inteso in questo numero accendere i riflettori su un fervore di attività commerciale che ha contemplato nei secoli capitoli davvero fondamentali nella promozione degli artisti labronici dal XIX al XXI secolo. Se infatti Gino Romiti inaugurava negli anni Venti una geniale iniziativa commerciale nel suo studio-galleria, tra le sale di "Bottega d'Arte" avveniva l'epico confronto tra la pittura livornese e il Novecento Italiano, finché un promotore del gusto quale Bruno Giraldi garantiva nuove strategie per la diffusione delle avanguardie. Proseguono nel 2000 una tale prestigiosa tradizione tutte quelle gallerie che consentono, tra esposizioni monografiche, rassegne, premi, conferenze, da una parte l'approfondimento della stagione postmacchiaiola e novecentesca dall'altra, il rilancio e la diffusione delle avanguardie storiche, senza escludere infine momenti di illuminate e coraggiose proposte di giovani esordienti e non.

EAN: 9788846726162
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#307498 Arte Saggi
Numero monografico della rivista: Livorno cruciale. Quadrimestrale di Arte e Cultura, Numero 13. Pisa, ETS 2014, cm.17x24, pp.96 ill.a colori. brossura copertina figurata a colori. Proprio in una fase preelettorale in cui la nostra redazione attende le strategie culturali della prossima Amministrazione, auspicabilmente proiettate verso una fuoriuscita dal Maelström del decennio precedente, coincidente con l’esponenziale declassamento del ruolo dell’intellettuale cittadino – secondo quanto ribadito da Claudio Frontera (Versus, rubrica a cura di A. Papini) – si è deciso di varcare l’abisso culturale e psicologico del femminino, astraendoci vigorosamente da certo usurato femminismo e semmai virando verso slogan, iconografie e tipologie esondanti rispetto a una demagogia, ormai insoffribile, da suffragette. L’universo femminile è stato indagato dalla nostra redazione e dai nostri collaboratori nelle sue multilaterali e contraddittorie coordinate culturali, laddove la componente soprannaturale e demoniaca prospettata da Dostoevskij si sposa con il vaticinio di Claudel: nell’attualità, una outsider come Isabella Staino può meglio di chiunque altro incarnare il volatile mistero di una fiaba densa di inaspettati protagonisti, dove la donna diventa calamita di apparizioni fantasmiche decriptabili sull’onda della “cosmografia” felliniana, così come della sadica aritmetica sessuale di un Balthus. Non c’è spazio per strumentali quote rosa o desuete risse di emancipazione, laddove regna la pervasiva effige di una dominatrice di salotti e circuiti culturali come Virginia Banti, illuminata consorte di Salvatore Orlando, icona della collezione scoperta e valorizzata da “Archivi e Eventi” in quest’occasione, oltre che di una femminilità eletta, raffinata, tattica e comunicativa. Non a caso l’idolo japoniste di Severine immortalato in copertina, digrigna i denti nel segno dell’internazionalità cappiellesca, fulmina lo spettatore in un’ideale congiunzione animalistica, davvero precognitrice, e segna il trionfo dell’eroina che, frondista dalle infinite sfumature sentimentali, seppe ingegnosamente miscelare professionalità e privacy. L’obiettivo primario resta la riaffermazione del potere dell’onda lunga dell’ingegno femminile, non riconvertibile sulla base di schematismi revanscisti o ancor peggio di semplificazioni populistiche. In quest’ottica l’Associazione “Archivi e Eventi”, promotrice della rivista, e da sempre all’avanguardia nelle strategie culturali cittadine, mira, mai come in quest’occasione, a un dialogo innovativo con le istituzioni, rilanciando il proprio impegno con l’ampliamento del comitato scientifico, già oltremodo prestigioso, verso le eccellenze dei circuiti universitari regionali e nazionali, dando il benvenuto ad Amedeo Belluzzi, Professore Ordinario presso il Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze, certificata garanzia di un osservatorio straordinariamente qualificato da parte della nostra rivista sul futuro urbanistico della città di Livorno.

