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Dire l'indicibile. Esperienza religiosa e poesia dalla Bibbia al Novecento.

Autore:
Curatore: A cura di Cesare Letta.
Editore: Ediz.ETS.
Data di pubbl.:
Collana: Coll.Pensieri Diversi,3.
Dettagli: cm.12,5x19, pp.140, brossura copertina figurata. Coll.Pensieri Diversi,3.

Abstract: Nello scrigno della Bibbia sono racchiusi alcuni dei vertici più alti della poesia di tutti i tempi. A questa presenza e a una più generale riflessione sul rapporto tra esperienza religiosa e poesia è stato dedicato un ciclo di lezioni tenute tra il gennaio e il febbraio del 2006 presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Pisa, di cui qui si propongono i frutti.Paolo Xella mette a fuoco le caratteristiche strutturali e formali della poesia nella Bibbia, confrontandole con quelle di alcuni testi mitologici da Ugarit (c. 1400-1200 a.C.). Leonardo Amoroso analizza il valore della parola e della musica nei Salmi. Andrea Grillo, partendo da una "parabola buddista" e da un sorprendente testo di San Tommaso, sottolinea l'importanza del linguaggio dei simboli, comune alla poesia, alla teologia e al rituale liturgico. Mirko Tavoni propone un'originale analisi della vertiginosa visione di Dio nell'ultimo canto del Paradiso dantesco, mostrando in modo convincente che non si tratta di una semplice finzione letteraria, ma di una visione reale, strutturata in termini onirici, che egli analizza alla luce delle teorie psicanalitiche di Ignacio Matte Blanco, e giunge a individuare un rapporto con l'iconografia della maiestas Domini entro nimbo a mandorla. Infine Elena Salibra scandaglia la presenza costante di un'ansia e di una ricerca religiosa mai risolta lungo tutta la produzione poetica di Giorgio Caproni, rappresentante emblematico delle lacerazioni e delle inquietudini del Novecento.

EAN: 9788846721938
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Roma, Centro Edit. Internaz. 1964, cm.21x30, pp.472, brossura
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Restituita esattamente alla lezione originale, con osservazioni filologiche e brevi note dichiarative ad uso dei non toscani. Per cura di B.Bianchi. Con vari documenti in fine, concernenti la vita e le opere dell'Autore. Firenze, Felice Le Monnier 1852, cm.12x19, pp.XII,628, rilegatura coeva in mz.pelle con angoli, titoli e fregi in oro al dorso. Buon esemplare.
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Torino, Giulio Einaudi Editore 2017, cm.14x22, pp.206, brossura copertina figurata a colori con bandelle. Collana Einaudi. Stile Libero Big. Quando il commissario De Luca, appena richiamato in servizio dopo cinque anni di quarantena, si sveglia da un incidente quasi mortale, non gli occorre troppo tempo per mettere in fila le tante cose che non tornano. Da lunedì 21 dicembre 1953 a giovedì 7 gennaio 1954, con in mezzo Natale ed Epifania, mentre la città intirizzita dal gelo scopre le luci e le musiche del primo dolcissimo consumismo italiano, tra errori, depistaggi, colpi di scena il mosaico dell'indagine, scandita come un metronomo, si compone. E ciò che alla fine ha di fronte non piace affatto a De Luca. Per il ritorno del suo primo personaggio, amatissimo dai lettori, Lucarelli ha saputo evocare una Bologna che non avevamo mai visto così. E ha saputo tessere il più imprevedibile, misterioso romanzo, dove la verità profonda di un'epoca che non è mai interamente finita emerge nei sentimenti e nella lingua dei personaggi.

EAN: 9788806224370
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