EAN: 9788846738967
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#307494 Arte Saggi
Numero monografico della rivista: Livorno cruciale. Quadrimestrale di Arte e Cultura, Numero 1. Pisa, ETS 2009, cm.17x24, pp.96 ill.a colori. brossura copertina figurata a colori. Al lettore che, certo incuriosito dal tema scelto per l'avvio definitivo di "Livorno cruciale", La caricatura, e forse sedotto dalla raffinata copertina illustrata da Alberto Gennari, sfoglierà queste pagine una domanda si pone immediata: quali sono i possibili nessi tra la velata ironia dei disegni di Alfredo Müller e Leonetto Cappiello, le vignette pubblicate da "Il Telegrafo", i rapidi appunti grafici stesi da Silvano Filippelli durante la sua vita di partito, "dove la verosimiglianza cede sempre il campo al segno del carattere" – come egli stesso scriveva – e infine le copertine strillate del "Vernacoliere" che dalle locandine delle edicole attirano almeno per un attimo lo sguardo distratto dei frettolosi passanti. Non di possibili nessi vogliamo parlare ma piuttosto di materiali che, assumendo Livorno come luogo privilegiato di osservazione, presentano differenti registri comunicativi. Vi è differenza di linguaggi infatti, ma vi è anche differenza di veicoli di comunicazione, anche se i palcoscenici sono, alla resa dei conti, affini. Müller e Cappiello coglievano con i loro disegni umoristici aspetti delle mode dell'epoca, dalla passione per la bicicletta che si andava diffondendo all'inizio del Novecento fino alla vita dei teatri: si tratta di abbreviate impressioni caricaturali dedicate a raduni mondani o a volti di celebri attrici, che dilagano sulle numerose riviste sciorinate nei chioschi parigini. Le caricature e le vignette satiriche che nei primi decenni del XX secolo appaiono sulle pagine del quotidiano cittadino "Il Telegrafo" seguono comunque il medesimo filone: prendono di mira i luoghi della mondanità livornese, dai Pancaldi al Politeama, e al contempo i personaggi più in vista della città. Le vignette di Gino Gamerra apriranno poi il versante ben assortito della satira politica. Di contro, per Silvano Filippelli, la caricatura ha una valenza tutta privata: è gesto quasi automatico per sottrarsi alla noia di prolungate riunioni. Vi è pur sempre nel tratto corsivo, nel disegno tracciato con immediatezza sulla pagina del taccuino o sulla carta intestata della Regione Toscana, il medesimo intento, quello di restituire quasi un'istantanea del personaggio. Diverso dunque è il valore comunicativo di tali segni grafici rimasti tra le carte dell'artista o anche affidati all’archivio di amici e collaboratori. E ancora un altro estremo, "Il Vernacoliere", veicolo di una satira politica e di costume il cui innegabile successo, anche a livello nazionale, molto deve più che all'immagine, pure di moderna accezione caricaturale, all'invenzione davvero inesauribile di notizie assolutamente improbabili, non importa se rivolte alla politica o all'annosa rivalità con i Pisani, "sparate" con caratteri aggressivi, composti senza apparenti regole sulle locandine. Dario Matteoni

EAN: 9788846725516
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#307496 Arte Saggi
Numero monografico della rivista: Livorno cruciale. Quadrimestrale di Arte e Cultura, Numero 5. Pisa, ETS 2011, cm.17x24, pp.96 ill.a colori. brossura copertina figurata a colori. Il traguardo del VI numero di «Livorno Cruciale» è stato festeggiato all'insegna della moda, per ribadire quanti e quali rivoli siano ancora da percorrere in una Livorno inedita e di qualità. Si parla ovviamente dei fasti della Belle Epoque, quando la nostra città non sembrava affatto appagarsi esclusivamente del panorama portuale e della stagione balneare, ma ambiva a candidarsi in Italia quale snodo eccellente di mondanità e intellighenzia internazionali. Ed è proprio in questa Livorno, dove aleggiano il genio di Leonetto Cappiello e le sue invenzioni di brillante affichiste, che germogliano personalità e umori dall'estro più disparato, che tuttavia trovano nelle curiosità eleganti della moda dell'epoca un raccordo di idee e di realizzazioni non trascurabili, tra le quali è impossibile non menzionare i rapidi e raffinati figurini tratteggiati da Gastone Razzaguta, che proprio in quegli anni condivideva con Renato Natali una stagione di aggiornamento sugli stilemi parigini. Si scivola quindi all'oggi, dove altrettante scoperte di eleganze nuove si ergono alla nostra attenzione per rassicurarci di una Livorno diversa da quella semplicemente appagata da libeccio e balneazione: e si tratta non solo di manifestazioni espressive di estro, sperimentali e provocatorie alla maniera di Caterina Crepax, così come Giulia Bernini e Caterina Zucchi, ma anche di realtà professionali consolidate da una prestigiosa tradizione quale quella della Costumeria Panciatici raccontata da Gabriella Panza. Sogni e fantasie di un'eleganza moderna e destinata ai giovani, quale quella incarnata da Enrica Mannari, a conferma che a Livorno si può e si deve essere testimoni, grazie anche ad una iniziativa editoriale quale quella di «Livorno Cruciale», di tutte quelle manifestazioni di talenti professionali che non rappresentano certo l'identità trionfante di questa città sommersa dalla piaga di un incolmabile ritardo culturale e di un riottoso autocompiacimento: talenti professionali che decollano grazie alle loro squisite specializzazioni nel silenzio e nell'indifferenza di un'ufficialità che sembra pagare solo una pigra quanto confortevole mediocrità. Sono proprio nuove e sempre più qualificate iniziative culturali che possono invece aiutare a orientarsi tra i migliori talenti e a discernere le occasioni meritevoli nel magma di un'offerta vernacolare e indiscriminata, per concretizzare finalmente quel progetto di qualità e innovazione che solo può consentire un minimo di recupero.

EAN: 9788846729187
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#59106 Firenze
Firenze, S.P.E.S. 2014, cm.21x31, pp.XII,243, 90 pp. di testo, 58 pp. di documenti; 54 foto in bn. legatura ed.sopracop.fig. The book traces the history of the palace that houses the publishing house S. P. E. S., treating the location and changes in attitude towards the river, the various families (Bartolomeo Ammannati-Laura Battiferra –a member of the Vettori family, intill the Barocchi family that bought the palace in 1921) who lived in the palace, the architecture and the development of the plan, the use through the centuries of the spaces of the interior. Il libro tratta la storia del palazzo dove ha sede la Casa Editrice S.P.E.S., trattando la posizione e i cambiamenti di assetto nei confronti del fiume, le varie famiglie che hanno vissuto nel palazzo (Bartolomeo Ammannati-Laura Battiferra , un membro della famiglia Vettori fino all’acquisto del palazzo nel 1921 da parte della famiglia Barocchi), l’architettura , lo sviluppo del progetto e l’utilizzo nei secoli degli spazi interni
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Edizione con testo graco a fronte. Introduzione e note di Pierluciano Guardigli. Traduzione di Lela Mazzone. Milano, Pierrel 1969, 4 voll., cm.13,5x21, pp.106,127,155,174, brossure. Cofanetto.
Usato, molto buono
EUR 25.00
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Firenze, Editrice Cooperativa Firenze 2000 1989, cm.19x19, pp.77, con foto a colori. Brossura copertina figurata a colori.
Usato, buono
Note: Piccola macchia alla copertina.
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#332443 Filosofia
A cura di Antonella Moscati. Napoli, Edizioni Cronopio 2001, cm.14x21, pp.108, brossura. Collana Tessere, 19. Seconda edizione.

EAN: 9788885414662
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